Bindaice

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Bindaice, o Bindace (Grumentum, VI-V secolo a.C. – ?, VI-V secolo a.C.), è stata una filosofa greca antica della scuola di Pitagora a Metaponto.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Poco o nulla si sa della sua vita. La tradizione ne indica come luogo di nascita Grumentum, dove trascorse la sua vita tra il VI e V secolo a.C. e avrebbe fatto parte della scuola pitagorica insieme ai fratelli Ocello Lucano e Occilo[1].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Non ci sono stati trasmessi suoi testi[2].

La notizia secondo cui "Bindace, Melissa, Mia e Teano sceglievano per tema de' loro scritti l'educazione dei figli, i doveri delle mogli, quelli delle madri di famiglia"[3] è probabilmente frutto di un fraintendimento. Una parte dei frammenti attribuiti ad Ocello, infatti, trattano i temi della famiglia: ciò può aver generato l'attribuzione ad Ocello di testi di Bindaice, o l'attribuzione a Bindaice di scritti sul tema.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tradizione ripresa da Vincenzo Cuoco, Platone in Italia, Milano 1806, p. 175: "Le donne pitagoriche rinomate per libri che hanno scritto sono moltissime. Tra le più illustri si contano Esara e Bindace, ambedue Lucane. La seconda fu sorella di Ocello e Ocilo, la prima ha scritto un trattato sulla natura dell'uomo, (...) Mia, Teano, Melissa si sono occupate di oggetti domestici (...)"
  2. ^ Th. Kuffner's Erzaehlende Schriften: Bd. Perikles der Olympier Gemalbe, Vienna 1845, p. 401: "und Bindace. Von einigen dieser Frauen sind noch Briefe und Fragmente aus ihren Werken vorhanden. Ein sehr günstiges Vorurtheil für diese Damen erregt schon dieses, daß sie auch zur schriftstellerischen Darstellung immer solche"
  3. ^ Le donne italiane, in "Rivista europea: giornale di scienze, lettere, arti e varietà", n. 3-4 (1840), p. 418.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]