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I codici di Guardiagrele sono una raccolta di manoscritti liturgici del XIV secolo la cui produzione si inserisce tra le tracce principali del patrimonio culturale abruzzese e si colloca come una delle rare fonti di polifonia sacra italiana del primo Quattrocento.


Vengono datati approssimativamente tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento, grazie anche a come viene indicato in una delle carte del manufatto: «Hoc opus anno Domini MCCCXXXIII» e alla data collocata nell'epigrafe contenuta nel Salterio che riporta l'anno 1410. Sono stati conservati fino al 1979 nell'archivio della chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore (Guardiagrele), ma furono in seguito trafugati.

(ritrovato da un Collezionista)


I codici di Guardiagrele rappresentano un gruppo di messali liturgici databili tra il XIV e XIV secolo. Sono formati da sette volumi divisi in 3 categorie: il graduale che contiene tre volumi, l’antifonario formato da quattro volumi e il salterio che ha un volume unico. Tutti i volumi sono redatti in pergamena e sono composti in olio. Ogni volume è scritto con una spaziosa linea gotica corale su sei linee per pagina. Ogni linea è dotato da un tetragramma per la musica rappresentata in notazione neumatica. Per quanto riguarda i capilettere ornati, esse costituiscono la parte decorativa dei sette corali. Svolgono la funzione visiva per il lettore evidenziando l’incipit dei testi liturgici

Il corpus dei codici di Guardiagrele, oltre al consueto repertorio gregoriano, presenta importanti composizioni polifoniche di eccezionale valore: un Alleluya a 2 voci, un Sanctus a 3 voci, un Sanctus a 2 voci, un Patrem a 2 voci, e un Agnus Dei a 2 voci Lo stile è uniforme in tutti i libri eccetto per il Salterio: linea do in giallo linea del fa in rosso didascalie e incipit rubricati iniziali semplici colore in blu e rosso; iniziali filigranate in rosso e blu con colore contrastante. Iniziali ornate a pennello con motivi floreali e vegetali a volte combinati con intrecci nastriformi

  • Antifonario 1. Notturno e diurno dalla prima domenica d’avvento fino all’epifania
  • Antifonario 2. Notturno e diurno dalla settuagesima al Sabato santo linea del do in giallo linea del fa in rosso
  • Antifonario 3. Notturno e diurno da Pasqua al sabato prima della quinta domenica di novembre linea in do in giallo linea del fa in rosso
  • Antifonario 4. Notturno e diurno santorale proprio e comune
  • Graduale 1. Tempo che va dalla prima domenica di avvento al sabato santo
  • Graduale 2. Tempo proprio dalla prima domenica dopo pasqua all’ultima domenica dopo pentecoste; ordinario della messa
  • Graduale 3. Santorale proprio e comune da sant’Andrea a san Clemente; messe varie fino alla Missa pro defunctis
  • Salterio: la prima parte del codice contiene il salterio di tipo feriale con inviatori antifone e orazioni, completo di inni e canti biblici. La seconda parte del codice contiene l’innario strutturato secondo l’anno liturgico.
Codice
Capolettera O che raffigura la Pentecoste

Importanza dei codici

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Tra il 1970 e il 1971, fu oggetto di studio dei musicologi Giulio Cattin, Oscar Mischiati e Agostino Ziino che ne pubblicarono il contenuto.

Voci correlate

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NOSTALGIA NOSTALGIA CANAGLIA

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  • Evviva la vita
  • Ciao Baruni