Utente:Puxanto/Sandbox/De anathematis vinculo

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Il De anathematis vinculo è un piccolo trattato fatto da Gelasio I in cui espone alcune delle sue idee cardine.

Contesto storico in cui viene fatta l'opera[modifica | modifica wikitesto]

Questa opera viene fatta quando al potere come imperatori c'erano Zenone e Anastasio qualche decennio dopo i dogmi stabiliti nel Concilio di Calcedonia, in questo momento storico imperversano le manie cesaropapiste dei due sovrani a cui si era opposto lo stesso precedente papa Felice III e di cui Gelasio I riprenderà alcune idee. Il problema restava sempre sulla natura divina o no di Cristo ovvero tra la teoria monofisita e quella diofisita a cui Zenone arbitrariamente aveva stabilito una sorta di compromesso tra queste due teorie, dall'altra anche Anastasio agiva decidendo per proprio conto quale era la teoria più corretta comportandosi come un cesaropapista. Così papa Gelasio I stanco di queste tendenze decise di fare alcune opere come il De anathematis vinculo o alcune lettere il tutto volto a fermare queste mode[1].

Contenuto dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

L'opera si sofferma nel stabilire le competenze tra la Chiesa e l'Impero, questa infatti dice esattamente che il mondo è retto da due dignità le quali all'inizio erano incorporate entrambe da Cristo ma che poi lui ordinò che dopo di lui le si divise, una era la sfera temporale competenza dell'Imperatore e cui la Chiesa si doveva uniformare poichè istituto dello Stato e dipendente da essa. L'altra invece era la sfera spirituale al cui volere l' imperatore come uomo si doveva uniformare e a cui doveva obbedire[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le grandi linee della storia giuridica medievale pagg35-36.
  2. ^ Le grandi linee della storia giuridica medievale pagg35-36.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]