Utente:Monchouchou/Bozza Laurenzana

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Geografia fisica

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Il Terremoto del 1857

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Il terremoto del 16 Dicembre 1857 fu uno dei sisma più devastanti cha ha colpito la Basilicata, poiché altissimo fu il numero di vittime e ingenti i danni arrecati al patrimonio costruito. Il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani classifica questo terremoto con un'intensità epicentrale pari al grado XI della Scala Mercalli. Viene ricordato anche perché fu il primo ad essere foto-documentato. Per la prima volta, quale aggregato alla spedizione dello scienziato Robert Mallet, ci fu un professionista dell'immagine francese, Alphonse Bernaud. Con una voluminosa macchina fotografica, realizzò una rappresentazione visiva dei danni, dove arrivare non era facile.

I soccorritori arrivati all'alba del 17 dicembre, a poche ore dalle scosse, si trovarono di fronte ad uno scenario drammatico e gli occhi dei sopravvissuti restituivano il terrore di quella notte che vide sbriciolarsi le case una sull’altra. A Laurenzana, il terremoto provocò molti danni soprattutto nelle chiese e negli edifici pubblici, mentre le abitazioni crollarono in massima parte, con il conseguente sviluppo di incendi. Il 19 Dicembre venne istituita una commissione composta dall’ingegnere Petruccelli, inviato a Laurenzana dall’intendente, dal giudice regio, dal parroco, da alcuni tecnici e dal sindaco Graziadei. Le case pericolanti furono rimosse. Per dare un alloggio alla popolazione sfollata, si chiese l’autorizzazione al taglio di alcuni abeti per ricavare il legname da utilizzare nella costruzione delle baracche di legno. Le baracche furono posizionate nella contrada Olmicello, che poi diverrà un nuovo quartiere del paese ricostruito. [1]

Molti edifici pubblici crollarono del tutto, come la caserma e l’edificio della cancelleria comunale, anche se i documenti dell’archivio furono salvati e trasferiti nell’edificio che ospitava un carcere correzionale, vuoto al momento del terremoto. Nella demolizione degli edifici pericolanti, rientrò anche il campanile della chiesa del Carmine e delle torri del castello ex-feudale che, molto probabilmente, ubicava un orologio recuperato tra le macerie. Il patrimonio architettonico religioso subì molti danni e solo la chiesa di San Giorgio rimase illesa. La Chiesa Madre fu interessata da molti lavori di restauro, quali la muratura sopra gli archi della navata centrale, la volta del cappellano e la ripavimentazione delle tre navate, perché il pavimento in mattoni fu in parte spaccato dalle scosse. Anche il campanile crollò per la metà, mentre la cappella del Loreto crollò completamente. Il Convento necessitò di notevoli lavori di ristrutturazione. Due anni dopo il terribile sisma, nel dicembre del 1859, quasi tutti i lavori previsti erano stati completati.[1]


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Personaggi famosi

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Le feste religiose

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L'arte culinaria

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Giuseppe Damone Architettura e terremoto. La documentazione dei danni al patrimonio costruito di Laurenzana dopo il sisma del dicembre 1857, in Studi e Ricerche a cura di Elisa Acanfora, Mauro Vincenzo Fontana. Claudio Grenzi Editore, 2018

Collegamenti esterni

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  1. ^ a b Giuseppe Damone Architettura e terremoto. La documentazione dei danni al patrimonio costruito di Laurenzana dopo il sisma del dicembre 1857, in Studi e Ricerche a cura di Elisa Acanfora, Mauro Vincenzo Fontana. Claudio Grenzi Editore, 2018