Discussione:Armando Valladares

Non scrivete balle sul conto di Valladares. E' importante scrivere la verità. Ci sono prove che testimoniano il fatto che il presunto poeta andicappato abbia truffato varie organizzazioni definendosi paralizzato colpa delle torture e altre assurdità provocate dal governo cubano.

Kerne89

Faresti cosa gradita fornendo le fonti al riguardo (se "ci sono prove" è una gratuita crudeltà non fornirle), magari nel contempo evitando di commettere violazione del diritto d'autore copia/incollando testo coperto da copyright. -- Rojelio (dimmi tutto) 19:03, 26 giu 2008 (CEST)[rispondi]

ok, scusa per il fatto di aver copiato il testo (non pensavo fosse sotto copyright), ti farò avere le prove al più presto. Per il resto, buon lavoro. Ciao!

Ieri mi sono dimenticato di dirti che siccome Wikipedia è una Enciclopedia Libera, bisognerebbe inserire in ogni pagina che può risultare ambigua tutte le linee di pensiero. Dato che nessuna prova concreta testimonia la tortura subita da Valladares in carcere, apparte le sue, a mio parere, molto poco attendibili testimonianze. Le reputo poco attendibili proprio perchè conosco il suo passato (prima della rivoluzione come agente di Batista) e il suo futuro (dopo la rivoluzione venne assoldato dalla Cia). In definitiva penso che sia oppurtuno se non doveroso includere nella pagina questa "linea di pensiero" che crede che Valladares sia soltanto un falso assoldato dalla Cia.

Aspetto una risposta.
Buon lavoro per il resto. Kernel89

Parte eliminata dal testo[modifica wikitesto]

«Secondo un comunicato della rivista Contropiano la biografia di Armando Valladares è la seguente: "Ex poliziotto al servizio del dittatore Fulgencio Batista, dopo la rivoluzione del 1959 venne assoldato dalla CIA e fu coinvolto in una campagna di attentati dinamitardi contro locali pubblici e luoghi di lavoro in cui persero la vita numerosi cubani. Nel marzo 1960 l’attentato contro una nave belga, la Coubre, costò la vita a 101 persone. Valladares venne arrestato nel dicembre dello stesso anno in possesso di un vero e proprio arsenale e condannato, dopo un regolare processo, a 30 anni di carcere"

Secondo altre fonti è stato un prigioniero ribelle, di profonde convinzioni cristiane e democratiche, che ha pagato con rappresaglie, isolamento e violenze subite in proprio e con persecuzioni rivolte alla sua famiglia.»

Ho tolto questa parte perché indubbiamente faziosa e mancante di riprova sostenuta da fonti. E' ovvio che tutti i contestatori di Fidel Castro sono stati "bollati" come insurrezionali al soldo della Cia, e quando queste accuse arrivano da personaggi o riviste filo-marxiste, beh, lasciano il tempo che trovano. Anche il governo cinese sostiene che i diritti umani in Cina sono rispettati, ma sappiamo tutti benissimo che è una balla colossale. Invito, comunque, lo scrivente qui sopra a leggersi il libro di Valladares. Poi ne riparliamo... :-). --Starlight · ^Ecchime! 10:52, 27 giu 2008 (CEST)[rispondi]

Quello che dico io è che sia in Cina e anche negli Stati Uniti la tortura viene attuata. Non lo dico perchè sono "contro" il governo cinese o contro il governo Statunitense, ma perchè ci sono foto, documenti declassificati della Cia o altro che lo testimoniano. Per Cuba tutto questo non c'è. Non c'è una foto, un video, nulla che testimoni in maniera CONCRETA torture, repressioni e cose varie attuate dal regime. Quindi penso che la frase "Valladares ha trascorso 22 anni in carcere con l'accusa di tradimento, anni nei quali è miracolosamente sopravvissuto ai campi di lavoro forzato, alle celle di segregazione e a pene disumane (fu costretto a rimanere senza cibo per 46 giorni a causa del suo rifiuto di aderire al programma di riabilitazione)." debba essere eliminata, o perlomeno dev'essere messa a confronto con le altre verità. Grazie

