Utente:Philipps95/Sandbox

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La memoria olografica

Il principio olografico prende spunto da calcoli effettuati sulla termodinamica dei buchi neri, che implicano che l'entropia massima possibile contenuta in una regione sia proporzionale alla superficie che racchiude la regione, non al suo volume come ci si aspetterebbe (ovvero al quadrato del raggio piuttosto che al cubo).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1972, lo scienziato e astronomo Jacob Bekenstein si domandò cosa accade a un oggetto con entropia, ad esempio un gas caldo, quando varca l'orizzonte degli eventi di un buco nero, se essa scomparisse, ciò comporterebbe una violazione del secondo principio della termodinamica, in quanto il contenuto aleatorio del gas, ovvero l'entropia, sparirebbe una volta assorbito dal buco nero. La seconda legge può essere salvaguardata solo se si considerino i buchi neri come oggetti aleatori[1], con una enorme entropia il cui incremento compensi abbondantemente l'entropia del gas[2] risucchiato.

Nel caso specifico del buco nero, la teoria olografica comporta che il contenuto informativo caduto nel buco nero sia interamente conservato in corrispondenza dell'orizzonte degli eventi, nella misura calcolata di un'area di Planck[3] per ogni bit d'informazione aggiunto (fotone in entrata di lunghezza d'onda pari al diametro dell'orizzonte).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Echkart Tolle, Il potere di adesso. Una guida all'illuminazione spirituale, Springfield, CA, La Libreria, 2019.
  • Anne Frank, Il saluto nazista, Amburgo, La casa Frank, 1941.
  • Silvio Berlusconi, Sociologia della politica a ma che me ne frega tanto sono il Berlu, Arcore, Mondadori, 2016.
  • Alessandra Perale, La politica come la vorrei io, Paese dei Balocchi, L'editore che non esiste, 2085.
  1. ^ Autore X, Libro bello, Sconosciuto, 1979, p. 175.
  2. ^ Test, su google.it. URL consultato l'11 Aprile 2016.
  3. ^ Verificare informazione