Discussione:Filosofia del linguaggio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Questa voce rientra tra gli argomenti trattati dal progetto tematico sottoindicato.
Puoi consultare le discussioni in corso, aprirne una nuova o segnalarne una avviata qui.
Filosofia
ncNessuna informazione sull'accuratezza dei contenuti. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla scrittura. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla presenza di fonti. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla presenza di immagini o altri supporti grafici. (che significa?)


Per comprendere pienamente la filosofia dell'Atomismo logico di Russel, è indispensabile avere chiara l'idea fondamentale da cui parte il matematico. Egli esamina il rapporto tra realtà e linguaggio. Parte da alcuni concetti fondamentali. Fatti-Proposizioni, che relazione sussiste tra questi? Cosa sono i fatti? che tipo di fatti esistono? Esistono i fatti negativi?

I fatti dunque, esistono? E se esistono, cosa si intende con esistenza?


Sorge subito il problema, se partire dall'analisi della realtà o se è necessario avere già a disposizione un linguaggio che possa condurci ad una conoscenza che sia da considerare esatta cioè priva di ambiguita logiche.

Come si evince ci muoviamo in un piano puramente logico. E sarà proprio dalla logica che Russel intende partire il suo cammino verso la conoscenza del reale.

Atomismo logico , perché gli elementi primi che costituiscono il mio oggetto di ispezione, sono particolari logici. Cioè non interessa il piano fisico, in questo caso ma solo il piano puramente logico. Che necessariamente dovrà comunque avere un riscontro oggettico col reale. Russel spesso intreccia Logica Epistemologia e Ontologia per far comprendere il proprio pensiero.

Se sul piano linguistico abbiamo le proposizioni, sul piano reale ad esse dovranno corrispondere i fatti: Da un lato avremo dunque proprosizioni atomiche a cui corrispondono fatti atomici. Ma un fatto cos'è? Il fatto è ciò che rende vera o falsa una proposizione. La proposizione: "Oggi piove" è una proposizione atomica, che dovrà essere resa o falsa da un fatto atomico. Il fatto atomico è il piovere oggi. Non il piovere in sè , ma l'atto atmosferico preciso di piovere oggi e qui.

Voce da rivedere[modifica wikitesto]

Alcuni punti di questa voce redatta da poco sono da rivedere, ad esempio dove di dice che nel medioevo "si continua a confondere la metafisica con la logica sostenendo che questa è la scienza del linguaggio". Chiaramente non spetta a un'enciclopedia decidere chi confonde cosa.

Nella sezione intitolata a Socrate, inoltre, si parla solo secondariamente di Socrate, mentre il discorso è incentrato principalmente sulla psicanalisi di Lacan. Cosa c'entra? E' corretto fare di Socrate un analista? E dire che cercava la coerenza e non il sapere? --Oroxon (msg) 01:14, 26 lug 2010 (CEST)[rispondi]

Non c'è proprio niente da rivedere: la confusione medioevale tra filosofia del linguaggio e metafisica è attestata dalla Garzanti di filosofia. Se non si condivide l'interpretazione di Lacan portare fonti a sostegno.--Gierre (msg) 05:52, 26 lug 2010 (CEST)[rispondi]

Ribadisco che "confusione" è un termine che non può stare, anche ammesso (e non concesso) che lo dica la Garzanti.--Oroxon (msg) 17:13, 25 set 2010 (CEST)[rispondi]

Un approccio formale e sterile?[modifica wikitesto]

Mi sembra di vedere un approccio eccessivamente analitico e formale alla filosofia del linguaggio, il che rischia di rendere sterile l'argomento.

Ci sono numerosi riferimenti letterari che mi appaiono più potenti di quelli strettamente filosofici, un esempio potrebbe essere Orwell in 1984, dove inventa una neolingua che limita i concetti esprimibili, tendendo ad espellere tali concetti dal pensiero. Ma anche il romanzo di fantascienza Babel 17 di Samuel Delany mostra degli aspetti sistemici delle lingue. Gianrico Carofiglio affronta pure il problema, citando Brice Parain (Il paradosso del poliziotto).

Mi sembra poi trascurato il passaggio epocale dalla cultura orale a quella scritta, che già a Platone appariva importante e su cui ci sono diversi saggi recenti (es. La terza fase di Raffaele Simone, o Homo videns di Sartori). Qui vengono trattati anche i successivi passaggi al linguaggio a stampa ed al linguaggio audiovisivo.--Truman (msg) 19:12, 20 mar 2014 (CET)[rispondi]