Discussione:Monte Petrano

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La descrizione goegrafica e geologica del monte è molto carente. Tra qualche giorno integrerò il testo, immettendo note geologiche e paleontologiche, compresi i fossili giurassici. Utente registrato F. Venturi, 16 gen. 2014.

Ho inserito nel giorno precedente e oggi l'immagine di Mercati (1717), relativa agli ammoniti del Rosso Ammonitico (età Toarciano) con la didascalia dei vari esemplari figurati, e anche la notizia del genere di ammoniti proposto nel 1994, nome Petranoceras F. Venturi, 9 feb. 2014

Dopo aver letto riflettendo l'intervento relativo alla voce M. Petrano mi sembra opportuno aggiungere. Sulle pendici del monte (vallate dei f. Bosso e Burano) affiora la successione stratigrafica umbro-marchigiana del Giurassico inferiore e medio; dai termini più antichi, "Corniola",Marne rif. M. Serrone,"Rosso Ammonitico"e "Calcari a Posidonia". Queste sono posizionate secondo il principio geologico fondamentale della sovrapposizione già scoperto da Stenone alla fine del '600. Gli strati ivi rispettano perfettamente la cronologia originaria di deposizione, cosicchè le vicende testimoniate dagli strati sono ben ordinabili.

Nelle marne M. Serrone e nel Rosso Ammonitico, spessore totale 10-15 m, sono stati individuati circa 90 livelli fossiliferi (però ne esistono altri inediti e non individuati per coperture detritiche e asportazioni improvvide dovute a incompetenti). Di questi 75 spettano al "Rosso Ammonitico", suddivisibile (Venturi 1973) in tre membri: dal basso più antico; argillo-marnoso, età Toarciano inferiore; nodulare-marnoso, età Toarciano medio; nodulare-calcareo, età Toarciano medio e superiore. Il "Rosso" Toarciano, ha dato, nel luogo, una documentazione imponente dell'evoluzione biologica (viaggio e fossili Appennino.org), basata su migliaia di fossili raccolti con criterio stratigrafico; una delle serie fossili migliori del mondo. Tale unità si è deposta all'incirca, da 183 a 178 milioni di anni fa, sulla soglia marina della Tetide occidentale, tra i due continenti, africano ed europeo, quando ancora la penisola italiana non esisteva e le terre emerse erano dominate dai dinosauri. La datazione radiometrica del Giurassico inferiore e anche del Toarciano (Palfy, Smith e Mortensen 1999) è stata eseguita su sequenze di rocce americane, vulcaniche e sedimentarie, ed è affetta da uno scarto di errore di 1 o 2 milioni di anni in più o in meno. Inoltre tali datazioni radiometriche non possono essere eseguite in Appennino perchè le rocce sono soltanto sedimenti calcarei di origine marina e quindi non sono radioattive.

Il discorso ha implicazioni ampie, perchè la paleontologia stratigrafica dei fossili guida fornisce in questo caso una datazione delle rocce relativa, che dà però un grande aiuto alla Cronologia generale, quando si può documentare il grande dettaglio del Toarciano; infatti il piano, che deve essere considerato di valore mondiale, nel Rosso Ammonitico del M. Petrano, è suddivisibile in base agli ammoniti, in zone, le zone in sottozone, le sottozone in orizzonti e gli orizzonti in livelli. Quindi se i fossili non sono in grado di dare direttamente l'età delle rocce in anni, sono in grado di suddividere il tempo geologico in intervalli molto piccoli ed ecco perchè si può parlare di precisione superiore a quella radiometrica.

Gli ammoniti figurati da Mercati, e altri del Rosso Ammonitico reperibili diffusamente, mostrano un dettaglio bio e crono stratigrafico superiore generalmente 10 volte quello radiometrico. Appartengono al "Rosso Ammonitico" argillo-marnoso e al "Rosso Ammonitico" nodulare-marnoso e permettono la correlazione con le successioni sincrone nordeuropee (Bilotta, Sassaroli e Venturi 2009). I due generi di ammoniti tipici del luogo, ricordati nella voce M. Petrano, Petranoceras e Secchianoceras (etim. corni del Petrano e di Secchiano) provengono dalla parte inferiore dell Marne di M. Serrone; furono scoperti nel 1994 e rappresentano un intervallo di tempo che non era documentato al'epoca della pubblicazione (Faraoni, Marini, Pallini e Venturi 1994). Attualmente sono stati riconosciuti dal francese Lacroix (2011) e da Neige a al.(2013), ma non da Howarth (2013) nel "Treatise on Invertebrate Paleontology" revised; però le motivazioni proposte dall'autore inglese e le sinonimie sono molto criticabili sia per motivi morfologici sia per quelli cronologici.

Tutto questo intervento sarebbe basato su uno schema stratigrafico, frutto di anni di ricerche, ma il disegno non è possibile allegarlo per le grandi difficoltà che si incontrano nell'inserimento, per cui sono necessarie competenze di alto livello in fatto di Computer utente registrato Federico Venturi 11 feb. 2014

Ho aggiornato la nota sulla discussione oggi; in seguito se sarà necessario aggiungerò ulteriori note utente registrato Federico Venturi 1 maggio 2014

Ho modificato ancora le discussioni della voce M. Petrano perchè l'argomento ha implicazioni riguardanti la cronologia e i fossili guida (vedi anche voce Cronologia in Wikipedia) Utente registrato Federico Venturi 4 maggio 2014.