Craniotomia: differenze tra le versioni

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La '''craniotomia''' è una procedura chirurgica in cui una parte del cranio viene temporaneamente rimossa per esporre l'encefalo ed eseguire un intervento intracranico.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome=José Manuel|cognome=González-Darder|data=2016|titolo=[History of the craniotomy]|rivista=Neurocirugia (Asturias, Spain)|volume=27|numero=5|pp=245–257|accesso=2023-08-24|doi=10.1016/j.neucir.2016.02.002|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27006140/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/craniotomia_(Dizionario-di-Medicina)|titolo=craniotomia in "Dizionario di Medicina"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2023-08-24}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.hopkinsmedicine.org/health/treatment-tests-and-therapies/craniotomy|titolo=Craniotomy|sito=www.hopkinsmedicine.org|data=2022-04-26|lingua=en|accesso=2023-08-24}}</ref> Le condizioni più comuni che possono essere trattate tramite questo approccio includono tumori cerebrali, aneurismi, malformazioni arterio-venose, empiemi subdurali, ematomi subdurali ed ematomi intracerebrali.<ref>{{Cita libro|nome=Bruno S.|cognome=Subbarao|nome2=Ricardo J.|cognome2=Fernández-de Thomas|nome3=Blessen C.|cognome3=Eapen|titolo=Post Craniotomy Headache|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK482297/|accesso=2023-08-24|data=2023|editore=StatPearls Publishing}}</ref> Strumenti e attrezzature specializzate vengono utilizzati per rimuovere la sezione ossea, chiamata lembi osseo. Il lembi osseo viene temporaneamente rimosso, tenuto sul tavolo degli strumenti chirurgici e poi riposizionato dopo che l'intervento cerebrale è concluso. In alcuni casi, a seconda dell'eziologia e dell'indicazione per la procedura, l'osso può essere scartato, conservato nello spazio sottocutaneo addominale o criopreservato in condizioni di conservazione a freddo.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ivan Paul|cognome=Bhaskar|nome2=Nyi Nyi|cognome2=Zaw|nome3=Minghao|cognome3=Zheng|data=2011-03|titolo=Bone flap storage following craniectomy: a survey of practices in major Australian neurosurgical centres|rivista=ANZ journal of surgery|volume=81|numero=3|pp=137–141|accesso=2023-08-24|doi=10.1111/j.1445-2197.2010.05584.x|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21342384/}}</ref> Se il lembi osseo viene scartato o non riposizionato nel cranio durante la stessa operazione, la procedura è chiamata craniectomia. In una craniectomia decompressiva utilizzata per il trattamento dell'edema cerebrale maligno, il lembi osseo viene riposizionato alcune settimane dopo che il gonfiore cerebrale è migliorato.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Theodoros|cognome=Schizodimos|nome2=Vasiliki|cognome2=Soulountsi|nome3=Christina|cognome3=Iasonidou|data=2020-10|titolo=An overview of management of intracranial hypertension in the intensive care unit|rivista=Journal of Anesthesia|volume=34|numero=5|pp=741–757|accesso=2023-08-24|doi=10.1007/s00540-020-02795-7|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32440802/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Juan|cognome=Sahuquillo|nome2=Jane A.|cognome2=Dennis|data=2019-12-31|titolo=Decompressive craniectomy for the treatment of high intracranial pressure in closed traumatic brain injury|rivista=The Cochrane Database of Systematic Reviews|volume=12|numero=12|pp=CD003983|accesso=2023-08-24|doi=10.1002/14651858.CD003983.pub3|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31887790/}}</ref> La procedura chirurgica per ricostruire e riposizionare il lembi osseo nel cranio durante un secondo intervento è nota come cranioplastica.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Ali|cognome=Alkhaibary|nome2=Ahoud|cognome2=Alharbi|nome3=Nada|cognome3=Alnefaie|data=2020-07|titolo=Cranioplasty: A Comprehensive Review of the History, Materials, Surgical Aspects, and Complications|rivista=World Neurosurgery|volume=139|pp=445–452|accesso=2023-08-24|doi=10.1016/j.wneu.2020.04.211|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32387405/}}</ref>
'''Craniotomia''' è la procedura chirurgica che consente l'accesso all'interno del [[cranio]] per potere curare le malattie di interesse neurochirurgico.


