Utente:Vito Romaniello/Sandbox

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Evasione fiscale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Evasione ed elusione fiscale.

I 2/3 dei contribuenti italiani nel 2006 hanno dichiarato un reddito da 6.000 a 15.000 Euro all'anno. Solo in 50.000 dichiarano più di 200.000 euro all'anno e 150.000 persone tra 100.000 e i 200.000 euro.

I redditi da lavoro dipendente sono soggetti per legge, fin dagli anni '30, alla trattenuta alla fonte, e materialmente non possono evadere le tasse; da essi deriva la quasi totalità del gettito fiscale. L'evasione fiscale è vista come un'iniquità sociale tra lavoratori in quanto gli autonomi e i professionisti sono le categorie a più forte evasione.

In Italia contribuisce al fenomeno l'elevato numero di aziende che ancora non hanno integrato sistema informativo e sistema contabile tra loro e con i soggetti esterni (banche, clienti e fornitori) in modo che il pagamento dell'IVA e altre imposte avvenga tramite conto corrente e in automatico non appena sono generati ordini e pagamenti. Invece, in questi casi, si preferisce utilizzare bonifici o il pagamento in banconote contanti, anche di ingenti somme.

Altre modalità diffuse di evasione sono:

  • la fuga di capitali in Paesi dove la tassazione è più favorevole, con l'investimento o il trasferimento dei beni mobili in conti esteri
  • il deposito in cassette di sicurezza, anonime, delle quali solo il possessore ha la chiave di apertura, e dunque non tracciate in una banca dati interna dell'istituto, eventualmente accessibile alle autorità del fisco, né direttamente perquisibili dall'erario.
  • l'intestazione dei beni, in particolare immobili, a società anonime di diritto estero, aventi sede legale fuori dell'Italia, senza dipendenti e con soci anonimi, prive di un capitale sociale minimo da versare sul quale rivalersi, e di riferimenti a persone fisiche, società alle quali una tassazione (e le sanzioni per l'evasione) sono in concreto applicabili con difficoltà.

Negli USA l'evasione fiscale è reato e i controlli sono affidati ad un'agenzia privata con 90.000 addetti che devono vigilare su 200 milioni di contribuenti. L'agenzia ha il potere di ispezione sui conti correnti.

In italia sono diverse le fattispecie di carattere tributario classificate come reato. E' considerato penalmente rilevante l'utilizzo di ìdocumenti materialmente falsi o relativi ad operazioni inesistenti. Anche il contribuente che dichiara il vero ma omette di effettuare i relativi versamenti commette un reato se gli importi da versare sono superiori a cinquantamila euro. In Italia il segreto bancrio è stato abolito. Le Banche sono tenute a comunicare telematicamente all'Agenzia delle Entrate gli estremi di ogni rapporto intrattenuto, l'Erario, in tal modo, è ha conoscenza dei nomi dei titolari di tutti i rapporti bancari esistenti in Italia. La comunicazione è mensile e riguarda "i dati relativi ai soggetti, residenti e non residenti, con i quali (gli Operatori Finanziari) intrattengono rapporti continuativi di natura finanziaria e le operazioni extraconto e dei soggetti delegati" [1]. Nel caso in cui sia necessario acquisire copia delle operazioni bancarie effettuate da un contribuente l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza possono chiedere l'estrazione dei dati senza rivolgersi all'Autorità Giudiziaria. Per ottenere l'accesso, infatti, serve l'autorizzazione esclusivamente del Direttore o Comandante Regionale.

Contro questi poteri di controllo è stato sollevato il diritto alla privacy. [2] Il Garante, in particolare, ha tenuto a sottolineare la necessità di evitare acquisizioni indiscriminate di dati relativi ad intere categorie di contribuenti[3] e non strettamente correlate a particolari indagini.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]