Utente:RGmary/sandbox/ilSaccodiMestre

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Il Sacco di Mestre è un fenomeno che ha colpito Mestre negli anni 1940-2000. Dovuto a una forte crescita demografica e alla conseguente necessità di spazi abitativi, si può definire come la costruzione a ritmi serrati senza tenere conto di piani regolatori e della vivibilità della città. Con l'apertura di Porto Marghera e delle fabbriche della zona industriale c'è stata una forte colonizzazione di Mestre e Marghera da parte degli operai delle fabbriche. Si è passati a una popolazine di 20.000 abitnati dei primi del 900 ai 200.000 degli anni 70. Si inizia a trasgredire alle regole del piano regolatore che prevedeva una città giardino a Marghera, non vengono costruite le case secondo le regole che prevedevano un'altezza massima e la presenza di orti e giardini per via della scarsità dei fondi e per l'impellenza di costruire le case per i nuovi lavoratori delle fabbriche. Anche a Mestre la domanda di abitazioni cresce e vengno costruite case in via Piave ad opera pubblica e privata. Nel 1957 il Comune chiede al Magistrato delle Acque di fare una colmata a San Giugliano, verrà fatta una colmata di rifiuti industriali. Nello stesso luogo era prevista l'edificazione di un quartiere di case popolari. Verranno interrare le barene e spostata la foce dell'Osellino per lasciare posto all'aeroporto. Nonostante vengano prodotti piani regolatori dall'amministrazione, non vengono rispettati nell'edilizia del tempo. Mestre si espande in grandi spazi, vengono inizialmente costruite le case e poi il Comune, con grandi costi, deve andare ad inserire i servizi come le scuole e le chiese. Con questa crescita non controllata il centro di Mestre già negli anni 50 si trova pieno di enormi edifici di 7-10 piani che sconvolgono la struttura del borgo medievale che aveva la città. Vengono concessi lotti di parchi pubblici come Parco Ponci per la costruzione di villini in cambio di spazi per la costruzione di scuole. Tra il 1954 e il 68 vengono costruiti 15000 nuovi edifici. Per permettere la costruzione delle case vengono occupate zone agricole. Tra il 68 e il 78 vengono costruiti 4037 nuovi edifici. Negli anni 70 viene anche costruito il quartire Cita un complesso di 400 mila metri cubi.

Dopo l'interramento a Piazza Barche vengono costruiti enormi palazzoni di privati che vanno a distruggere la conformazione originale della città. Dal 78 al 92 i residenti cominciano a diminuire per via della chiusura delle grandi fabbriche di Porto Marghera.