Dal punto di vista storico, le procedure craniche variavano da un singolo foro di trepanazione a una craniectomia più ampia. Le craniotomie moderne vengono eseguite collegando una serie di fori di trepanazione. Sebbene la trepanazione sia la tecnica chirurgica cranica più antica, con antichi resoconti che risalgono a 2300 anni fa, la nostra attuale tecnica chirurgica moderna per la craniotomia è il risultato finale della procedura introdotta alla fine del XIX secolo dal chirurgo autodidatta Wilhelm Wagner.<ref name=":0" /><ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=S.|cognome=Rifkinson-Mann|data=1988-10|titolo=Cranial surgery in ancient Peru|rivista=Neurosurgery|volume=23|numero=4|pp=411–416|accesso=2023-08-24|doi=10.1227/00006123-198810000-00001|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3059210/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Michael|cognome=Buchfelder|data=2005-03|titolo=From trephination to tailored resection: neurosurgery in Germany before World War II|rivista=Neurosurgery|volume=56|numero=3|pp=605–613; discussion 605–613|accesso=2023-08-24|doi=10.1227/01.neu.0000155336.06394.7f|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15730586/}}</ref> Sebbene la transizione dalla trepanazione a una resezione su misura tramite craniotomia sia avvenuta molto più tardi nella storia, antiche civiltà, come gli Inca in Perù, dovevano avere una certa familiarità di base con l'anatomia e gli interventi chirurgici nonostante la loro conoscenza rudimentale della patologia.<ref name=":1" /><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Valerie A.|cognome=Andrushko|nome2=John W.|cognome2=Verano|data=2008-09|titolo=Prehistoric trepanation in the Cuzco region of Peru: a view into an ancient Andean practice|rivista=American Journal of Physical Anthropology|volume=137|numero=1|pp=4–13|accesso=2023-08-24|doi=10.1002/ajpa.20836|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18386793/}}</ref>
La procedura è sostanzialmente standardizzata in tutte le neurochirurgie del mondo e può variare in funzione del tipo di accesso specifico per una specifica malattia o per il tipo di strumentazione chirurgica a disposizione della sala operatoria.
I capelli possono o meno essere rasati completamente in funzione dell'esperienza del singolo neurochirurgo. Alcuni neurochirurghi preferiscono rasare completamente la testa, per paura di infezioni, altri radono solo la porzione che verrà interessata dal taglio della cute da parte del [[bisturi]]. In questo caso vengono effettuati degli shampoo con un sapone disinfettante la sera prima dell'intervento e il giorno stesso dell'operazione, e ripetuti per circa sette giorni dopo l'operazione.


A seconda del tipo di lesione intracranica, della patologia e dell'approccio chirurgico, alcune procedure di craniotomia possono essere assistite dalla guida della neuronavigazione basata su immagini di risonanza magnetica o tomografiche computerizzate per adattare l'intervento alle dimensioni del tumore utilizzando la minima incisione possibile. La neuronavigazione è una moderna tecnologia computerizzata che può aiutare i chirurghi a localizzare la patologia con maggiore precisione unendo una serie di punti craniofacciali nel paziente. La neuronavigazione offre una migliore guida, orientamento e localizzazione. Fornisce un livello superiore di fiducia per il chirurgo e un miglior esito per il paziente.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Yavor|cognome=Enchev|data=2009-09|titolo=Neuronavigation: geneology, reality, and prospects|rivista=Neurosurgical Focus|volume=27|numero=3|pp=E11|accesso=2023-08-24|doi=10.3171/2009.6.FOCUS09109|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19722813/}}</ref>
Una volta stabilito il tipo di accesso viene praticata una incisione della [[cute]] e del sottocute con il bisturi. A questo punto se il punto della craniotomia presenta una inserzione muscolare, come nel caso della craniotomia fronto-temporale, viene dissecato il [[muscolo temporale]] dall'osso.

