Utente:Michele Lazzari/Sandbox/Minas Avetissian

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Busto dell'artista

Minas Avetissian (Jajur, 20 luglio 1928Erevan, 24 febbraio 1975) è stato un pittore armeno, pittore emerito della Repubblica Socialista Sovietica Armena, esponente dell'espressionismo astratto.

Lapide alla memoria dell'artista
Francobollo armeno (anno 2000) con l'effigie dell'artista (primo in basso a sinistra)

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

L'artista seguì i corsi dell'Accademia di belle arti dell'Unione sovietica a Leningrado dal 1960.

Nel 1972 il suo studio fu distrutto da un incendio, senza dubbio doloso secondo sua moglie Gaiané. Avetissian morì poco dopo, nel 1975, all'età di 47 anni, come morì Paruyr Sevak nel 1971, in circostanze più che strane che assomigliano molto a un "omicidio del tutto sovietico". Questo incendio fece scomparire la maggior parte delle opere del pittore, le opere di tutta una vita. Uomo votato alla malasorte, come lo fu in un altro modo Arshile Gorky, il terremoto del 1988 della città di Leninakan (oggi Gyumri) fece crollare gli edifici decorati con i suoi affreschi, e la sua casa-museo a Jajur, vicina all'epicentro del sisma. I suoi due figli Arman e Narek sono oggi i testimoni dell'opera del padre.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

"Minas", come veniva chiamato sia da vivo che dopo la morte, realizzò circa cinquecento quadri, una ventina di affreschi, qualche disegno ritrovato, e numerose decorazioni per una decina di spettacoli.

Fu il figlio spirituale di Martiros Sarian, pittore innovatore che aprì la strada della modernità a tutti gli altri pittori dell'Armenia. Minas Avetissian si ricordò per sempre del suo maestro, soprattutto per la ricchezza cromatica della sua tavolozza dai colori fiammanti. Ma non fu un discepolo, prolungò l'arte del suo maestro spirituale, rinnovando la pittura armena.

Se questi due pitori ebbero la stessa passione per la luce, in Sarian il colore si trova come assoggettato alla luce. In ciò testimonia un epoca in cui la libertà di dipingere non raggiunse il suo apogeo, nonostante il giovane Sarian fosse un vero decoratore di forme. Si dovette attendere Minas per veder palpitare il colore in tutta la sua violenza, in tutta la sua materia. Tra ombre e luci i contrasti accusano una tragedia che punta. Questa pittura suona spesso come un ghiaccio, dove il dolore non cessa di affluire.

Minas Avetissian si trovò alla cerniera di due mondi molto diversi. Visse la fine di un certo modo di vita secolare, venuto dal lavoro e dai giorni di una civiltà agricola. Fu in rottura con l'arrivo dell'industrializzazione massiccia delle campagne. Questo colore utilizzato con veemenza rivela un profondo malessere, un'oscurità subcosciente. Certo i Paesaggi delle pietre (Karastan in armeno) bruciati dal sole mettono in valore l'attaccamento filiale di questo pittore al suo paese natale, ma diventa uno specchio vivificante quando tutto un popolo vi si riconosce, attraverso potenti accordi cromatici.

Molto popolare, questo artista dipinse la campagna armena e la gente di tutti i giorni, "con il gusto dei colori puri e l'assenza di prospettiva dei miniaturisti". La sua opera arriva all'universale con la sua semplicità e il suo amore portato alla terra e alla gente. Influenza, ancora oggi, un gran numero di giovani coloristi caucasici. Minas è diventato un'icona della pitttura.

Quadri celebri[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]