Utente:Miriana Amorese/J. S. Grimaldi

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Joseph Samuel "JS" Grimaldi

Joseph Samuel William Grimaldi (21 novembre 1802 – 10 dicembre 1832), [1] meglio conosciuto come J.S. Grimaldi o JS Grimaldi, è stato un attore, comico e ballerino inglese, che ha spesso interpretato il ruolo del Clown nelle arlecchinate che accompagnavano le pantomime ottocentesche. Era il figlio di Joseph Grimaldi, celebre mimo inglese che diede popolarità alla figura del Clown nei primi anni del XIX secolo.

Il giovane Grimaldi cominciò la sua carriera teatrale nel 1814 recitando in una versione del Don Juan e ricoprendo altri ruoli al Drury Lane, al Sadler's Wells e a Covent Garden. Già in età adolescenziale era un attore di successo, recitando in varie pantomime come Harlequin and Fortunio;or, Shing-Moo and Thun-Ton(1815), The Fates; or, Harlequin's Holy Day(1818) e Harlequin and Friar Bacon (1820). JS è cresciuto risentendo dei numerosi paragoni che venivano fatti tra lui e il suo celere genitore.

Col passare degli anni, Grimaldi si rifugiò sempre più nell'alcol, diventando inaffidabile, violento e alla fine perse anche il lavoro. Fu per lo più disoccupato durante i suoi 20 anni, facendo la sua ultima apparizione in una rivisitazione di Don Juan nel 1832. Morì nello stesso anno, all'età di 30 anni.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni di vita e carriera[modifica | modifica wikitesto]

JS Grimaldi nacque a Clerkenwell, area londinese situata a nord della città, dall'attore Joseph Grimaldi e sua moglie Mary Bristow, celebre ballerina dell'epoca. [2] Il padre di JS Grimaldi rese popolare la figura del Clown nel corso delle celebri arlecchinate dei primi anni dell' ottocento. In questo modo rivoluzionò la concezione del pagliaccio, dando vita al celere clown moderno, al limite tra divertimento e follia. Egli introdusse il giovane Grimaldi nell'atmosfera eccentrica del Drury Lane e del Sadler's Wells dall'età di appena 18 mesi. [3] Nonostante volesse avere il figlio al suo fianco anche sul palco, Joseph Grimaldi sentiva che era importante che il ragazzo avesse un'istruzione, e così lo iscrisse alla Mr Ford's Academy, un collegio a Putney, che insegnava ai bambini i trucchi di scena. [4] JS eccelleva a scuola, in particolar modo per quanto riguarda la lingua francese. Dopo la Ford's Academy, frequentò una scuola privata a Pentonville . [5]

Il giovane Grimaldi fece il suo debutto poco prima del suo dodicesimo compleanno, il 10 ottobre 1814, con la pantomima Robinson Crusoe al Sadler's Wells Theatre accanto a suo padre, che interpretava il personaggio principale. Sebbene suo padre inizialmente fosse contrario all'idea che il suo giovane figlio diventasse un artista, dovette ricredersi dopo l' esibizione di quella sera. [5] Divenne noto in ambito teatrale come JS Grimaldi . [6] [7] Più tardi, nel 1814, Grimaldi fece la sua seconda apparizione sulle scene, interpretando la parte di Scaramouche, in una pantomima estremamente redditizia di Don Juan al Sadler's Wells, mentre suo padre interpretava il ruolo del protagonista. Il successo dell'esibizione confermò nella mente del padre che Grimaldi era più che in grado di intraprendere e proseguire la carriera tteatrale. [8]

Adolescenza[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1814 Joseph Grimaldi si ammalò. La malattia lo relegò in casa per quattro mesi e, come conseguenza, il suo salario calò. Per la prima volta JS, ormai dodicenne, si ritrovò ad esibirsi da solo, senza poter condividere il palco con il padre. Questa esperienza portò ad un miglioramento delle capacità professionali del ragazzo tanto che l'anno seguente si esibì nuovamente con suo padre nella pantomima Harlequin and Fortunio; or, Shing-Moo and Thun-Ton, famosa per aver introdotto per la prima volta sul palco la figura del principal boy. JS interpretava il baby clown mentre suo padre interpretava il clown adulto.

Grimaldi (a destra) con il padre Giuseppe

JS potè godere di un'ottima carriera durante la sua adolescenza. Nel 1818 suo padre rilevò la direzione del Sadler's Wells e offrì a JS il ruolo di Clown in The Fates; o, Harlequin's Holy Day. Nella rappresentazione figuravano anche i suoi genitori e il comico Jack Bologna . [9] Grimaldi e suo padre intrapresero una tournée insieme per portare le loro pantomime in giro per il paese. [10] Dopo alcune rappresentazioni, nel 1819, il Sadler's Wells fu venduto e Grimaldi potè andare in Irlanda con suo padre l'anno seguente. [11] Nel mese di settembre di quell'anno, il giovane attore apparì in una versione di Aladdin, seguita dalla pantomima natalizia Harlequin e Friar Bacon in cui interpretava proprio Friar Bacon. Entrambi furono messi in scena al teatro di Covent Garden. La pantomima in modo particolare ottenne un enorme successo. [12] Nel maggio del 1821, Joseph Grimaldi collassò sul palcoscenico durante un'esibizione di Undine; or, the Spirit of the Waters. I medici diagnosticarono all'artista, appena quarantaduenne, una "vecchiaia prematura". [13] JS subentrò dunque al posto di suo padre e portò a termine gli spettacoli di quella stagione. Essendo quindi il sostituto ufficiale del celebre clown inglese,, Grimaldi ricoprì molti dei ruoli solitamente recitati dal padre tra cui un revival di Harlequin and Friar Bacon 1821 e Harlequin and Mother Bunch; o, la Nana Gialla, entrambe nel 1821. [14]