Una volta esposto l'osso viene inciso il [[periostio]] con un [[bisturi elettrico]] e scollato dall'osso con un apposito strumento.
== Storia ==
Una volta che l'osso è adeguatamente esposto vengono praticati uno o più fori con un trapano speciale detto ad alta velocità. Dopo avere scollato la [[meninge]] sottostante dai fori praticati viene utilizzato uno strumento chiamato craniotomo che può essere collegato ad una sorgente di alimentazione ad aria compressa o elettrica. Con il craniotomo viene creato un lembo osseo libero che espone completamente la [[dura madre]] (meninge) sottostante. A questo punto è terminata la craniotomia. Alla fine della procedura intradurale, l'osso viene rimesso al suo posto ed assicurato ai margini liberi mediante placche e viti di [[titanio]] o tramite fili (di [[seta]] o altri materiali biocompatibili). Il periostio viene risuturato, così come gli altri piani soprastanti.
L'approccio della craniotomia è evoluto nel corso del tempo. La trepanazione, che significa "trapano", divenne sinonimo di trepanazione a causa dello strumento francese "tres fines", che significa "tre estremità".<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Leah|cognome=Hobert|nome2=Emanuela|cognome2=Binello|data=2017-05|titolo=Trepanation in Ancient China|rivista=World Neurosurgery|volume=101|pp=451–456|accesso=2023-08-24|doi=10.1016/j.wneu.2016.10.051|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27769950/}}</ref> La trepanazione è stata eseguita dagli uomini preistorici sia per magia che per rituali religiosi per liberare demoni e spiriti maligni o per indossarli come amuleti fin dal 1783. Durante l'era neolitica, la perforazione terapeutica veniva eseguita con strumenti taglienti appuntiti realizzati in silice o ossidiana.<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|nome=Dinesh|cognome=Rao|nome2=Rebecca Tuan|cognome2=Le|nome3=Peter|cognome3=Fiester|data=2020|titolo=An Illustrative Review of Common Modern Craniotomies|rivista=Journal of Clinical Imaging Science|volume=10|pp=81|accesso=2023-08-24|doi=10.25259/JCIS_176_2020|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33408956/}}</ref> Il principio della perforazione ad arco è stato ottenuto da quello della produzione del fuoco ed è stato utilizzato dagli Egizi nel 1400 a.C. L'approccio alla craniotomia è stato presunto essere stato scritto da Imhotep intorno al 2900 a.C.<ref name=":2" /> L'uso terapeutico della craniotomia per gestire le fratture fu intrapreso nel V secolo a.C. da Ippocrate. Gli strumenti furono dettagliati già nel 1518 in "De fractura calvae" di Berengario. Celso sostenne la trepanazione coinvolgendo sequenzialmente la cortice esterna, il tessuto diploico e infine la cortice interna, proteggendo le meningi. La craniotomia evolve nel periodo del Rinascimento (armi da fuoco e granate) nel XVI e XVII secolo. Nella seconda metà del XIX secolo, l'uso di trepani manuali angolati, dotati di una serie di terminali perforanti o taglienti, fu applicato. Nel 1889 Wagner eseguì per la prima volta un lembo osseo osteoplastico. La sega di Gigli fu utilizzata da Obalinski nel 1897. All'inizio del XIX secolo, l'uso della craniotomia diminuì principalmente a causa delle infezioni e la trepanazione fu limitata a casi eccezionali. I progressi nell'antisepsi e nell'anestesia generale nel XIX secolo portarono alla crescita esponenziale della trepanazione e della craniotomia.<ref name=":2" /><ref>{{Cita pubblicazione|nome=G.|cognome=Sperati|data=2007-06|titolo=Craniotomy through the ages|rivista=Acta Otorhinolaryngologica Italica: Organo Ufficiale Della Societa Italiana Di Otorinolaringologia E Chirurgia Cervico-Facciale|volume=27|numero=3|pp=151–156|accesso=2023-08-24|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17883195/}}</ref>

== Anatomia e fisiologia ==
Esistono molti tipi di craniotomie descritti in letteratura e una comprensione di base dell'anatomia e della fisiologia è necessaria per eseguire una craniotomia adeguata con minori complicazioni. Il tipo di craniotomia è denominato in base all'osso del cranio che viene aperto. I tipici ossi del cranio bersaglio per la craniotomia includono l'osso frontale, parietale, temporale e occipitale. A seconda della posizione della patologia da trattare, possono essere utilizzate craniotomie supratentoriali o infratentoriali (fossa posteriore).

