Utente:Pequod76/sandbox/10

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Da Riccardo Luccio, La psicologia: un profilo storico, Laterza, 2000.

Johann Friedrich Herbart[modifica | modifica wikitesto]

Johann Friedrich Herbart (1776-1841)
  • Primo tentativo di risposta alla "interdizione kantiana", anche se Herbart scrive: "la psicologia non può fare esperimenti con esseri umani, e non esistono apparecchiature adatte allo scopo" (1824-1825).
  • Panorama: contrapposizione tra materialismo (materialità dell'intelletto) e vitalismo (secondo cui "la materia vivente non [è] riducibile al mondo organico"), preponderante al livello accademico.
  • L'idealismo tedesco è il nemico naturale di ogni psicologia che voglia costituirsi come scienza.
  • Herbart è uno dei massimi rappresentanti della risposta all'idealismo, insieme a Jacob Friedrich Fries, Friedrich Eduard Beneke, Friedrich Adolf Trendelenburg, Arthur Schopenhauer, Søren Kierkegaard.
  • Herbart, già seguace di Fichte, si ispira a Leibniz.
  • rappresentazioni: la vita mentale è composta dal confrontarsi di diverse rappresentazioni: esse "si scontrano, si inibiscono, si fondono, compaiono, spariscono alla consapevolezza". Le rappresentazioni più forti tendono ad eclissare le più deboli (con la inibizione, Hemmung), ma ogni rappresentazione ha una tendenza ad autoconservarsi. Le rappresentazioni più deboli scendono al di sotto del livello di soglia (Schwelle). Il concetto di soglia sarà poi importante per la psicofisica. Pur ammettendo la soglia percettiva, Herbart non concepisce rappresentazioni negative: le rappresentazioni non stanno sotto la soglia, ma restano come "tendenza a rappresentare nel reale".
  • Herbart tenta una matematizzazione della psicologia, utilizzando il calcolo sublime (il calcolo infinitesimale).
  • I complessi di rappresentazioni possono consistere in fusioni (di rappresentazioni omogenee) o in complicazioni (di rappresentazioni eterogenee).

  • Misurare la velocità degli impulsi. I vitalisti, con in testa Johannes Peter Müller, sostenevano che la velocità degli impulsi fosse pressoché infinita. "Die Zeit [...] ist unendlich klein und unmessbar". Emil Du Bois-Reymond, suo allievo, propose di ricorrere alla cronometria e a Hermann von Helmholtz si deve la realizzazione sperimentale.
  • L'equazione personale: Friedrich Wilhelm Bessel viene a sapere nel 1816 che durante alcune misurazioni astronomiche l'astronomo Nevil Maskelyne e il suo assistente Kinnebrook avevano ottenuto dati diversi (tra i 500 e gli 800 msec, con il metodo "occhio-orecchio" di James Bradley). Bessel intuì che differenze nelle rilevazioni potessero derivare da fattori soggettivi e dalle condizioni psicofisiche dei diversi osservatori.

Frans Cornelis Donders[modifica | modifica wikitesto]

Frans Cornelis Donders (1818-1889)
  • Donders, fisiologo olandese, fu il creatore del metodo sottrattivo, che sarà poi ripreso da Wundt. Studiò i tempi di reazione. Criticò Helmholtz perché i suoi esperimenti prevedevano stimoli in punti diversi, peraltro senza controllo dell'intensità. Donders intuì che bisognava piuttosto considerare la diversa complessità dei processi mentali, che provò a calcolare in base a misurazioni differenziali. "Se complichiamo il compito che il soggetto deve eseguire, la differenza tra i tempi di reazione semplici e quelli composti" otterremo una misura quantitativa.
  • Donders distingue tre tipi di tempo di reazione.
    • a) tempi semplici (a stimolo segue risposta);
    • b) tempi composti (a una serie prefissata di stimoli corrisponde una risposta per ciascuno stimolo);
    • c) tempi composti, ma stavolta il soggetto deve rispondere ad uno solo degli stimoli prefissati.

I tempi a sono i più brevi, i tempi b i più lunghi. "La differenza tra a e c indica la lunghezza del processo mentale necessario a discriminare tra stimoli. La differenza tra c e b [...] la lunghezza del processo mentale necessario a discriminare tra risposte".

Gustav Theodor Fechner[modifica | modifica wikitesto]

Gustav Theodor Fechner (1801-1887)
  • Riprendendo Spinoza, Fechner afferma che materia e spirito sono la stessa cosa vista da diversi punti di vista.
  • Il maestro di Fechner, Ernst Heinrich Weber (1795-1878), aveva sperimentalmente constatato che, incrementando di una certa quantità il peso di un oggetto sostenuto da un uomo, la percezione di tale stimolo (l'incremento di peso) risultava essere tanto meno accentuata quanto più pesante era l'oggetto. L'entità dell'incremento necessario perché la variazione venisse percepita dal soggetto non risultò costante, ma costante è, per ciascun senso (vista, udito, tatto ecc.), il rapporto (detto "costante di Weber") tra (l'incremento o "soglia differenziale") e (l'intensità al valore iniziale). Weber teorizzò, cioè, che ci fosse una relazione di diretta proporzionalità tra lo stimolo percettivo e la soglia differenziale (intesa come minima variazione percepibile, più tardi nota come just-noticeable difference o JND).

In formula:

dove è la variazione dello stimolo e il termine di proporzionalità di Weber. Si nota che il rapporto tra la variazione dello stimolo (soglia differenziale) e lo stimolo stesso, è costante:

"L'idea di Fechner fu di non considerare una scala discreta di intervalli percepibili tra intensità di stimoli, ma di vedere come poteva variare la sensazione al variare continuo dell'intensità della stimolazione" (Luccio, p. 62). Propose quindi un incremento infinitesimo dell'intensità degli stimoli, utilizzando una funzione logaritmica:

"la sensazione si accresce con il logaritmo dell'intensità dello stimolo". La legge di Fechner risulta valida con un buon margine di approssimazione, ma non ai valori massimi e minimi delle scale di intensità.

  • La legge di Fechner rappresenta l'atto di nascita della psicofisica, che subito cercò di individuare per ciascuna modalità sensoriale le diverse costanti di Weber e i valori massimi e minimi d'intensità necessaria perché lo stimolo risultasse percepibile. Si dice "soglia differenziale" (o ) lo scarto che, nel 50% dei casi, viene percepito. Si dice invece "soglia assoluta" l'intensità necessaria perché, nel 50% dei casi, uno stimolo venga percepito in assoluto.
  • Cosa c'è al di sotto dei valori soglia? Esistono sensazioni negative? Fechner le ammette. Herbart no. Vedi Thurston.