Utente:Mario walter oliva/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Francesco Solimena da la partenza di una Rievocazione Storica della Abriola-Sellata

Francesco Solimena, noto come il Presidente (Potenza, 9 marzo 1941 – Potenza, 5 settembre 2016), è stato il Dirigente Sociale e Sportivo dell’Automobile Club d’Italia più longevo in assoluto in campo nazionale avendo mantenuto questa carica per oltre 45 anni quale Presidente dell’Automobile Club di Potenza dal 1970, Organizzatore di Gare Automobilistiche con validità per i Campionati Italiani ed Europei. Ha ricoperto la carica di Vice Presidente dell'Automobile Club d'Italia per lo Sport, con delega per il Sud, per 20 anni dal 1980 al 2000. L'Automobile Club d'Italia, i suoi Dirigenti e tutti i tesserati lo ricordano per aver sempre rappresentato e promosso lo Sport nell'Italia Centro Sud e per celebrarlo ha dato vita a due distinte iniziative: 1) raccolta interna di fondi per la realizzazione di un suo busto da installare nella piazza della Città di Basilicata che ospiterà il Museo dello Sport Automobilistico (attualmente sono in valutazione Melfi e Pescopagano); 2) istituzione del Premio "Francesco SOLIMENA" da assegnare annualmente al Tesserato-Licenziato ACI Sport (la Federazione Nazionale Sportiva dell'Automobile Club d'Italia) che si sarà distinto per aver continuativamente operato nel mondo sportivo per almeno 30 anni tanto da acquisire il Titolo di Veterano del Motore.

L'armoriale della Famiglia Rendina

Infanzia e giovinezza

[modifica | modifica wikitesto]

Francesco Solimena nacque a Potenza dall'Ingegnere Vincenzo Solimena, che fu Sindaco a Potenza per la Democrazia Cristiana nel 1955 e poi dal 1956 al 1960, e dalla Contessa Olga Cutinelli-Rendina, rimasta sempre molto legata alle origini familiari, e così Francesco trascorse buona parte della sua fanciullezza e dell’adolescenza nei possedimenti di Campomaggiore, tra la casa padronale in paese e le tenute intorno al Casino della Contessa.

I possedimenti di Campomaggiore (PZ) derivavano dall'eredità materna, ultima discendente della famiglia Rendina, originaria di Benevento, presente sin dal XVII secolo in Basilicata, infatti nel 1622 Filippo IV d'Asburgo Re di Napoli, concesse il titolo di conte a Carlo Rendina e nel 1673 il figlio Gerardo Antonio comprò da Cassandra Sabariano, marchesa di San Chirico, il feudo disabitato di Campomaggiore (Pz), sul quale spostò il titolo comitale, ma nonostante i Rendina conservassero proprietà e amministrassero affari anche fuori della Basilicata, in particolare nella città di Napoli, Campomaggiore con il suo territorio rappresentò sempre il centro della vita familiare e convogliò gli interessi e gli investimenti dei vari esponenti della casata.

La particolare Storia di Campomaggiore, oggi ricordata e celebrata come " LA CITTA' DELL'UTOPIA", è legata all'innovativo, e politicamente insolito per quei tempi, progetto di ripopolamento del territorio disabitato di Campomaggiore che, cominciato con Gerardo Antonio, si concretizzò con la stesura dell'atto di fondazione del paese rogato il 30 dicembre 1741 e sottoscritto dalle 17 famiglie di coloni che all'epoca dimoravano in Campomaggiore, nonché dai tutori del conte Rendina. I Rendina infatti si impegnarono nella costruzione di circa 500 abitazioni, intorno al loro palazzo ed alla chiesa, al fine di ospitare altrettante famiglie di coloni che richiamarono dall'agro di Bitonto perchè esperti nella coltivazione delle olive, coltura a cui intendevano dare impulso per le favorevoli situazioni climatiche del luogo. A questi coloni furono assegnati, gratuitamente, anche adeguati appezzamenti di terreno e così ben presto la nuova città prosperò regolata da futuristiche leggi "socialiste". Con il Senatore del Regno d'Italia Gioacchino Cutinelli (17/3/1829-2/11/1885), liberale e patriota che partecipò ai moti del 1848 a Napoli, motivo per cui fu iscritto nella lista degli inattendibili politici e condannato al domicilio coatto a Campomaggiore, il cognome dei Rendina si unì a quello dei Cutinelli dando origine alla nuova stirpe. Purtroppo però fu proprio con Gioacchino che, pur avendo indirizzato la sua azione politica soprattutto nel vasto campo delle riforme dell'agricoltura e della infrastrutturazione del sud Italia e della Basilicata, e continuato in Campomaggiore l'opera di costruzione dell'abitato e di riorganizzazione del feudo, il 2 febbraio 1885 una disastrosa frana devastò e distrusse la piccola cittadina. Il tristissimo episodio, non solo segnò la fine dell'epoca d'oro di Campomaggiore, ma anticipò la morte del Senatore occorsa nello stesso anno in seguito a una caduta da cavallo, mettendo definitivamente fine i già difficili lavori di ricostruzione del centro abitato.