Una delle craniotomie più tradizionali utilizzate è la craniotomia pterionale, una craniotomia supratentoriale che può essere utilizzata per aneurismi della circolazione anteriore, aneurismi dell'arteria punta basilaris, approcci chirurgici diretti al seno cavernoso, tumori dei lobi frontale e temporale, nonché tumori suprasellari come adenomi ipofisari e craniofaringiomi.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=M. G.|cognome=Yasargil|nome2=J.|cognome2=Antic|nome3=R.|cognome3=Laciga|data=1976-08|titolo=Microsurgical pterional approach to aneurysms of the basilar bifurcation|rivista=Surgical Neurology|volume=6|numero=2|pp=83–91|accesso=2023-08-24|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/951657/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=M. G.|cognome=Yaşargil|nome2=M. V.|cognome2=Reichman|nome3=S.|cognome3=Kubik|data=1987-09|titolo=Preservation of the frontotemporal branch of the facial nerve using the interfascial temporalis flap for pterional craniotomy. Technical article|rivista=Journal of Neurosurgery|volume=67|numero=3|pp=463–466|accesso=2023-08-24|doi=10.3171/jns.1987.67.3.0463|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3612281/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Benjamin K.|cognome=Hendricks|nome2=Aaron A.|cognome2=Cohen-Gadol|data=2020-02-01|titolo=The Extended Pterional Craniotomy: A Contemporary and Balanced Approach|rivista=Operative Neurosurgery (Hagerstown, Md.)|volume=18|numero=2|pp=225–231|accesso=2023-08-24|doi=10.1093/ons/opz117|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31172173/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Joham|cognome=Choque-Velasquez|nome2=Juha|cognome2=Hernesniemi|data=2018|titolo=One burr-hole craniotomy: Lateral supraorbital approach in Helsinki Neurosurgery|rivista=Surgical Neurology International|volume=9|pp=156|accesso=2023-08-24|doi=10.4103/sni.sni_185_18|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30159200/}}</ref> Un altro tipo di craniotomia supratentoriale è la craniotomia temporale o subtemporale, che può essere utilizzata per la biopsia del lobo temporale, la lobectomia temporale, la chirurgia dell'epilessia temporale, i tumori del lobo temporale, nonché l'accesso al pavimento della fossa cranica media.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Joham|cognome=Choque-Velasquez|nome2=Juha|cognome2=Hernesniemi|data=2018|titolo=One burr-hole craniotomy: Subtemporal approach in helsinki neurosurgery|rivista=Surgical Neurology International|volume=9|pp=164|accesso=2023-08-24|doi=10.4103/sni.sni_187_18|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30186665/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Grzegorz|cognome=Zieliński|nome2=Emir Ahmed|cognome2=Sajjad|nome3=Łukasz|cognome3=Robak|data=2018-01|titolo=Subtemporal Approach for Gross Total Resection of Retrochiasmatic Craniopharyngiomas: Our Experience on 30 Cases|rivista=World Neurosurgery|volume=109|pp=e265–e273|accesso=2023-08-24|doi=10.1016/j.wneu.2017.09.159|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28987834/}}</ref>

La craniotomia frontale è utilizzata per accedere alla base del cranio frontale e al lobo frontale del cervello per approcci al terzo ventricolo o a tumori della regione sellare, craniofaringiomi, meningiomi del planum sphenoidale, tumori del lobo frontale e riparazione delle fistole cerebrospinali anteriori. Altri tipi di craniotomie includono la parietale, l'occipitale e la retrosigmoidea, tra molti altri.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Chuan|cognome=Zhou|nome2=Alexander I.|cognome2=Evins|nome3=Andrea|cognome3=Boschi|data=2019-06|titolo=Preoperative identification of the initial burr hole site in retrosigmoid craniotomies: A teaching and technical note|rivista=The international journal of medical robotics + computer assisted surgery: MRCAS|volume=15|numero=3|pp=e1987|accesso=2023-08-24|doi=10.1002/rcs.1987|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30721556/}}</ref>