La carriera professionale di JS Grimaldi fu profondamente influenzata dall'enorme successo di suo padre. Molte delle sue esibizioni furono apprezzate ma il suo successo è stato costantemente oscurato da quello di suo padre. Con il passare degli anni, egli veniva sempre più spesso messo a confronto con Joseph sia per quanto riguarda la personalità che l'abilità sulla scena. I continui paragoni influenzarono negativamente la sua autostima. [15] Il desiderio di Grimaldi di allontanarsi dal famoso padre si intensificò durante le continue tournée insieme nei teatri di provincia. Grimaldi sentì parlare di un oltraggio commesso nel 1820 dall'attore Robert Bradbury, che aveva aggredito un disturbatore tra il suo pubblico. Bradbury guadagnò una cattiva reputazione a causa di questo episodio; questa cosa piacque molto a Grimaldi, perché era un atto così lontano dalla gentile reputazione di suo padre. [16] Durante la messa i scena della pantomima Harlequin and Mother Bunch del 1821, Grimaldi provocò uno scandalo e fu censurato per aver minacciato e abusato verbalmente di un membro del pubblico che aveva criticato la sua esibizione. [17]

J.S. Grimaldi negli ultimi anni della sua carriera

I continui paragoni tra Grimaldi padre e JS compromisero definitivamente il loro rapporto. Dai primi anni '20 del XIX secolo, Grimaldi diventò particolarmente rancoroso nei confronti del padre ed evitava ogni associazione con lui. Pian piano JS si abbandonò all'alcool e diventò inaffidabile; le sue apparizioni sulla scena diventarono sempre più rare dato che gli impresari teatrali erano restii nell'ingaggiarlo data la sua cattiva condotta. Riuscì a sopravvivere a due tentativi di suicidio: nel 1821 provò a tagliarsi la gola mentre due anni dopo si ferì gravemente attraverso i vetri di una finestra. Le sorti al Sadler's Wells non erano migliori a causa di affittuari che non riuscivano a far fronte a nuovi ingaggi, lasciando quindi Grimaldi senza lavoro. I suoi problemi con l'alcolismo posero fine alla sua carriera teatrale, diventando anche più violento nei confronti dei suoi colleghi.

Grimaldi diventò un estraneo persino nei confronti dei suoi genitori a partire dal 1823. Joseph e sua moglie rividero il figlio sporadicamente nei successivi quattro anni dato che JS faceva di tutto per starli lontano. Comunicavano solo attraverso lettere scritte nelle quali Grimaldi chiedeva al padre ingenti quantità di denaro. In una di queste, JS confessò al padre che " al momento mi trovo in difficoltà; ma non appena guadagnerò uno scellino, tu ne avrai metà". Grimaldi fece ritorno a casa solamente nel 1827, quando i genitori, svegliati nel cuore della notte, trovarono JS tutto solo in strada febbricitante, deperito e trasandato. Fu riaccolto in casa dai genitori, i quali trovarono per lui vari impieghi teatrali temporali, incluse alcune pantomime natalizie e benefici per suo padre.

La mancanza di uno stipendio stabile portò Grimaldi ad essere arrestato in una prigione per debitori. Dopo il suo rilascio il 3 Marzo del 1831, tornò a vivere con i suoi genitori che cercarono ancora una volta un impiego per il figlio; ma le loro ricerche furono vane in quanto JS non si presentava alle prove. Grimaldi presto tornò alla sua cattiva condotta e spesso abusava della natura caritatevole dei suoi genitori portando a casa prostitute e causando risse in casa con alcuni suoi amici alcolizzati. Quello stesso anno andò via di casa.

La sua ultima apparizione sulle scene ebbe luogo nel 1832 sul palco del Tottenham Street Theatre ove interpretò Sacramouche in una produzione del Don Juan.

Decesso[modifica | modifica wikitesto]

Grimaldi morì l'11 Dicembre del 1832 a Tottenham all'età di trent'anni e fu sepolto a Whitefield's Tabernacle. Le cause della morte sono tutt'ora misteriose e sospette. Nonostante fosse un alcolizzato e soffrisse di crisi epilettiche e disturbi mentali da tanti anni, si pensa che egli sia stato avvelenato o sia morto a causa di ferite profonde riportate a seguito di rissa quando era in stato di ebbrezza . Joseph Grimaldi e sua moglie erano devastati dall'accaduto e tentarono il suicidio ma fortunatamente si salvarono. Sua madre morì nel 1834 mentre il padre visse per altri 5 anni, spegnendosi nel 1837.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Moody, Jane. "Grimaldi, Joseph (1778–1837)", Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004; online edition, accessed 10 August 2012
  2. ^ McConnell Stott, p. 122
  3. ^ Findlater, pp. 123–124
  4. ^ Findlater, p. 20
  5. ^ a b McConnell Stott, p. 246
  6. ^ Neville, p. 7
  7. ^ McConnell Stott, p. 153
  8. ^ McConnell Stott, p. 247
  9. ^ McConnell Stott, pp. 251–252
  10. ^ McConnell Stott, p. 245
  11. ^ McConnell Stott, p. 253
  12. ^ Grimaldi (Boz edition), pp. 254–255
  13. ^ McConnell Stott, p. 254
  14. ^ McConnell Stott, pp. 255–256
  15. ^ McConnell Stott, p. 274
  16. ^ McConnell Stott, p. 256
  17. ^ McConnell Stott, p. 255

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

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