Architettura regionalista

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L'architettura regionalista è una corrente architettonica sviluppatasi approssimativamente tra il 1890 e il 1950 e diffusasi specialmente in Francia e Spagna. Si tratta di una corrente vicina all'eclettismo e al revivalismo architettonico che si propone di sintetizzare riproporre aspetti tipici delle architetture regionali vernacolari.

Alcuni esperti hanno sottolineato il legame tra la nascita del turismo e della villeggiatura e quello dei vari neostili regionali. Secondo Bernard Toulier, i nuovi turisti delle classi agiate urbane, avidi d'esotismo e di pittoresco ed attirati dalle culture rurali autoctone, contribuirono alla creazione e alla diffusione dell'architettura regionalista.[1]

Rientrano in questa definizione l'architettura neofiamminga, l'architettura neonormanna, l'architettura neobretone e l'architettura neoprovenzale in Francia e l'architettura neocantabrica in Spagna. Entrambi i paesi condividono invece il fenomeno dell'architettura neobasca.

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

In Francia[modifica | modifica wikitesto]

In Normandia l'archetipo dell'architettura neonormanna è costituito dalla Villa Strassburger. Nel caso dell'architettura neobasca, invece, è la Villa Arnaga a ricoprire questo ruolo.

In Spagna[modifica | modifica wikitesto]

Tipico esempio di architettura neocantabrica è il Palazzo del Marchese di Albaicín.

In Argentina[modifica | modifica wikitesto]

Gli stili neonormanno e neobasco sono particolarmente diffusi nella città balneare di Mar del Plata, dove si trovano la Villa Normandy e la Villa Devoto, di matrice neonormanna.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Bernard Toulier, L’assimilation du régionalisme dans l’architecture balnéaire(1830-1940) (PDF), su www2.culture.gouv.fr, 27 luglio 2001.

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