Discussione:Marco Dezzi Bardeschi

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Rimuovo da voce:

Il progetto per il [[Palazzo della Ragione (Milano)|Palazzo della Ragione di Milano]] è assurto a manifesto della sua attività teorica e progettuale, ed è quindi significatrivo riassumere le vicende dell'edificio e descrivere l'intervento di Dezzi Bardeschi. * Sorto nel Medioevo come palazzo della ragione (ovvero come luogo della gestione del potere amministrativo e giuridico), diviene poi sede degli archivi notarili. * Nel 1773 per incrementate esigenze di spazio è completamente rinnovato dall'architetto Francesco Croce, che oblitera le trifore medievali, sopralza l'edificio lo riduce allo stile neoclassico. * Con la rinascita dell'interesse per l'architettura medioevale gli intonaci che ricoprivano la parte antica dell'edificio sono rimossi, le finestre smurate e il sopralzo abbandonato ad un destino di fatiscenza, ma non viene eliminato perché gli spazi interni continuano ad essere utilizzati. * Negli anni settanta l'archivio notarile è trasferito e si progetta di eliminare quello che era ormai diventato per tutta la popolazione l'''orribile sopralzo'', accampando il pretesto di inderogabili esigenze statiche. Solo la determinazione di Dezzi Bardeschi e di pochi altri consente di risparmiare il sopralzo del Croce dalla demolizione. Nel 1978 Dezzi Bardeschi fu infine incaricato di progettarne il consolidamento strutturale e la conservazione materica.

Questo materiale, così come altro ancora in voce e ugualmente spostabile, è forse riutilizzabile altrove --gLibero sapere in libero web 02:26, 19 nov 2012 (CET)[rispondi]

Fonti puntuali e depovizzazione[modifica wikitesto]

Ho dato un ulteriore aggiustata alla voce per renderla ancora più neutrale, comunque ottimo lavoro a chi mi ha preceduto nel restauro di questa pagina. Visto tutto ciò, direi che il template P si può togliere.

Ho evidenziato le frasi che necessitano di riferimenti puntuali, almeno secondo me. Le riporto qui con annessa spiegazione.

  • In questo periodo progetta la contestatissima nuova organizzazione del presbiterio della Basilica di San Francesco ad Arezzo. Bisogna specificare una fonte, quel "contestatissima" potrebbe essere stato apposto da uno che non approva il progetto e magari è solo un suo punto di vista e non largamente condiviso.
  • Tra coloro che, a sostegno di Dezzi Bardeschi, affermano il diritto di inserire l'architettura moderna nel contesto storicizzato e quelli che negano questa possibilità, nasce una polemica; il secondo partito ha la meglio. Prima di parlare di fazioni (facendo peraltro nomi, presenti in nota) sarebbe meglio specificare dove queste informazioni siano state prese in modo da capire anche se questo fatto sia stato rilevante tra gli esperti del settore.
  • Dalla nouvelle histoire Dezzi Bardeschi acquisisce alla disciplina del restauro l'attenzione per l'architettura industriale, il costruito minore (visto non più semplicemente come contesto dei monumenti, ma come monumento di cultura materiale in sé), e per la tutela delle aggiunte - per le quali rifiuta l'appellativo "superfetazioni" - che nel tempo vengono apportate agli edifici storici costituendo un palinsesto pluristratificato. Questa sezione descrive un percorso assolutamente personale della crescita e formazione di Bardeschi. Bisogna assicurarsi che non siano informazioni scritte di suo pugno e che quindi costituiscano ricerca originale.
  • Tra coloro che, a sostegno di Dezzi Bardeschi, affermano il diritto di inserire l'architettura moderna nel contesto storicizzato e quelli che negano questa possibilità, nasce una polemica; il secondo partito ha la meglio Altro scontro tra fazioni di pensiero da fontare il prima possibile.
  • con particolare attenzione all'analisi del dialogo tra architettura antica e moderna Qui come fonte basterebbe riferirsi a qualche sua opera in cui si parli espressamente del rapporto antico-moderno.
  • Dagli anni settanta ad oggi la sua attività progettuale e di ricerca si sviluppa sui due binari mai divergenti della conservazione del costruito e della progettazione del nuovo. Per quanto riguarda l'intervento sul costruito elabora un progressivo rifiuto del restauro, inteso come intervento integrazione stilistica, filologica o critica, a favore della conservazione, intesa come tutela della permanenza materiale, unico elemento costituente l'autenticità del costruito. Nell'ambito della progettazione del nuovo afferma in maniera chiara e decisa la libertà dell'architettura moderna di inserirsi nel contesto antico storicizzato.
    Dai suoi progetti emerge un continuo dialogo con le preesistenze, da intendersi non come ricorso a mimetismi passatisti, ma come tentativo di «riallacciare i fili interrotti della memoria». Il motto che sintetizza questo suo atteggiamento nell'intervento sul costruito è «Aggiungere semmai, non sottrarre risorse al contesto» Affermazioni che descrivono in maniera netta e precisa il pensiero del Bardeschi, è necessario che ci sia qualche altra opera terza che definisca in modo altrettanto chiaro la sua filosofia. Poi la roba del "motto" mi sa assolutamente di ricerca originale.
  • Si definisce neomanierista. Anche qui non dovrebbe essere difficile trovare almeno un riferimento, per esempio un'intervista o simili.

