Utente:MartinaCose/GiuseppeOrsidiMombello

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Giuseppe Orsi di Mombello (Firenze, ca. 1840 – ca. 1910) è stato un ingegnere, esploratore e geografo italiano naturalizzato venezuelano.

L’ingegnere minerario, esploratore e geografo dell’esercito italiano Giuseppe Orsi di Mombello (noto anche come José Orsi de Mombello) giunse in Venezuela nel 1883 dove fornì un importante contributo alla geografia, all’antropologia e alla cartografia del Paese, in particolare per ciò che concerne la conoscenza della Guyana Orientale venezuelana [1].

Nel 1890 pubblicò la sua opera principale, Venezuela y sus riquezas. Páginas de un libro de viajes, frutto della spedizione ai confini della Guyana Esequiba svoltasi tra il 12 agosto e il 19 settembre del 1887/88, durante la quale ebbe modo di perlustrare le province di Yuruari, Yuruán, Supamo, Cuyuní e Mazaruni. Tra gli obiettivi della spedizione c’era quello di constatare l’esistenza di quarzo aurifero in queste regioni della Guyana Orientale venezuelana. Orsi di Mombello, grazie alla sua formazione d’ingegnere minerario, fornì un’analisi obiettiva delle conseguenze dello svolgimento disordinato delle operazioni estrattive, con annotazioni relative alle cattive condizioni di lavoro e allo sfruttamento non pianificato delle miniere dello Yuruari e dei suoi affluenti, all’opera disordinata dei macchinari a vapore per l’estrazione e la molitura del minerale e alla mancanza di opere scientifiche adeguate alla preparazione del personale.

Quanto alla scienza, ci agevola per quel che concerne i sistemi di ritrovamento, lo studio della natura o delle caratteristiche dei luoghi ove lo si trova e delle rocce che lo accompagnano, ma va largamente lamentato il fatto che in questa zona di miniere non si conosca un solo studio che possa soddisfare il geologo e l’autentico ingegnere minerario, mentre il lusso eccessivo dei macchinari utilizzati dimostra che la meccanica ha prevalso su tutti gli altri elementi, quando avrebbe dovuto essere subordinata all’azione propulsiva dell’unica autentica regolamentazione di un serio e ben guidato sfruttamento delle miniere, che non vi può essere se mancano un geologo e un ingegnere minerario che abbiano compiuto un autentico iter di studi scientifici.”[2]

Le sue osservazioni contribuirono alla fondazione della Escuela de Minería del Yuruari durante il governo di Joaquín Crespo.

Orsi di Mombello fornì, inoltre, una descrizione oggettiva della città di El Callao, divenuta nel 1884 il centro dove confluiva l’oro della Guyana, che aveva conosciuto una grande fioritura a partire dal 1879 al punto da ottenere l’elettricità prima di Caracas.

El Callao! Abitato originale e pieno di contrasti; dove vi è oro in abbondanza e la popolazione è in stato di indigenza; dove la luce elettrica ferisce le pupille di quelli che visitano i suoi superbi macchinari, e le strade giacciono avvolte dal manto impenetrabile delle tenebre; e dove l’atmosfera è pesante e la vita estremamente costosa. Qui si pagano cinque reales [3] per un bicchiere di birra, e dieci per una microscopica bottiglia di vino francese prodotto in Germania. Il villaggio è disposto disordinatamente attorno ai vari scavi della miniera, e a eccezione della casa della Compagnia mineraria, tutte le altre, che sono abbastanza simili alle baracche di una fiera, forniscono un buon reddito ai loro padroni, che affittano i loro piccoli appartamenti, la cui superficie occupa un massimo di quattro metri quadri, al modico prezzo di quaranta bolivar al mese.”[4]

Oltre a descrivere le sue impressioni sul territorio venezuelano sottolineando la ricchezza naturale del luogo, Orsi di Mombello fornì anche dati sulle popolazioni indigene della zona orientale mettendo in evidenza la loro lingua, la loro cultura e le loro abitudini. La sua spedizione contribuì a individuare il corso effettivo di alcuni fiumi, correggendo la cartografia locale di Agustín Codazzi ritenuta valida fino a quel momento. Dimostrò, infatti, che il fiume Supamo, indicato sulla mappa di Codazzi come affluente del Caroní, era in realtà il tributario principale dello Yuruán; mentre il torrente Cuspa era un affluente del fiume Yuruari e non dello Yuruán. A lui si deve, inoltre, la scoperta dei fiumi Akreka e Corocó.

Orsi di Mombello realizzò anche una mappa della Guyana Orientale:

L’acquisizione di una mappa veridica di questo territorio è anche di estremo interesse, dato che l’unica, assolutamente l’unica oggi esistente che risponda alle necessarie condizioni di esattezza e precisione è quella che io ho rilevato, che otterrebbe in questo modo una sanzione ufficiale di grande importanza.”[5]

Purtroppo, il documento cartografico è andato perduto e non è stata conservata alcuna copia presso gli archivi del Venezuela.

  • Orsi di Mombello G., Venezuela y sus riquezas. Páginas de un libro de viajes. Caracas, Edición de la Librería Venezolana, 1942.
  • Orsi di Mombello G., Apuntes de viaje y observaciones sobre Venezuela, 1883-1889. Caracas, Fundación de Promoción Cultural de Venezuela, 1991.
  • Cunill Grau P., La presenza italiana in Venezuela. Torino, Edizioni della Fondazione Giovanni Agnelli, 1996.
  • Orsi di Mombello G., Venezuela y sus riquezas. Páginas de un libro de viajes. Caracas, Edición de la Librería Venezolana, 1942.
  1. ^ Regione geografica e storica costituita dai territori che attualmente corrispondono agli stati Bolívar e Delta Amacuro.
  2. ^ Orsi di Mombello G., Venezuela y sus riquezas. Páginas de un libro de viajes, Caracas, Edición de la Librería Venezolana, 1942, p. 35.
  3. ^ Moneta in uso nel diciannovesimo secolo e di valore corrispondente a ¼ di peso. Oggi in Venezuela 1 real = ½ bolivar.
  4. ^ Orsi di Mombello G., cit., p. 28.
  5. ^ Orsi di Mombello G., cit., p. 10.

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