Utente:SFC/Sandbox

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Citroën-Kégresse-Hinstin





Storia[modifica | modifica wikitesto]

La? Packard Twin-6 modificata da Kégresse in una foto del 1917

L'ingegnere francese Adolphe Kégresse, dopo essersi brillantemente diplomato alla scuola tecnica di Montbéliard, nel 1905 era emigrato i Russia per assumere l'incarico di direttore del parco macchine imperiale di San Pietroburco, sotto lo zar Nicola II.

Nei primi anni Dieci, aveva iniziato a studiare un sistema per consentire gli spostamenti in automobile alla famiglia reale nelle difficili condizioni dovute al rigido inverno russo, giungendo a realizzare una prototipo di autovettura, la cui trazione era assicurata da un sistema di cingoli di sua ideazione, di fatto inventando il veicolo semicingolato.

Si trattava di una lussuosa Delaunay-Belleville torpedo con le ruote anteriori direzionali carenate da una paratia a forma di sci e con il retrotreno costituito da un sistema di cingoli con sospensioni incorporate, che consentivano all'automezzo di muoversi anche su terreni fortemente innevati.

[1]

Visti i risultati, Kégresse depositò il brevetto a Ginevra, nel 1913, e approntò anche veicoli militari per il trasporto delle truppe su autotelai Mercedes, ambulanze su autotelai Packard e autoblindo su autotelai Austin-Putilov. Le ambulanze e le autoblindo cingolate non poterono essere consegnate all'esercito russo, ma furono requisite dai bolscevichi, subito dopo lo scoppio della rivoluzione d'ottobre.

Kégresse scampò a malapena dalla furia della rivoluzione, prima fuggendo in Finlandia, per poi rientrare in Patria, dopo aver dovuto abbandonare ogni suo avere in Russia. Al fine di trovare occupazione contattò l'ingegnere Jacques D'Héricourt, suo amico d'infanzia e direttore della fabbrica d'ingranaggi della Citroën, al quale ebbe modo di illustrare la sua invenzione.

In poche settimane di lavoro, nella più totale segretezza, i due ingegneri approntarono tre prototipi di veicolo semicingolato, su autotelai "Type A", allo scopo di sottoporli al giudizio di André Citroën.

Il vulcanico industriale, proprietario dell'omonima casa automobilistica, riconobbe subito le potenzialità dell'invenzione di Kégresse, soprattutto nell'ottica dell'impiego militare.