== Indicazioni ==
Indicazioni per intervento di craniotomia:<ref>{{Cita pubblicazione|nome=J. B.|cognome=Stachniak|nome2=A. J.|cognome2=Layon|nome3=A. L.|cognome3=Day|data=1996-02|titolo=Craniotomy for intracranial aneurysm and subarachnoid hemorrhage. Is course, cost, or outcome affected by age?|rivista=Stroke|volume=27|numero=2|pp=276–281|accesso=2023-08-24|doi=10.1161/01.str.27.2.276|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/8571423/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Federico G.|cognome=Legnani|nome2=Andrea|cognome2=Saladino|nome3=Cecilia|cognome3=Casali|data=2013-12|titolo=Craniotomy vs. craniectomy for posterior fossa tumors: a prospective study to evaluate complications after surgery|rivista=Acta Neurochirurgica|volume=155|numero=12|pp=2281–2286|accesso=2023-08-24|doi=10.1007/s00701-013-1882-y|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24078114/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Tadashi|cognome=Hamasaki|nome2=Motohiro|cognome2=Morioka|nome3=Hideo|cognome3=Nakamura|data=2009-05|titolo=A 3-dimensional computed tomographic procedure for planning retrosigmoid craniotomy|rivista=Neurosurgery|volume=64|numero=5 Suppl 2|pp=241–245; discussion 245–246|accesso=2023-08-24|doi=10.1227/01.NEU.0000336763.90656.2B|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19404104/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Giovanni|cognome=Broggi|nome2=Morgan|cognome2=Broggi|nome3=Paolo|cognome3=Ferroli|data=2012-06|titolo=Surgical technique for trigeminal microvascular decompression|rivista=Acta Neurochirurgica|volume=154|numero=6|pp=1089–1095|accesso=2023-08-24|doi=10.1007/s00701-012-1324-2|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22531963/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Katrin|cognome=Rauen|nome2=Lara|cognome2=Reichelt|nome3=Philipp|cognome3=Probst|data=2020-08|titolo=Decompressive Craniectomy Is Associated With Good Quality of Life Up to 10 Years After Rehabilitation From Traumatic Brain Injury|rivista=Critical Care Medicine|volume=48|numero=8|pp=1157|lingua=en-US|accesso=2023-08-24|doi=10.1097/CCM.0000000000004387|url=https://journals.lww.com/ccmjournal/abstract/2020/08000/decompressive_craniectomy_is_associated_with_good.9.aspx}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Hernando|cognome=Alvis-Miranda|nome2=Sandra Milena|cognome2=Castellar-Leones|nome3=Luis Rafael|cognome3=Moscote-Salazar|data=2013-04|titolo=Decompressive Craniectomy and Traumatic Brain Injury: A Review|rivista=Bulletin of Emergency and Trauma|volume=1|numero=2|pp=60–68|accesso=2023-08-24|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27162826/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Karl|cognome=Schaller|nome2=Ivan|cognome2=Cabrilo|data=2016-01|titolo=Anterior temporal lobectomy|rivista=Acta Neurochirurgica|volume=158|numero=1|pp=161–166|accesso=2023-08-24|doi=10.1007/s00701-015-2640-0|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26596998/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Edward A. 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'''Trauma'''

* Ematoma extradurale acuto, ematoma subdurale acuto, contusioni cerebrali, fratture craniche depressive, corpi estranei intracranici e riparazione delle perdite di liquido cerebrospinale.

'''Tumore'''

* Meningioma, glioma di alto grado e di basso grado, epidermoide, ependimoma, oligodendroglioma, metastasi, tumori orbitali, tumori dell'angolo cerebello-pontino e lesioni sellari e parasellari.

'''Vascolare'''

* Emorragia intracerebrale, infarto maligno del territorio dell'arteria cerebrale media, trombosi venosa corticale con infarto emorragico, aneurismi, malformazioni vascolari (malformazione arterovenosa, angioma cavernoso, fistola arterovenosa) e decompressione microvascolare.

