Utente:Money Building/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Social Trading

Il social trading, in italiano trading sociale, è il più recente metodo di accedere ai mercati finanziari. E’ lo specchio dell’attuale società, sempre più incentrata all’utilizzo di strumenti che favoriscano la connessione delle masse per accelerare la comunicazione e la conoscenza.

Con il Social Trading, la gente, i singoli investitori entrano di diritto nell’austero e intoccabile mondo della finanza, non più consulenti bancari, gestori di fondi SGR e altre istituzioni simili, che hanno caratterizzato il tessuto finanziario del secolo passato. Il nuovo secolo con il Social Trading vedrà uno stuolo di piccoli investitori, trader e speculatori privati che, tutti interconnessi tra loro, si scambieranno informazioni di natura finanziaria, strategie operative sui mercati. Migliorando, grazie alla forza dello scambio e della condivisione, la propria conoscenza dei mercati e la loro cultura finanziaria.

La grossa rivoluzione del Social Trading è proprio quella di mettere in connessione e comunicazione tra loro risparmiatori, piccoli investitori, trader professionisti e amatoriali. Questo porta a due tipologie di approccio:

  • La condivisione a scopo di apprendimento e di miglioramento;
  • La condivisione a scopo di copiare l’operatività di altri investitori.

L’obbiettivo è comune. Puntare ad ottenere un beneficio economico da questa sinergia, nel primo caso migliorando la propria capacità di investire sui mercati, nel secondo caso copiando da chi già e capace ed ottiene ottimi risultati. Ci sono diverse piattaforme che si occupano di mettere in connessione gli utenti, e tra questi ultimi si possono distinguere due figure principali che nel mondo del risparmio sono sempre presenti. Questi sono:

  • I Risparmiatori (coloro che hanno un eccedenza di cassa);
  • Gli Investitori (coloro che hanno necessità di capitali per investire).

I primi sono disposti a fornire il loro capitale ai secondi in modo che questi possano investirlo. Nel Social Trading queste due figure vengono identificate come Follower o Seguace (risparmiatore) e Fornitore di Segnale o Signal Provider (investitore). Le situazioni che si vengono a delineare sono in linea di massima due, come già accennato:

  • Uno scambio di informazioni che avviene all’interno di questi Social, finalizzate all’accrescimento della propria cultura finanziaria e/o al perfezionamento di strategie di investimento.
  • Una vera e propria attività operativa. Il Risparmiatore in questo caso non cede il suo capitale a favore dell’investitore per ottenere dei profitti (come avviene nell’investimento classico), ma, avendo un proprio conto e mantenendo i capitali al suo interno, attraverso queste piattaforme di Social Trading, copia l’operatività di uno o più investitori, riconoscendo loro una percentuale sui profitti, piuttosto che un canone mensile o una commissione per singola operazione. Queste sono alcune delle soluzioni più comuni.




La Storia

Tra i vari metodi d’investimento che prevedono di affidare i propri risparmi a terzi, sicuramente uno largamente diffuso è quello di acquistare quote di Fondi. La grande richiesta da parte del risparmiatore di avere a propria disposizione strumenti di investimento sempre più specifici ed adatti alle proprie esigenze, ha fatto si che si sviluppassero prodotti per la gestione del risparmio sempre più diversi ed evoluti.
I vari OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) di cui fanno parte le ben più note SGR (Società di Gestione del Risparmio) e SICAV (Società d’Investimento a Capitale Variabile), con il tempo, hanno diversificato molto la loro offerta nel tentativo di soddisfare il maggior numero di segmenti di un mercato veramente molto esigente e frazionato, dando alla luce diverse tipologie di fondi: Aperti, Chiusi, Hedge, Fondi di Fondi, Fondi Mobiliari o Immobiliari, a Capitale Garantito o con un Interesse Minimo Garantito, Fondi a gestione più “spinta” o più “moderata” e chi più ne ha più ne metta. La realtà è però, che per quanto possano essere creati prodotti diversificati, questi per legge e per tutela dei risparmiatori devono comunque essere gestiti in conformità ad un regolamento che consente agli investitori poca libertà nella gestione del loro denaro.
Le cose cambiano nel 2009 con i servizi di Social Trading, dove all’investitore viene data la possibilità di avere libero arbitrio sul proprio investimento (con tutti i pro e contro che ne possono conseguire).
L’investitore viene insignito di un account manager con il quale può decidere quale strategia d’investimento scegliere tra quelle proposte dalle società di Social Trading.
Il Social Trading è quindi una particolare forma di trading che viene fatta dall’investitore, non sul mercato ma sull’operatore di mercato (trader), avendo modo di scegliere quello che più soddisfa le sue esigenze in termini di propensione al rischio, ritorno sull’investimento e altre caratteristiche operative per lui utili.
Il Social Trading diventa quindi un servizio al limite tra l’attività di consulenza in materia di investimenti e la gestione patrimoniale, pur non essendo assimilabile a nessuno di queste due metodologie d’investimento.
Entrambe le attività in Italia, per legge, sono riservate solo ad intermediari specializzati come Banche e SIM, SGR o SICAV. Proprio per come è strutturato il Social Trading, in Italia si tende ad escludere che tale attività possa essere assimilata a quella di consulenza all’investimento e cioè riservata per legge ad alcuni soggetti specifici.
In realtà la Consob con la “Comunicazione n. DIS/DIN/DTC/12062946 del 26-7-2012” sta normando l’attività di Social Trading e pare che la tendenza sia quella di assimilare tale attività alla gestione patrimoniale. Vedremo se ci saranno ulteriori sviluppi.



Vedi anche
www.Money-Building.com