Discussione:Omosessualità nell'antica Roma

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La voce è da revisionare[modifica wikitesto]

A mio parere questa voce è troppo poco enciclopedica, sia nella forma, sia talvolta nei contenuti. Proporrei di rivederla ed eventualmente di riscriverla. 23:02, 17 feb 2010 (CET)

Commenti precedenti[modifica wikitesto]

Il riferimento è sbagliato, nell'antica Roma vi sono stati due periodi diversi: uno prima della conquista della Grecia e uno dopo, nel primo periodo non era molto incline ad essa, e al massimo era accettato solo amore platonico, poi, con la conquista della Grecia molti usi sessuali furono accettati, soprattutto l'omosessualità: Catullo si vanta delle sue benemerenze omosessuali, Cicerone esalta l'amore del suo giovane schiavo-segretario, mentre Orazio, pur essendo eterosessuale, a volte va con giovani, così come Virgilio.


Salve io volevo solo dire che questa pagina mi sembra tutto tranne che storica, ho letto la pagina dell'omosessualita' greca e l'ho trovata oltre che storica, ben fatta. Questa la trovo del tutto fuori dai normali schemi di Wikipedia. (uno che legge spesso ma e' la prima volta che discute qualcosa su Wiki)


questa pagina è scritta in modo vergognoso, sembra l'abbia fatta buttiglione o un'altro papalino..


tra l'altro non è affatto vero che la maggioranza della popolazione romana erano schiavi e stranieri. le stime massime degli schiavi erano il 30% della popolazione. la maggioranza dei romani erano cittadini a tutti gli effetti.

Modificate questa parte oppure cancellatela perchè non ha senso[modifica wikitesto]

Oltre alle regole non scritte, esistevano poi le leggi vere e proprie contro l'omosessualità. Le più importanti di queste leggi erano quelle che in molte città greche rendevano obbligatorio il matrimonio per tutti i cittadini adulti, a meno che non fossero troppo poveri da non poterselo permettere o fossero affetti da malattie invalidanti. Altre leggi, come quelle discusse nell'interessantissima arringa Contro Timarco di Eschine, privavano dei diritti del cittadino il giovane che si fosse concesso per denaro. Altre ancora, infine, proteggevano puramente e semplicemente dalla seduzione il minorenne che non fosse schiavo, come ad esempio la Lex Scantinia (o Scatinia) romana. A Roma, i bambini liberi circolavano con un apposito amuleto al collo, la bulla, che segnalava la loro condizione sociale. Esistevano infine leggi che proibivano il travestimento con i vestiti dell'altro sesso (erano ammesse eccezioni nei momenti di carnevale o alle feste): Arrigo Manfredini ha offerto un'analisi dettagliata di queste leggi spesso trascurate. Come si vede, affermare che "gli antichi accettavano l'omosessualità", come si sente spesso dire, è falso, sia perché l'omosessualità in quanto comportamento esclusivo era estraneo alla loro mentalità, sia perché il comportamento omosessuale era rigidamente codificato in base all'età, alla posizione sociale e alla condizione dei due partner.


-INNANZITUTTO QUELL' ELENCO DI LEGGI NON TRATTA DI OMOSESSUALITA', SEMPRE CHE L' AUTORE NON SCAMBI L' OMOSESSUALITA' PER LO STUPRO, ILTRAVESTITISMO, LA PROSTITUZIONE E LA VIOLENZA SUI BAMBINI, MENTRE IL COMMENTO FINALE E' TENDENZIOSO E SPUDORATAMENTE FALSO.

e mancano persino le fonti.

