Discussione:Certosa di Padula

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Attenzione, errore storico[modifica wikitesto]

I priori dei certosini non hanno mai avuto la dignità episcopale, come si legge infra nella descrizione dello stemma della certosa di Padula. L'estensore delle note storiche forse confonde con l'abate di un monastero benedettino che spesso, non sempre e non in tutti i monasteri benedettini, riceve la dignità episcopale, com'è il caso per l'abate di Montecassino e altri importanti monasteri. L'abate benedettino, se non è vescovo, riceve la benedizione abbaziale, ovvera una sorta di investitura liturgica che gli dà diritto di rivestire le insegne episcopali, ossia mitra, pastorale, croce pettorale e anello. I priori certosini vestono come gli altri monaci di coro e non rivestono alcuna insegna relativa al ruolo. Ciò vale anche per il priore della Grande Certosa (pressi di Grenoble) che per regola è anche il priore generale dell'ordine e non può mai allontanarsi dalla Grande Certosa. Per le visite canoniche ai vari monasteri si avvale di visitatori eletti ad hoc dal capitolo generale dell'ordine. Luigi Carena, 22 aprile 2018

Piccola imprecisione lessicale[modifica wikitesto]

Nel paragrafo dedicato alla descrizione della cosiddetta Sala delle campane, si accenna anche all'uso della la sala del capitolo. Vi si afferma che era "utilizzata dai certosini per le confessioni". La parola confessioni è impropria. Nel "capitolo", tuttora i monaci si accusano unicamente delle infrazioni recate alla regola monastica; la confessione sacramentale non avviene mai in pubblico e segue le disposizioni rituali proprie di questo sacramento. Nel "capitolo" si radunano i monaci per ascoltare le esortazioni del padre priore, oppure le informazioni sulla realtà esterna alla certosa dal momento che i monaci non hanno accesso ai media. Inoltre, sempre nella sala del capitolo, sono prese, con voto segreto, le decisioni importanti che riguardano la vita comunitaria e l'ammissione dei novizi alla professione. L. Carena, 25 aprile 2018