'''Infezioni'''

* Ascesso e empiema subdurale

'''Lesioni parassitarie'''

* Cisti idatidea e eurocisticercosi a racemo (NCC)

'''Varie'''

* Epilessia, chirurgia funzionale con stimolazione cerebrale profonda, procedure per il dolore di talamectomia e procedure stereotassiche e neuroendoscopiche.


== Altri progetti ==
== Altri progetti ==

Versione delle 12:12, 24 ago 2023

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Craniotomia, viti in titanio

La craniotomia è una procedura chirurgica in cui una parte del cranio viene temporaneamente rimossa per esporre l'encefalo ed eseguire un intervento intracranico.[1][2][3] Le condizioni più comuni che possono essere trattate tramite questo approccio includono tumori cerebrali, aneurismi, malformazioni arterio-venose, empiemi subdurali, ematomi subdurali ed ematomi intracerebrali.[4] Strumenti e attrezzature specializzate vengono utilizzati per rimuovere la sezione ossea, chiamata lembi osseo. Il lembi osseo viene temporaneamente rimosso, tenuto sul tavolo degli strumenti chirurgici e poi riposizionato dopo che l'intervento cerebrale è concluso. In alcuni casi, a seconda dell'eziologia e dell'indicazione per la procedura, l'osso può essere scartato, conservato nello spazio sottocutaneo addominale o criopreservato in condizioni di conservazione a freddo.[5] Se il lembi osseo viene scartato o non riposizionato nel cranio durante la stessa operazione, la procedura è chiamata craniectomia. In una craniectomia decompressiva utilizzata per il trattamento dell'edema cerebrale maligno, il lembi osseo viene riposizionato alcune settimane dopo che il gonfiore cerebrale è migliorato.[6][7] La procedura chirurgica per ricostruire e riposizionare il lembi osseo nel cranio durante un secondo intervento è nota come cranioplastica.[8]

Dal punto di vista storico, le procedure craniche variavano da un singolo foro di trepanazione a una craniectomia più ampia. Le craniotomie moderne vengono eseguite collegando una serie di fori di trepanazione. Sebbene la trepanazione sia la tecnica chirurgica cranica più antica, con antichi resoconti che risalgono a 2300 anni fa, la nostra attuale tecnica chirurgica moderna per la craniotomia è il risultato finale della procedura introdotta alla fine del XIX secolo dal chirurgo autodidatta Wilhelm Wagner.[1][9][10] Sebbene la transizione dalla trepanazione a una resezione su misura tramite craniotomia sia avvenuta molto più tardi nella storia, antiche civiltà, come gli Inca in Perù, dovevano avere una certa familiarità di base con l'anatomia e gli interventi chirurgici nonostante la loro conoscenza rudimentale della patologia.[9][11]

A seconda del tipo di lesione intracranica, della patologia e dell'approccio chirurgico, alcune procedure di craniotomia possono essere assistite dalla guida della neuronavigazione basata su immagini di risonanza magnetica o tomografiche computerizzate per adattare l'intervento alle dimensioni del tumore utilizzando la minima incisione possibile. La neuronavigazione è una moderna tecnologia computerizzata che può aiutare i chirurghi a localizzare la patologia con maggiore precisione unendo una serie di punti craniofacciali nel paziente. La neuronavigazione offre una migliore guida, orientamento e localizzazione. Fornisce un livello superiore di fiducia per il chirurgo e un miglior esito per il paziente.[12]

