Utente:Mrobot2.0/SandboxLanciano2

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Monumenti pubblici e fontane[modifica | modifica wikitesto]

Fontana Grande di Civitanova
Fonte del Borgo

Le due fonte di maggiori interesse storico sono la Fonte del Borgo (XIII secolo), con interessante ordine di mascheroni a tema grottesco, e la Fontana di Civitanova, in elegante stile neoclassico con mattoni a vista. Una fontana monumentale si trovava sino al 1924 in Piazza del Plebiscito, sopra cui oggi il Monumento ai caduti, ed era il simbolo della modernità idrica arrivata in città con la costruzione dell'acquedotto.

  • Fonte del Borgo (XIII secolo): posta nel piazzale Francesco Paolo Memmo, risale al Medioevo (XIII secolo). Fu restaurata nell'800, ed oggi è compresa in un complesso seicentesco usato per la produzione di candele. La fontana è scavata nella terra, essendo alla base di un fosso, e si compone della struttura principale (corpo con quattro mascheroni), e un portico per attingere l'acqua per le lavandaie.
  • Fontana Grande di Civitanova: si trova nella contrada Sant'Egidio appena sotto le mura del quartiere Civitanova, ed è la storica fontana maggiore di Lanciano, che fu usata come principale fonte di rifornimento idrico sino alla metà dell'Ottocento. La fontana, secondo delle leggende, risalirebbe all'epoca romana, ma fu rifatta quasi daccapo nel 1823, in stile neoclassico monumentale. Ha due corpi porticati con la vasca d'abbeveratoio e di lavaggio dei panni, decorati da ordine regolare di archi, che a forma semicircolare partono dal corpo centrale, che ha la forma di nicchione con la cannella maggiore, e l'architrave a timpano triangolare.
  • Fontana di Largo Carlo Tappia: è stata realizzata nel 1921 dal finanziamento di Alfonso Cotellessa. Si trova nel cuore del rione Lancianovecchia, e mostra sopra un piedistallo quadrangolare, con due cannelle fuoriuscenti da cornici in ghisa, una scultura di fanciulla nuda in stile greco classico, che regge un'anfora. Si trova davanti al Palazzo del Capitano.
  • Fontana della villa comunale: si trova all'interno del parco lungo il viale Caduti di Nassiryia, è stata realizzata nel primo Novecento, ed ha un aspetto circolare irregolare, con un ponte che conduce alla centrale idrica posta nel baricentro, in un isolotto con piante. La fontana ospita una vasca con pesci rossi e anatre, e un cigno, la balaustra del corrimano è decorata ad intervalli regolari da vasi di pietra bianca.
Monumento ai Caduti della Grande Guerra
  • Monumento ai Caduti della Grande Guerra: l'opera dello scultore Amleto Cataldi (1882-1930) sorge sul margine ovest della Piazza del Plebiscito, in cima alla gradinata scenografica di via Corsea e Piazza Garibaldi. Nel 1926 è stato costruito quello che viene definito uno dei più plateali monumenti commemorativi dell'Abruzzo pre-guerra. Il Monumento, in marmo bianco di Carrara, è di ispirazione romantica con riferimento al gusto Liberty. Esso - in un recinto semicircolare - raffigura la dea Vittoria che con una mano sorregge un nudo maschile, simbolo del soldato morto in guerra (in epigrafe "Flectitur heros"), e con l'altra la corona d'alloro. Ai nomi dei caduti della Grande Guerra sono stati aggiunti quelli delle vittime civili e militari della II Guerra Mondiale[1].
  • Monumento ai Martiri Lancianesi: si trova lungo via Ferro di cavallo, in prossimità del piazzale dove avvenne l'esecuzione del partigiano Trentino La Barba, comandante degli "eroi ottobrini", che il 5 ottobre 1943 si ribellò ai tedeschi. Il monumento è stato realizzato dopo il 1965, e mostra il corpo centrale con un bassorilievo bronzeo allegorico, che rappresenta il riscatto dei prigionieri giovani di Lanciano dal barbaro oppressore tedesco. Nel 2016 presso il Largo dell'Appello, è stato realizzato il Monumento a Trentino La Barba, in pietra calcarea della Maiella.
  • Monumento al Samudaripen dei Rom e Sinti: si trova nel quartiere dei Cappuccini, nei pressi di villa Sorge, storico campo d'internamento di prigioniere ebree durante la guerra. Il monumento raffigura una grande madre orante, la Madonna, ed è stato finanziato dal professore e cantautore d'etnia rom Santino Spinelli in arte "Alexian", inaugurato nel 2018. Rappresenta il primo monumento in Italia che commemora tale strage.