Utente:MartaBadan/Sandbox

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La farmacologia (dal greco antico: φάρμακον, phármakon, «rimedio» e λόγος, lógos, «discorso») è una branca della biologia che studia l'interazione delle sostanze chimiche con gli organismi viventi. Qualsiasi sostanza ad attività biologica, sia essa dotata di proprietà terapeutiche e non, che abbia la capacità di modulare funzioni fisiologiche preesistenti, alterando lo stato funzionale del sito d'azione su cui agisce, viene definito farmaco.[1]

Branche[2][modifica | modifica wikitesto]

Sono sue branche:

  • la farmacocinetica, che studia i processi cui il farmaco è sottoposto dall'organismo dalla sua assunzione alla sua eliminazione. Comprende quattro fasi (assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione), note con l'acronimo ADME;
  • la farmacodinamica, che studia come una molecola produce un effetto su un organismo;
  • la farmacogenetica, che studia l'influenza dei geni sull'attività delle medicine sull'organismo;
  • la tossicologia, che si interessa delle molecole che hanno un effetto nocivo sull'organismo;
  • la farmacovigilanza o farmacosorveglianza, che monitora i farmaci in commercio per individuarne eventuali effetti collaterali non registrati durante la fase di sperimentazione; la farmacoeconomia, che valutazione il rapporto costo-benefici e la sostenibilità economica di un nuovo farmaco;
  • la farmacoterapia, che studia i farmaci utilizzati nella terapia delle patologie;
  • la farmacognosia, che studia le droghe medicinali preparate a partire da fonti naturali, comprese piante, organismi, minerali, ecc.[1]

Lo sviluppo di un farmaco è un concetto vitale per la medicina, ma ha anche forti implicazioni politiche ed economiche. Per proteggere il consumatore e prevenire gli abusi molti governi regolano la fabbricazione, la vendita e la somministrazione dei medicinali. In Italia è l'AIFA ad occuparsene. La Farmacopea Ufficiale della Repubblica italiana è il testo unico di tutti i farmaci e gli eccipienti ammessi in Italia, ha pari valore anche la Farmacopea Ufficiale Europea.

Formazione scientifica[modifica | modifica wikitesto]

Lo studio dei composti chimici farmaceutici richiede l'intima conoscenza dei sistemi biologici coinvolti. Con l'aumentata conoscenza della citologia e della biochimica, il campo della farmacologia è cambiato radicalmente. È diventato possibile, attraverso l'analisi molecolare dei recettori cellulari, progettare un composto chimico che agisca su specifici comunicazioni cellulari o vie metaboliche agendo direttamente sul recettore cellulare coinvolto nel processo sul quale si intende intervenire. Per tale scopo la farmacologia si avvale anche del contributo di discipline come la fisiologia, l'immunologia, la microbiologia, la botanica e la zoologia. La farmacologia viene studiata prevalentemente nei corsi di laurea di farmacia, medicina e CTF, dove rappresenta una delle discipline fondamentali del bagaglio scientifico, nonché materia professionalizzante. In altri corsi di laurea si presenta come una materia opzionale (ad esempio nel corso di laurea in scienze biologiche). Nei curriculum formativi di questi ultimi la farmacologia appare come disciplina marginale o settoriale.

  1. ^ farmacologia nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 9 aprile 2021.
  2. ^ Matteo Bovo e Andrea Pavan, Farmacologia : manuale di farmacologia per infermieri, Cleup, 2016, pp. 101-124, ISBN 978-88-6787-645-7, OCLC 1045961013.