Discussione:Epeneto di Cartagine

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Vescovo di Cartagine?[modifica wikitesto]

E' tutto da dimostrare che questo Epeneto sia stato vescovo di Cartagine. L'unico riferimento citato nella voce è un testo in inglese dove da nessuna parte appare il nome di Cartagine. La medesima voce in en.wiki ipotizza che possa essere stato vescovo di Cartagena in Spagna. Nella sua opera Mesnage non elenca affatto Epeneto tra i vescovi cartaginesi (così pure Morcelli). Infine questo santo non compare nel sito di Santi e Beati.--Croberto68 (msg) 09:13, 24 apr 2014 (CEST)[rispondi]

Il santo non è nemmeno menzionato nell'odierno Martirologio romano.--Croberto68 (msg) 10:43, 27 mag 2019 (CEST)[rispondi]
[@ Croberto68] Quando ho aggiunto qualche notizia non sapevo se limitarmi a mettere un cn sulla data della memoria (come poi ho fatto) o se rimuoverla del tutto. Quando passo in biblioteca potrei controllare se la Bibliotheca sanctorum gli dedica qualche riga; altre fonti che potrebbero venirci in aiuto? --ContinuaEvoluzione 21:03, 27 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Ankio pensavo alla Bibliotheca sanctorum, che posso consultare nel fine settimana... Altre fonti non ne conosco; quelle che conosco sull'Africa romana cristiana ([1]) lo ignorano.--Croberto68 (msg) 09:15, 28 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Ho controllato la Bibliotheca sanctorum (vol. IV, col 1255, articolo di Raymond Janin). Il ns santo si trova recensito come "Epeneto di Sirmio (?)". Dice: è una dei 70 discepoli secondo la leggenda; lo pseudo-Doroteo di Tiro lo fa vescovo di Cartagine e lo identifica con il Preneto (Epeneto) di Romani 16; secondo un'altra tradizione tardiva, riportata da Ferlati (Illyricum Sacrum, VII, 465-469), fu vescovo di Sirmio; è menzionato nel sinassario greco al 30 luglio come vescovo di Cartagine; secondo una tradizione liturgica non documentata da fonti (riportata da T. da Castel san Pietro, nell'Enciclopedia Cattolica), fu venerato anche il Occidente il 15 luglio; ogni altro culto in Occidente è sconosciuto.--Croberto68 (msg) 09:34, 30 mag 2019 (CEST)[rispondi]
Direi di inserire questa fonte nella voce, lasciando la memoria del 30 luglio solo per le Chiese ortodosse. La memoria al 15 luglio per la Chiesa latina è citata anche nella breve voce Épénète del Dictionnaire de la Bible, dove si fa riferimento agli Acta sanctorum (luglio, vol. IV, p. 2). --ContinuaEvoluzione 15:25, 2 giu 2019 (CEST)[rispondi]
Secondo questa edizione (H. Delehaye, Synaxarium Ecclesiae Constantinopolitanae, Propylaeum Ad AASS Novembris, Brussels 1902. - p. 480 del pdf) del Sinassario greco (coll. 855-856) Epeneto è ricordato al 30 luglio, ma (da quel che mi sembra di capire) solo in alcune tradizioni testuali (infatti il suo nome non appare nel testo n.1, ma solo nell'apparato critico N:2, assieme a Sila, Silvano, Crescente, Epeneto e Andronico).
Inoltre gli Acta sanctorum ricordano che qs Epeneto è menzionato nel Martirologio spagnolo, come episcopus Saxifirmii in Hispania, al 15 luglio. Questo testo fa riferimento ad una tradizione, che vede Epeneto consacrato vescovo da San Pietro nel suo presunto viaggio in Spagna, come riferisce Enrique Flórez nella España sagrada (vol. III, pp. 2-5). Flórez conclude che: "Todo esto carece de autoridad, y siendo voluntario, o tomado de escrituras apocrifas, no es necessario decir mas, para desestimarlo".
Dunque, restando fermo il sinassario, che lo ricorda come vescovo di Cartagine al 30 luglio (ciò che giustifica il titolo della voce), vi sono tre tradizioni distinte relative a questo personaggio (= che è un personaggio biblico), che lo fanno o vescovo di Cartagine, o vescovo di Sirmio, o vescovo di Cartagena in Spagna.--Croberto68 (msg) 09:38, 3 giu 2019 (CEST)[rispondi]
Resta il problema della memoria liturgica di questo santo nella Chiesa ortodossa OGGI. Il sinassario costantinopolitano lo ricorda il 30 luglio, ma sembra che odierni calendari liturgici ortodossi ne facciano memoria il 4 gennaio (cfr. [2] e [3] assieme agli altri 70 discepoli). Occorre trovare conferma...--Croberto68 (msg) 13:40, 3 giu 2019 (CEST)[rispondi]