La vita sociale dagli studi universitari

[modifica | modifica wikitesto]

Francesco, giovane rampollo di questa famiglia di nobili origini, partecipò attivamente alla vita sociale di Potenza ricoprendo diversi e prestigiosi incarichi quali la Presidenza del Circolo Universitario di Potenza dal 1962 al 1967 e la partecipazione al Consiglio del Potenza Calcio dal 1970 al 1975.

Partecipò anche, seguendo le orme del padre, alla vita politica, quale Consigliere Comunale della Città di Potenza dal 1970 al 1980, ed a quella sociale fondando, con altri amici, nel 1979, la prima radio-tv libera di Basilicata: "Radio Pretoria 1" e "Tele Pretoria 1".

La vita privata

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2003 sposò Tiziana Satriani, insegnante.

Un intervento quale Vice Presidente ACI-CSAI

La sua vita nell'Automobile Club Potenza e nell'Automobile Club d'Italia

[modifica | modifica wikitesto]

I molteplici interessi di Francesco si concentrarono infine sulle attività Sociali e Sportive Automobilistiche con la sua nomina alla Presidenza dell'Automobile Club Potenza, dal 1970 sino alla sua morte, e con le numerose cariche ricoperte nell'Automobile Club d'Italia quale componente del Consiglio Generale nei quadrienni 1973/1977, 1981/1985, 1989/1993, 1997/2001 e 2007/2011.

Con la costruzione delle seggiovie del Monte Volturino e del Monte Sirino, egli partecipò alla loro gestione quale Presidente della Società ACI Ski dal 1985 al 1990.

In seno all'Automobile Club d'Italia ricoprì anche la carica di Presidente di Aci Leasing dal 1988 al 1993.

L'esperienza quale Dirigente Sportivo dell'Automobile Club d'Italia - CSAI

[modifica | modifica wikitesto]
Le prime Licenze Sportive dell'Automobile Club d'Italia

L'impegno di Dirigente di Automobile Club, si sposò perfettamente con quello di Dirigente Sportivo ed infatti detenne l'incarico di Delegato Regionale di Basilicata per laCommissione Sportiva Automobilistica Italiana (CSAI) ininterrottamente dal 1973, divenendo anche Componente del Consiglio Sportivo Nazionale e del Comitato Esecutivo (1975-2000).

Dal 2008 fu anche Componente del Comitato Esecutivo della CSAI che, successivamente alla riformna promossa dal Presidente ACI in carica, Ing. Angelo Sticchi Damiani, cambiò la denominazione in 'ACI Sport inglobando di fatto la gestione delle attività sportive federali.

L’attività sportiva come pilota

[modifica | modifica wikitesto]

Quale Pilota automobilistico, si cimentò nelle gare di Velocità in Salita dal 1967 al 1971 fino a quando, nella Cronoscalata "Coppa Città di Rende (CS)", pur distintosi per il miglior tempo di classe durante le prove, nel corso della prima prova cronometrata ebbe un terribile incidente, senza conseguenze fisiche, nel quale distrusse l'Alfa Romeo GT1600 Gruppo 2 e, di seguito, decise di abbandonare il volante ma non la sua passione motoristica.

Le gare automobilistiche organizzate

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1971 organizzò la prima edizione della Cronoscalata Abriola-Sellata vinta dal pilota siciliano “Bitter” Angelo Giliberti su Chevron B/36, gara che nell’anno successivo, il 1972, divenne tappa del Campionato Italiano della Montagna e che, nel 1977, raggiunse la sua massima espressione diventando tappa del Campionato Europeo proprio sullala strada che dalla Basentana saliva all'Abitato della "Sua" Campomaggiore. Il tormentato percorso dell’Abriola-Sellata divenne subito leggendario per alcuni dei più grandi piloti di velocità in salita che, giunti in Basilicata, rimanevano affascinati dai paesaggi che ancora fanno da cornice ai tornanti della SP 5 che, da Abriola, raggiungono a quota 1273 metri presso il valico della Sellata. Un percorso di quasi 8 chilometri articolato in 12 tornanti, 15 curve di cui tre a 90 gradi, ed un solo vero rettilineo.

Tanti furono i grandi “gentleman driver” che hanno sfrecciato sui tornanti lucani, ma uno su tutti, il grande Mauro Nesti (nella foto insieme al presidente Solimena), pilota toscano di Pistoia e pluricampione italiano ed europeo, ancora oggi detiene il record dell’Abriola-Sellata con una media di 99,7 chilometri orari stabilito con la sua Chevron.

Il mito dell'Abriola-Sellata continua ancora oggi grazie all'impegno dell’Automobile Club di Potenza e i Aci Storico, ma soprattutto grazie alla passione del presidente Francesco Solimena che il 25 luglio 2015 volle far rivivere la leggenda, organizzando la prima Coppa di Regolarità “Abriola-Sellata”, manifestazione rivolta alle auto storiche e moderne di particolare valore e interesse, per continuare a tener vive le emozioni di questa cronoscalata.

