Discussione:Luigi Sturzo

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Altra violazione di copyright... la prima parte si trova anche all'indirizzo [1] che l'hanno copiata da "LUIGI STURZO. Il Partito Popolare Italiano. Il Popolarismo e Fascismo (1924) Bologna 1956 Zanichelli, pp. 80-82"... Essendo il sito del partito, non so se sono in violazione anche loro o meno (dipende dall'accordo con la Zanichelli...).

Paky 10:21, Mag 20, 2004 (UTC)


La seconda parte (quella che inizia con "Per Mussolini, Don Sturzo....") e' invece copiata da [cancellato link a sito che vieta deep linking], dove non c'e' nota di copyright, ma al solito bisognerebbe avere l'autorizzazione.... Spero che chi sta inserendo sta roba si fermi....

Paky 10:28, Mag 20, 2004 (UTC)

in fondo a [cancellato link a sito che vieta deep linking] potete vedere quanto sono felici del furto. dunque provvedo a togliere il testo. Tomi 16:55, Mag 20, 2004 (UTC)

dubito fortemente che abbiamo l'autorizzazione della Zanichelli, e dunque ho eliminato pure la prima parte. Tomi 17:04, Mag 20, 2004 (UTC)

NB: rimane solo l'inizio di cui sono io l'autore.

L'"operazione Sturzo" del 1952[modifica wikitesto]

Non è esatto dire che fu di Luigi Sturzo l'iniziativa di varare un'ampia coalizione, una lista civica allargata ai missini e ai monarchici, per contrastare nel 1952 alle amministrative del Comune di Roma la lista della sinistra, chiamata Blocco del popolo e capeggiata da un ottantaquattrenne Francesco Saverio Nitti. In realtà l'iniziativa fu di Luigi Gedda, presidente dell'Azione cattolica, con l'incoraggiamento di Pio XII, l'appoggio dell' Osservatore romano, il sostegno di padre Lombardi e di una fetta della Curia romana, quella conosciuta come "partito romano" il cui esponente di punta era il card. Ottaviani. Una lista civica di "benpensanti" in grado di impedire che il Campidoglio, fino ad allora democristiano, potesse finire in mani socialcomuniste. Portabandiera di questa lista fu scelto Sturzo il quale, ancora una volta, obbedì alla Chiesa. Andreotti scriverà: "Obbediente come Garibaldi". Non furono entusiasti dell'iniziativa, per una serie di motivi, De Gasperi e Gonella. E non lo nascosero. Mugugnarono anche alcuni piccoli partiti centristi, alla fine l'operazione Sturzo non andò in porto grazie anche ad una lettera inviata direttamente al Papa da Andreotti in cui gli elencava i rischi di quell'iniziativa. Fonti: Giulio Andreotti, De Gasperi visto da vicino, Milano, Rizzoli, 1986; Francesco Malgeri, Luigi Sturzo, Cinesello Balsamo (Mi), Edizioni Paoline, 1993; Alberto Mazzuca, Penne al vetriolo, Bologna, Minerva, 2017.--Gordongordon42 (msg) 11:48, 30 mag 2017 (CEST)[rispondi]

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Tessera della Democrazia Cristiana Italiana?[modifica wikitesto]

"Luigi Sturzo nel 1900 fu visto tra i fondatori della Democrazia Cristiana Italiana, ma in realtà aveva pure rifiutato la tessera del partito, guidato da Romolo Murri".

Io questa frase non la capisco proprio, da diversi punti di vista. Intanto la forma: nel 1900? Cioè, proprio nell'anno 1900? Se invece s'intende il secolo, va scritto "nel Novecento". E poi "fu visto". Da chi? Forse "fu considerato". Ma soprattutto, non mi risulta che Murri abbia mai fondato un partito chiamato Democrazia Cristiana Italiana". La democrazia cristiana ai tempi di Murri era solo un movimento, non un partito. --WikiBathor (msg) 00:00, 14 nov 2022 (CET)[rispondi]

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