Utente:Panda Peanutbutter/Sandbox

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Gravidanza per altri (GPA)[modifica | modifica wikitesto]

La gravidanza per altri (GPA) o maternità surrogata, anche conosciuta in Italia, in modo più dispregiativo, come "utero in affitto", è quella forma di procreazione nella quale la gravidanza viene portata avanti da una persona per conto di altri.

In pratica, una persona o una coppia che desidera avere un figlio, ma che non può portare avanti una gravidanza, si rivolge a un'altra persona che possa farlo, per dopo adottare la/il bambina/o dopo la nascita.

Si possono definire due tipi di GPA:

  • GPA tradizionale, nella quale l'ovulo fecondato appartiene alla donna che porta avanti la gravidanza
  • GPA gestazionale, nella quale l'ovulo, donato da un'altra donna, viene fecondato in vitro e successivamente l'embrione viene impiantato nell'utero della donna che porterà avanti la gravidanza.[1]

È la forma di procreazione medicalmente assistita intorno a cui si concentra maggiormente il dibattito, soprattutto da quando le tecnologie mediche hanno permesso di rendere questa tecnica applicabile su larga scala, e spesso viene associata al desiderio di una coppia omosessuale di avere un figlio, anche se la grande maggioranza delle coppie che ricorrono alla GPA sono eterosessuali (circa in 8 o 9 casi su 10 secondo stime empiriche).[2]

Nei Paesi in cui la GPA è regolamentata, può essere previsto un accordo contrattuale tra la donna che porterà avanti la gravidanza e la coppia, o la persona, intenzionata ad avere un figlio, un rimborso spese per coprire i costi legati alla gravidanza (es. esami, visite specialistiche, farmaci, assicurazione) e/o un compenso economico. Se per questa pratica viene effettuata senza scopo di lucro è detta "altruistica", se invece è previsto un compenso economico viene definita come "commerciale". Proprio sul tema del compenso economico si creano le maggiori discussioni, con i critici che ritengono così la GPA una pratica commerciale.

La gravidanza per altri in Italia[modifica | modifica wikitesto]

In Italia la gestazione per altri è vietata dal contesto normativo delineato dalla legge 40 del 2004.[3] Questa normativa, emanata durante il secondo governo Berlusconi, è tra le più restrittive in Europa nel campo della fecondazione assistita. Nel corso del tempo, alcune delle restrizioni previste dalla legge sono state rimosse a seguito delle pronunce della Corte Costituzionale.

Il divieto inerente alla GPA persiste tuttora e si applica a “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza” la GPA, con sanzioni previste che comprendono la reclusione, con una durata variabile da 3 mesi a 2 anni, e una multa che varia tra 600000 e 1 milione di euro.[4]

Nel 2023 è stata proposta e votata dalla Camera dei deputati una proposta di legge per estendere l'attuale legge sulla GPA, e le relative pene, a livello universale. Questa legge se dovesse proseguire il suo iter legislativo, approdando in Senato e venendo approvata, applicherebbe le stesse restrizioni anche nel caso la GPA venisse eseguita in un Paese estero.[5]

Di conseguenza, gli italiani che vogliono accedere a questa praticano devono recarsi all'estero, in Paesi che la permettono, dove può essere più o meno regolamentata. Proprio la regolamentazione della GPA è un indicatore fondamentale per capire quanto sia libera la scelta di portare avanti la gravidanza da parte della donna.

La gravidanza per altri Paesi del mondo[1][modifica | modifica wikitesto]

In Europa[modifica | modifica wikitesto]

In molti Paesi europei la GPA è vietata, ma in quelli in cui è legale (es. Paesi Bassi, Grecia e Regno Unito) la gravidanza non può essere portata avanti per scopi di lucro, ma sono permessi solo rimborsi per i costi che deve affrontare la donna gestante.