Storia

L'approccio della craniotomia è evoluto nel corso del tempo. La trepanazione, che significa "trapano", divenne sinonimo di trepanazione a causa dello strumento francese "tres fines", che significa "tre estremità".[13] La trepanazione è stata eseguita dagli uomini preistorici sia per magia che per rituali religiosi per liberare demoni e spiriti maligni o per indossarli come amuleti fin dal 1783. Durante l'era neolitica, la perforazione terapeutica veniva eseguita con strumenti taglienti appuntiti realizzati in silice o ossidiana.[14] Il principio della perforazione ad arco è stato ottenuto da quello della produzione del fuoco ed è stato utilizzato dagli Egizi nel 1400 a.C. L'approccio alla craniotomia è stato presunto essere stato scritto da Imhotep intorno al 2900 a.C.[14] L'uso terapeutico della craniotomia per gestire le fratture fu intrapreso nel V secolo a.C. da Ippocrate. Gli strumenti furono dettagliati già nel 1518 in "De fractura calvae" di Berengario. Celso sostenne la trepanazione coinvolgendo sequenzialmente la cortice esterna, il tessuto diploico e infine la cortice interna, proteggendo le meningi. La craniotomia evolve nel periodo del Rinascimento (armi da fuoco e granate) nel XVI e XVII secolo. Nella seconda metà del XIX secolo, l'uso di trepani manuali angolati, dotati di una serie di terminali perforanti o taglienti, fu applicato. Nel 1889 Wagner eseguì per la prima volta un lembo osseo osteoplastico. La sega di Gigli fu utilizzata da Obalinski nel 1897. All'inizio del XIX secolo, l'uso della craniotomia diminuì principalmente a causa delle infezioni e la trepanazione fu limitata a casi eccezionali. I progressi nell'antisepsi e nell'anestesia generale nel XIX secolo portarono alla crescita esponenziale della trepanazione e della craniotomia.[14][15]

Anatomia e fisiologia

Esistono molti tipi di craniotomie descritti in letteratura e una comprensione di base dell'anatomia e della fisiologia è necessaria per eseguire una craniotomia adeguata con minori complicazioni. Il tipo di craniotomia è denominato in base all'osso del cranio che viene aperto. I tipici ossi del cranio bersaglio per la craniotomia includono l'osso frontale, parietale, temporale e occipitale. A seconda della posizione della patologia da trattare, possono essere utilizzate craniotomie supratentoriali o infratentoriali (fossa posteriore).

Una delle craniotomie più tradizionali utilizzate è la craniotomia pterionale, una craniotomia supratentoriale che può essere utilizzata per aneurismi della circolazione anteriore, aneurismi dell'arteria punta basilaris, approcci chirurgici diretti al seno cavernoso, tumori dei lobi frontale e temporale, nonché tumori suprasellari come adenomi ipofisari e craniofaringiomi.[16][17][18][19] Un altro tipo di craniotomia supratentoriale è la craniotomia temporale o subtemporale, che può essere utilizzata per la biopsia del lobo temporale, la lobectomia temporale, la chirurgia dell'epilessia temporale, i tumori del lobo temporale, nonché l'accesso al pavimento della fossa cranica media.[20][21]

La craniotomia frontale è utilizzata per accedere alla base del cranio frontale e al lobo frontale del cervello per approcci al terzo ventricolo o a tumori della regione sellare, craniofaringiomi, meningiomi del planum sphenoidale, tumori del lobo frontale e riparazione delle fistole cerebrospinali anteriori. Altri tipi di craniotomie includono la parietale, l'occipitale e la retrosigmoidea, tra molti altri.[22]

Indicazioni

Indicazioni per intervento di craniotomia:[23][24][25][26][27][28][29][30][31][32][33][34][35]

Trauma

  • Ematoma extradurale acuto, ematoma subdurale acuto, contusioni cerebrali, fratture craniche depressive, corpi estranei intracranici e riparazione delle perdite di liquido cerebrospinale.

Tumore

  • Meningioma, glioma di alto grado e di basso grado, epidermoide, ependimoma, oligodendroglioma, metastasi, tumori orbitali, tumori dell'angolo cerebello-pontino e lesioni sellari e parasellari.

Vascolare

  • Emorragia intracerebrale, infarto maligno del territorio dell'arteria cerebrale media, trombosi venosa corticale con infarto emorragico, aneurismi, malformazioni vascolari (malformazione arterovenosa, angioma cavernoso, fistola arterovenosa) e decompressione microvascolare.

Infezioni

  • Ascesso e empiema subdurale

Lesioni parassitarie

  • Cisti idatidea e eurocisticercosi a racemo (NCC)

Varie

  • Epilessia, chirurgia funzionale con stimolazione cerebrale profonda, procedure per il dolore di talamectomia e procedure stereotassiche e neuroendoscopiche.

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