Solimena da il via sulla pedana di partenza del Rally di Basilicata

Nel 1979 il Presidente decise di riportare i Rally in Basilicata e dal Comune di Rionero in Vulture fece partire il Rally del Vulture, gara su strade sterrate che, dopo l'interruzione dovuta al terremoto del 1980, riprese nel 1982 acquisendo negli anni successivi prima, la validità quale prova di Coppa Italia Rally con l'organizzazione del Dragon's Team di Melfi, e poi, del Campionato Italiano Rally Tout Terrain e del Trofeo Tradizione Terra sempre sotto l'accorta guida del pilota-imprenditore melfitano Antonio Maglione. Il Rally del Vulture, di fatto, si fuse con il Rally di Puglia & Lucania, gara che, nata a Bari per volere del locale Automobile Club, aveva sempre interessato entrambe le regioni in quanto le Prove Speciali erano localizzate nelle tortuose strade lucane delle province di Matera e Potenza, e in tal modo raggiunse le massime validità europee per i Campionati Auto e Moto (tipo Dakar).

Negli anni 90, volle ancora dare un'evento al Sud della Basilicata organizzando una nuova gara su strada che interessò la Val d'Agri ed il Lagonegrese: il Rally di Basilicata.

I suoi ultimi sforzi organizzativi furono rivolti a promuovere il settore delle Autostoriche e le gare di Regolarità con la nascita della 500Km di Basilicata ed il recupero della Coppa di Autunno a Melfi (PZ), che vide la 1^ edizione nel 1949 quale prima vera gara automobilistica e motociclistica organizzata in Basilicata.

L’Autodromo in Basilicata

[modifica | modifica wikitesto]
Logo Cross Country World

Ma il suo sogno quale Dirigente Sportivo fu quello promuovere la costruzione di un Autodromo in Basilicata e così verificò, prima, la possibilità che si potesse realizzare nei dintorni della Sellata, ma quando i vincoli ambientali ne resero impossibile la localizzazione, egli spinse e sostenne altri organizzatori a Lui vicini, Antonio Maglione e M.Walter Oliva, a presentare il progetto per la realizzazione di un Centro Sportivo Polifunzionale, articolato in numerose piste, non in asfalto ma in terreno naturale, nel territorio di San Fele (PZ). Sotto la guida di Francesco Solimena questo progetto riuscì infatti ad andare avanti, anche sostenuto dall'Automobile Club d'Italia, dalla Federazione Motociclistica Italiana e dalla Federazione Italiana Sport Orientamento, tanto da essere candidato ed approvato quale progetto portante nel PIOT 2007-2013 "BasilicataNaturaCultura" e quindi finanziato dalla Regione Basilicata con i Fondi della Comunità Europea, anche se, alla fine, non venne mai realizzato per la sopraggiunta indisponibilità delle aree interessate.

Il Museo dello Sport

[modifica | modifica wikitesto]

Con il progetto del Centro Sportivo Polifunzionale, grazie all'intesa tra le importanti federazioni nazionali, Egli sviluppò con M. W. Oliva anche l'idea di allestire un Museo riservato alle discipline sportive praticate in Basilicata, ai suoi più validi atleti ed alle sue gare più note e prestigiose. Era stato individuato anche il sito che avrebbe potuto ospitare il Museo: il Palazzo dell'ex Banca Mediterranea di Pescopagano (Il suo Sindaco Ferdinando Schettini, deceduto nel 2009, aveva già attrezzato mirabilmente l'elegante Comune lucano, oltreche dell'Ospedale, di una impiantistica sportiva certamente ben superiore alle effettive necessità della locale popolazione, proprio con l'intento di farne un motivo attrattore che garantisse anche un adeguato movimento economico). E' invece tutt'ora in corso di definizione il progetto di organizzare un Museo dell'Automobile a Melfi nell'inutilizzato ex Macello Comunale su una idea di Felice Mallano, l'appassionato albergatore che ha collaborato al rilancio della Coppa d'Autunno.

Le Onoreficenze ed i Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]

Il C.O.N.I., per gli indubbi meriti sportivi, gli assegnò le sue più importanti e prestigiose onoreficenze: la Stella d'Argento nel 1993 e la Stella d'Oro nel 2012.

  • L. Amati, 50 anni di automobilismo sportivo in Puglia 1926-1976, Grafischena - Fasano.
  • P. Gentile, Alle radici di un mito, storia dell'automobilismo lucano, 1998.
  • Fondo Cutinelli Rendina conservato presso la Biblioteca nazionale di Potenza. L'Archivio Cutinelli-Rendina di Campomaggiore, in "Rassegna storica lucana", 4, dicembre 1985, pp. 50-54.
  • G. Filardi, Storia di un paese lucano: Campomaggiore, 2 voll. Matera, BMG, 1986.
  • G. Damone, Lettura storico critica di una ghost town. Il progetto utopico di Campomaggiore, Fisciano (Sa), CUES, 2013.

Voci Correlate

[modifica | modifica wikitesto]