Utente:Mauriziogal/Sandbox

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{{F|biografie|marzo 2012}} Paolo Iabichino (Milano, 1969) è un pubblicitario italiano.

Note biografiche[modifica | modifica wikitesto]

Lavora in pubblicità dal 1990, è direttore creativo in Ogilvy Italia e collabora con diverse testate giornalistiche tra cui Nòva24 de Il Sole 24 Ore e Wired.it.
Nasce come copywriter e nel suo percorso professionale si distacca dall’advertising tradizionale per abbracciare la comunicazione e il marketing relazionale, il cui linguaggio evolverà nei media digitali. È sua l’idea della campagna digitale ‘’Il mio dieci e lode’’ per la banana Chiquita che attualizza la nota campagna di Emanuele Pirella il cui slogan “Dieci e lode” è ancora tra i più noti nella storia della pubblicità italiana.
Ha firmato il manifesto di Internet for Peace[1] per la candidatura di Internet al nobel per la pace ed è autore della campagna di lancio di Wired in Italia. E’ tra i fondatori di Wikitalia[2] e ha contribuito significativamente alla redazione del manifesto. Si occupa di strategia e creatività sui media digitali per alcune delle più note marche nazionali e internazionali, tra cui Alitalia, American Express, Autogrill, IBM, Nestlé, Nutella, Unilever e Wind.
È docente di un master post laurea presso Scuola Politecnica di Design di Milano[3] dove insegna advertising: con i suoi allievi ha dato vita al progetto Invad[4], riflessione che trova spazio su un blog sulla deriva dell’invasione della pubblicità passata dalla persuasione alla pervasione.
Come scrittore e saggista si occupa di comunicazione in rete, scrittura, di advertising e comunicazione pubblicitaria nei diversi settori.
È autore del saggio ‘’Invertising. Ovvero se la pubblicità cambia il suo senso di marcia’’ (2009, Milano Guerini e Associati) che ha posto le basi per una rivisitazione concettuale del modello di advertising tradizionale, tanto che è divenuto tema di riferimento di un corso di art direction all’'Istituto Europeo di Design di Milano ed è oggetto di numerose tesi di laurea all’interno di diverse facoltà universitarie a indirizzo marketing e comunicazione. Nel 2010 è entrato a far parte dell’Osservatorio Nazionale di Storytelling dell’Università di Pavia[5].

Principali pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Social Media Marketing. Manuale di comunicazione aziendale 2.0, 2011 Milano, Hoepli a cura di Guido Di Fraia (capitolo su “Advertising e creatività al tempo dei social network” di P. Iabichino)
  • Lusso 2.0. Visioni del prossimo futuro, 2011, Milano Lupetti di Jarvis Macchi (capitolo sulla comunicazione digitale nel settore del lusso di P. Iabichino)
  • Invertising. Ovvero se la pubblicità cambia il suo senso di marcia, 2009 Milano Guerini e Associati
  • Il linguaggio della Salute. Come migliorare la comunicazione tra medico e paziente, 2008 Milano Sperling & Kupfer di Lucchini, Gagliardi e Carmassi (capitolo sulla comunicazione pubblicitaria nel settore della sanita di P. Iabichino)
  • Business Writing, 2006 Milano Sperling & Kupfer di A. Lucchini (capitolo sulla scrittura in rete di P. Iabichino)
  • Magia della scrittura, Scrivere per farsi leggere: neurolinguistica e stile efficace, 2005, Milano Sperling & Kupfer (con autori vari e a cura di A. Lucchini)

Note[modifica | modifica wikitesto]