Utente:Prof paolo/Sandbox

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L'Istituto Tecnico Agrario Statale "G. Pastori" di Brescia è uno tra i più antichi istituti nel bresciano, dedicato a Giuseppe Pastori (1814-1885).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L’origine dell’Istituto è dovuta alla volontà e all’intraprendenza di alcuni esponenti del mondo economico bresciano che, impegnati nel rinnovamento dell’agricoltura locale entrata in crisi dopo l’Unità d’Italia, decisero di fondare una Scuola capace di preparare tecnicamente i giovani ad un’agricoltura nuova fornendo loro una base teorica ma senza tralasciare l'aspetto innovativo; i nomi di questi 69 "benemeriti cittadini", che contribuirono sia economicamente che "politicamente" alla fondazione della Scuola, sono tuttora ricordati con una lapide nel cortile dell'Istituto [1].

Veduta di assieme della Scuola Convitto "G. Pastori" a Brescia (fine Ottocento ca.)

Le prime lezioni furono impartite, nell’inverno 1875-76, a cinque allievi in due locali sotto la bigattiera del podere della vecchia Villa Brusaferri che, adattata allo scopo, è rimasta fino ad oggi la sede della scuola[2].

Nel 1876 venne approvato lo statuto della “Scuola teorico-pratica di agricoltura della Bornata” il cui scopo principale era quello “di preparare giovani atti a dirigere la coltivazione dei fondi rurali, abili agricoltori, agenti o fattori di campagna, con speciale riguardo ai bisogni della provincia di Brescia”[2].

L’anno seguente, nel gennaio del 1877, si ebbe la nascita ufficiale della scuola con l’adozione di un Regolamento proprio e la cui sede era, con ogni probabilità, la Cascina Gerello annessa a Villa Barboglio[2].

L'8 gennaio di quell'anno cominciarono le lezioni con quattro iscritti[1].

Nel 1882, con R.D. 15.1.1882 n. 603, la “Scuola teorico-pratica di agricoltura della Bornata” venne trasformata in “Scuola Pratica di Agricoltura” e il 15 settembre 1885 assunse la denominazione di “Scuola Regia di Agricoltura in Brescia”; infine il 22 ottobre 1889, con R.D. n. 6520, assunse il nome di “Regia Scuola pratica di Agricoltura Giuseppe Pastori” a seguito del testamento di questi datato 8 marzo 1885[2].

Nel 1890 l’Amministrazione Provinciale acquistò la “Villa Barboglio” e l’annesso podere assegnandoli alla scuola “Pastori”[2].

A seguito delle diverse riforme della scuola, assunse dapprima il nome di “Regia Scuola Media Agraria” (R.D. 30.12.1923 n. 1923) e, nel 1931, quello di “Regio Istituto Tecnico Agrario Giuseppe Pastori”, il cui corso di studi venne elevato da tre a cinque anni[2].

Nel corso del 2017 l’Istituto ha celebrato i 140 anni di storia[2].

Azienda agraria[modifica | modifica wikitesto]

L'Istituto Pastori, oltre ad essere una scuola, è anche un Azienda Agraria a tutti gli effetti, comprendente i settori Allevamenti, Serra e Vigneto e Cantina, i quali fungono da laboratori didattici in cui gli studenti possono svolgere esercitazioni pratiche[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Giovanni Boccingher, La disciplina della terra - I 140 anni della scuola agraria Pastori di Brescia, p. 59-60.
  2. ^ a b c d e f g Il nostro Istituto, su itaspastori.gov.it.
  3. ^ Azienda e prodotti, su itaspastori.gov.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Boccingher, La disciplina della terra - I 140 anni della scuola agraria Pastori di Brescia, Brescia, 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]