Kernel89

Piano, piano: la "versione ufficiale" è quella che gira con il consenso di Amnesty International, che normalmente i suoi controlli li fa fino in fondo e che in ottica wikipediana per certe cose può ben essere una fonte (non dimenticando che comunque il suo approccio nei singoli casi è di parte). Ma è vero anche che pure il governo cubano ha la sua versione. La si legge sul sito della Library of Congress USA, presumibilmnte l'emeroteca, che cita un articolo WASHINGTON POST, NOV. 9, 1989 (sez "Castro Laments `Very Sad Things' in Bloc"). Per questo giornale "The government says Valladares, who spent more than 20 years in jail in Cuba before his release and exile in 1982, is a traitor and a fake. It also says he was a former member of the secret police of dictator Fulgencio Batista, who was toppled by the 1959 Cuban revolution." Essendo quindi confermato che il governo avrebbe una sua versione di questo tenore, credo che questo vada detto, sia pure sintetizzandolo. Cerco qualche altra fonte online, nel frattempo --Remo Mori (msg) 00:02, 5 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Penso sia molto giusto riportare nella voce la versione dei fatti di Valladares ma credo anche sia ancora più giusto riportare quella del Governo cubano. Non si può privilegiare nè l'una nè l'altra: ciò è fazioso. Bisogna considerare, inoltre, che Valladares è stato condannato per un certo motivo (gli attentati): che gli abbia commessi o meno, non ci sono dubbi che questo sia il motivo per cui è stato condannato ed è questo l'unico fatto incontestabile. Poi, ovviamente, è giusto riportare la parole che lui pronuncia a sua discolpa. Ho aggiunto, quindi, le parole del ministro degli esteri cubano che parlano del caso Valladares, un filmato prodotto dalla cubainformation.tv nonchè, per far luce sulle attuali attività di Valladares, una citazione dalla rivista "Latinoamerica". Spero che nessuno possa dire, caro Starlight, che queste siano operazioni di sciacallaggio. --IleniaRos (msg) 19:22, 5 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Se con fonti (fonti serie) va bene sì aggiungere la versione governativa. Starlight infatti ha correttamente chiesto quelle. La voce è difficile da equilibrare, ma tutto ciò che si può riferire a fonti serie ben venga (serie: io ho trovato una quantità di siti sovreccitati, online, in un senso e nell'altro e ho potuto aggiungere ciò che ho trovato attendibile). Una fonte sulla vicinanza con Reagan, ad esempio, non ci starebbe male ;-) --Remo Mori (msg) 19:29, 5 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Le ha chieste con molto zelo, visto che ha minacciato di considerare un atto di sciacallaggio chiunque avesse nuovamente modificato la voce senza metterle. Ovviamente, non basta cancellare quello che non si vuol sentire. Le fonti sono facili da trovare (magari non ve lo aspettate dal feroce Fidel, ma anche il governo cubano ha un sito internet con gli interventi dei ministri), non c'è bisogno di minacciare nessuno. Quanto a Reagan, è lui che ha mosso la campagna internazionale ed è lui che gli ha dato onorificenze varie. C'è bisogno di fonti? Ah, consiglio anche un giretto sul sito di McCain: https://www.johnmccain.com/Informing/News/PressReleases/271d619f-0456-4743-befd-7fa4dc6d1981.htm .--IleniaRos (msg) 19:37, 5 lug 2008 (CEST)[rispondi]

non credo che metterla in polemica sia utile per la voce. Zelo o non zelo le fonti servono. E se sono così facili da trovare, sii così gentile da dotare di fonte l'affermazione che ti ho segnalato. Il meccanismo è semplice: tu scrivi, tu citi la fonte. Facile che sia, non vado io a cercarmela non essendo io ad averlo affermato. Io non ho scritto, io non mi cerco la fonte. Sino ad ora si tratta di una tua deduzione, a meno che non la riferisci a fonte. (e, per gradire, che cosa ci devo fare con McCain? dobbiamo scrivere nella voce che V. lo sostiene? se si ritiene significativo, che problema c'è? su questo la fonte c'è).

Poi, se volessimo usare un po' più di freddezza tutti, ci guadagneremmo tutti. E se invece di cercare le intenzioni degli altri cercassimo altre fonti, ci guadagnerebbe anche la voce. --Remo Mori (msg) 19:53, 5 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Non capita spesso di essere accusati di sciacallaggio solo perchè si sostiene qualcosa che qualcuno non vuole sentirsi dire (ovviamente poi è Castro che limita la libertà di espressione). Ora ti metto anche l'indispensabile link - non filocastrista (ovviamente! altrimenti è sciacallaggio) - in cui si dice che "Su richiesta della figlia, Ronald Reagan lo ha designato presidente della delegazione americana alla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite". Basta o per stare vicino a Reagan è necessario dormirci insieme? Con questo meccanismo ogni parola deve avere la nota: perfetto, non mi costa nulla. Ma non mi pare che sulle altre voci sia lo stesso. Su cosa dobbiamo cercare altre fonti? --IleniaRos (msg) 19:58, 5 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Su altre informazioni che arricchiscano ulteriormente la voce. Se possiamo.

Sulle altre voci vale la stessa regola. Quando le affermazioni non sono affiancate da una fonte, tu richiedila sempre, altrimenti - siccome se non è stata una fonte è Wikipedia che dice la tal cosa - anche tu come utente stai affermando ciò che magari non ti sogneresti mai di affermare (non era questo di Reagan, il mio caso: io posso pure concordare sulla deduzione, ma non è comunque corretto darla come un fatto assodato).

Le parole di troppo capitano a tutti. Siccome però qui si sta facendo una voce su un soggetto controverso e dunque una voce nella quale si deve dare il meglio del NPOV, dato che se diamo retta alle paroline smettiamo di fare voci, dammi retta: cerchiamo fonti invece di prime pietre ;-) --Remo Mori (msg) 20:07, 5 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Citazione spostata dalla voce[modifica wikitesto]

Sposto qui una o piú citazioni che ho rimosso dalla sezione iniziale della voce, in quanto non rispettano Wikipedia:Citazioni. Reinseritele solo dopo aver corretto gli errori (tipicamente, lunghezza e/o numero eccessivi, e/o carenza di fonti). Grazie, Nemo 10:40, 18 dic 2011 (CET)[rispondi]

«Il governo cubano lanciò una feroce campagna di diffamazione contro di me accusandomi di essere un assassino in aggiunta ad altre menzogne. Ho portato davanti ai tribunali vari giornali che avevano pubblicato quelle falsità, tra i quali il quotidiano francese comunista L’Humanité, che dovette scusarsi pubblicamente, e il settimanale greco Pontike, il cui direttore fu condannato a tre mesi di carcere per diffamazione.»

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