- mi devo unire al commento sopra... la lex scantinia non punisce in alcun modo l'omosessualità tra adulti consenzienti, quale sia il ruolo sessuale: da quello che ci risulta essa puniva gli stupri e i rapporti con minori e donne vergini o sposate, unitamente alla mollitia (comportamenti effemminati, che erano attribuiti soprattutto agli "eterosessuali" che si truccavano per piacere alle donne - come ci testimonia Luciano di Samostata nei suoi discorsi d'amore) e all'impudicitia (cioè lo scandalo pubblico, che poteva essere il baciarsi o il tenersi per mano in pubblico, ma non certo il fare sesso in casa). Che la passività fosse biasimata è certo, la passività esclusiva è spesso oggetto di derisione anche fra gli stessi omosessuali contemporanei, ma non è un problema di quelli antichi che erano considerati spesso modelli di virilità - se non si prostituivano. Che poi ci fossero leggi che spingessero al matrimonio, questo avveniva con piena consapevolezza del fatto che dare cittadini allo Stato era un dovere a prescindere dalle preferenze sessuali: molti omosessuali lo fanno ancora oggi, ma sono meno liberi di un cittadino romano che la moglie se la comprava, anche se poteva provare per lei affetto in quanto madre dei propri figli (il vero oggetto dell'amore paterno) - Adriano_tv83 -

Stralciate questa voce[modifica wikitesto]

Questa voce non è enciclopedica:

- Espone, senza dati scientifici o storici, confronti tra la modernità e l'antichità senza esplicitare i termini del raffronto stesso, che sono quindi un semplice punto di vista.

- Contiene riferimenti all'antica Grecia, non pertinenti alla voce stessa.

- La forma è pietosa, ma se si volesse raddrizzare la forma la voce si ridurrebbe a tre o quattro righe, poiché il contenuto non ha alcuna fonte degna di nota per quelle che, nella maggior parte dei casi, sono delle semplice opinioni non supportate da dati di fatto. Questo materiale è inaccettabile anche per un tema di un liceo classico (e anche per la terza media), figuriamoci per un'enciclopedia.

Modifica voce[modifica wikitesto]

Mi sono preso la libertà di modificare questa voce in maniera abbastanza radicale. La voce precedente era fatta male, piena di punti di vista di parte e assolutamente arbitrari, non supportata da fonti o citazioni, e alcuni passi palesemente falsi. Adesso dovrebbe andare un po' meglio, ma sono comunque graditi interventi e correzioni per renderla quanto più possibile enciclopedica e oggettiva. Da riguardare l'ultima parte, transizione da paganesimo a cristianesimo, che dovrebbe essere approfondita senza però scadere in giudizi di parte e soggettivi privi di qualsiasi fondamento storiografico. Grazie

Traduzione storia[modifica wikitesto]

--|JapanLove Gokigenyō!| 15:55, 20 apr 2013 (CEST)[rispondi]

De rerum natura 4.1052–1056[modifica wikitesto]

Ho cancellato il brano

"vi si può leggere inoltre che il piacere sublime consiste nel trasferire il proprio seme in un'altra persona, molto meglio in un ragazzo che in una donna [nota: Tito Lucrezio Caro, De rerum natura 4.1052–1056.] Vedi anche Sessualità nell'antica Roma#Sessualità epicurea. Vedi anche Sessualità nell'antica Roma#Sessualità epicurea

perchè il testo di Lucrezio non afferma affatto quanto riferito, e neppure lo affermano gli altri riferimenti.

De rerum natura 4.1052–1056 Sic igitur Veneris qui telis accipit ictus, sive puer membris muliebribus hunc iaculatur seu mulier toto iactans e corpore amorem, unde feritur, eo tendit gestitque coire et iacere umorem in corpus de corpore ductum. http://www.poesialatina.it/_ns/Testi/Lucret/DeRerNat4.htm

Traduzione di F. Giancotti: da Lucrezio, La natura, introduzione, testo criticamente riveduto, trad. e commento di F. G., Garzanti, Milano 20004

Così, dunque, chi riceve i colpi dai dardi di Venere, lo trafigga un fanciullo di membra femminee o una donna che da tutto il corpo irraggi amore, tende verso là donde è ferito, e anela a congiungersi, e in quel corpo spandere l'umore tratto dal corpo. Semplicione