Ultima cosa: il paragrafo delle pubblicazioni mi sembra troppo vasto, Wikipedia non è una vetrina. Sono presenti persino le introduzioni che Bardeschi ha fatto a opere altrui! Insomma, secondo me bisognerebbe snellire un po', senza però nemmeno ridurre troppo il paragrafo. --PandeF (msg) 10:33, 19 nov 2012 (CET)[rispondi]

Allora:

  • contestazioni ad Arezzo pare che ce ne siano state; la cosa si somma ad una recente manipolazione dello stesso presbiterio che parrebbe animatissima anch'essa, quindi non trovo per ora delle fonti relative a Dezzi (ma diversi assai pungenti blog circa l'attuale :-), ma in sostanza credo che ce ne siano. Riduco a "contestata", sempre da fontare, ma fonti credo che verranno
  • sulle "fazioni", noto un apparente contrasto con le affermazioni successive "L'atteggiamento di Dezzi Bardeschi verso la preesistenza è di conservazione totale" e "elabora un progressivo rifiuto del restauro, inteso come intervento integrazione stilistica, filologica o critica, a favore della conservazione, intesa come tutela della permanenza materiale, unico elemento costituente l'autenticità del costruito": se l'intervento fosse stato quella tutela della permanenza e quella conservazione totale che dicono le ultime due frasi, contrapposta a presumibili "inserti"... superfetanti, non ci sarebbe stata la rimozione che viene attribuita a ciò che sarebbe proprio il principio cui Dezzi sembra attenersi. O quell'intervento sarebbe incoerente col suo stesso principio. Non conoscendo come stiano le cose anche perché non sono descritti dettagli sul suo intervento (e peraltro adesso c'è anche una revisione che si è sovrapposta, quindi manco a dire che si possa entrare a vedere), rimuovo la frase, se vengono fonti rientrerà.
  • per la nouvelle histoire potrebbe essere il suo manifesto ideale, ma il "grave è secondo me quello "acquisisce alla disciplina del restauro", che necessariamente deve constare da fonti. Rimuovo perciò perché la voce non è un pieghevole di vernissage e non è uno spazio per ardimenti retorici. L'uomo pare del resto tutt'altro che necessitoso di cordiali sostegni alla sua immagine: su quasi tutto ciò cui ha messo mano abbiamo delle voci, quindi non servono svolazzi non fontati.
  • "dialogo tra architettura antica e moderna": qui lascio così, serve in fatti fonte, speriamo giunga.
  • motto «Aggiungere semmai, non sottrarre risorse al contesto»: viene verosimilmente da qui, dunque non dovrebbe trattarsi di bufala, ma non avendo il testo davanti non si può prendere la frase decontestualizzandola. Se qualcuno ha il testo può forse verificare a dovere e allora si può citare il testo come fonte.
  • lascio il cn sul motto e levo le frasi precedenti, così come l'autodefinizione di neomanierista, perché sono - se tutto va bene - autoreferenziali, e per questo ci potrebbe essere molto materiale di dettaglio qui (546 risultati!)

Concordo sulle pubblicazioni, ma su questo lascio la mano a qualcuno che possa valutare con miglior competenza.
Grazie mille :-) --gLibero sapere in libero web 12:03, 20 nov 2012 (CET)[rispondi]

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