In Grecia[modifica | modifica wikitesto]

In Grecia è legale dal 2002 e avviene sulla basa di un accordo scritto e autorizzato dalla magistratura prima del concepimento. I genitori intenzionali sono automaticamente riconosciuti genitori del bambino fin dalla nascita. La pratica è permessa solo per donne single e coppie eterosessuali, le quali devono essere in grado di accertare l'impossibilità di portare a termine una gravidanza, e può essere solo gestazionale.

Nel Regno Unito[modifica | modifica wikitesto]

Nel Regno Unito è permessa sia la GPA tradizionale che gestionale. La legge prevede che alla nascita la madre che ha partorito sia il genitore legale del nascituro e che gli aspiranti genitori debbano affrontare un percorso di adozione, a cui possono accedere solo persone residenti nel Regno Unito. In caso di contenzioso sulla genitorialità del nascituro, è prevista una valutazione caso per caso in tribunale.

In Ucraina[modifica | modifica wikitesto]

In Ucraina è permessa la GPA anche con compenso economico e risulta essere una meta assai ambita dati i costi ridotti rispetto ad altri Paesi, infatti la procedura varia tra i 30 e i 40 mila euro. Il compenso della donna gestante è di circa 10 mila euro (da comparare con il costo della vita nel Paese). Posso accedere alla pratica anche i cittadini stranieri a patto che siano coppie eterosessuali e sposate. In questo Paese vengono riconosciuto direttamente come genitori quelli intenzionali.

In altri Paesi[1][modifica | modifica wikitesto]

In Canada è legale solo se senza scopo di lucro ed è permessa anche a coppie omosessuali. Il modello canadese è quello che viene preso in considerazione quando si parla della possibilità di introdurre una legislazione che legalizzi la GPA in Italia: non commerciale, attraverso una scelta libera, volontaria e altruistica, con ovuli diversi dai propri e aperta a tutti i tipi di famiglie.

Negli Stati Uniti è permessa solo in alcuni stati e sono permesse anche forme commerciali. I costi sono elevati, dai 100 ai 150 mila dollari, e sono presenti anche agenzie che mettono in contatto richiedenti con le donne gestanti. Quest'ultime ricevono un compenso che varia tra i 25 e i 50 mila dollari e vengono selezionate così da evitare che la loro scelta sia guidata soltanto da necessità economiche.

Ci sono Paesi che, dati contesto socio-economico delle donne e la scarsa regolamentazione della GPA, rientrano nelle mete del cosiddetto “turismo della surrogazione”, fenomeno causa di una serie di violazioni dei diritti umani, e in questi casi è difficile parlare di libera scelta della donna. Alcuni di questi Paesi sono Kenya, Messico, India, Thailandia e Nepal.

In India per molto tempo la GPA è rimasta poco regolamentata e accessibile alle coppie straniere con un costo variabile dai 5 ai 15 mila euro, di cui solo una piccola parte era destinata alla donna, considerando, però, che in un Paese come l'India quei soldi potevano coprire comunque spese ingenti. Si registrano casi di donne costrette a trascorrere la gravidanza lontana dalla propria famiglia o di coppie straniere che non erano andate più a prendere il figlio una volta nato. Nel 2015 è stata vietata la pratica dietro compenso e sono entrate in vigore norme più restrittive per le coppie straniere. Dal 2021 è autorizzata solo per le coppie eterosessuali.

In Thailandia è stata introdotta una legge che vieta alle persone straniere di pagare per accedere alla GPA, prevedendo pene fino a dieci anni di detenzione per i trasgressori.

  1. ^ a b c La gestazione per altri, spiegata bene, su Il Post, 21 marzo 2023. URL consultato il 5 aprile 2024.
  2. ^ Elena Tebano, Maternità surrogata, si vota alla Camera: cosa cambia se diventa reato universale?, su Corriere della Sera, 18 luglio 2023. URL consultato il 5 aprile 2024.
  3. ^ Gazzetta Ufficiale, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 5 aprile 2024.
  4. ^ Gazzetta Ufficiale, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 5 aprile 2024.
  5. ^ Condé Nast, Gestazione per altri: cosa vuol dire «reato universale»?, su Vanity Fair Italia, 28 luglio 2023. URL consultato il 12 aprile 2024.