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Palazzo Corboli
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Divisione 1Toscana
LocalitàSan Giovanni Valdarno
Indirizzovia Alberti 17
Informazioni generali
CondizioniSede della Biblioteca Comunale Masaccio
Costruzione1723-1726
Realizzazione
ProprietarioComune di San Giovanni Valdarno
CommittenteFamiglia Corboli

Palazzo Corboli è uno storico palazzo di San Giovanni Valdarno (Arezzo) ubicato in via Alberti ed è oggi sede della Biblioteca Comunale Masaccio.

Il palazzo nasce dall'unione di più lotti abitativi, di proprietà nel Settecento della famiglia Corboli. Nel 1723 il banchiere fiorentino Sinibaldo Corboli ottenne il permesso di ristrutturare la propria abitazione, posta in quella che al tempo era denominata via Santa Lucia, dall'omonima chiesa che tuttora si trova nell'attuale via Alberti. Dalla Supplica presentata il 16 luglio di quell'anno al granduca e ai capitani di parte guelfa[1], apprendiamo che Sinibaldo Corboli chiese l'autorizzazione di prolungare la facciata del palazzo fino a inglobare l'adiacente Compagnia delle Anime del Purgatorio, che fu trasformata in cappella privata della famiglia.

Palazzo Corboli ha un aspetto sobrio e austero. Costituito da tre piani, ha un portale centrale con un arco a tutto sesto e due laterali con arco ribassato, recanti gli stemmi della famiglia Corboli. Sulla facciata sono visibili delle finestre rettangolari architravate al primo piano e finestre più piccole al secondo. Internamente, troviamo uno scalone con ringhiera in ferro battuto che conduce al primo piano, dove è possibile ammirare delle sale dai soffitti affrescati.

La Chiesa delle Anime del Purgatorio

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Nel palazzo è inglobata inoltre la Chiesa delle Anime del Purgatorio, poiché Sinibaldo Corboli ottenne il permesso di edificare altri ambienti nella parte superiore e di aprire una finestra per assistere alla Messa, in cambio della promessa di restaurare la chiesa.

La chiesa fu uniformata allo stile del palazzo grazie alle raffinate decorazioni a stucco realizzate all'interno e attribuite allo scultore e decoratore Giovan Martino Portogalli. La volta ribassata è suddivisa in vele da costoloni che terminano in semipilastri addossati alle pareti. Tra i semipilastri si trovano degli affreschi raffiguranti diverse figure di scheletri con i simboli delle attività terrene e un'immagine di San Francesco, attribuiti al fiorentino Dionisio Predellini.

Intorno all'altare maggiore si erigono due colonne sormontate da un frontone, decorato da un fregio raffigurante dei cherubini.

Originariamente sede della cosiddetta Confraternita della morte (istituita nel 1636), la chiesa assunse il ruolo di cappella del palazzo. Attualmente l'edificio è chiuso al pubblico.

  • Lucia Sacchetti Lelli, Arte e storia a San Giovanni Valdarno, Servizio Editoriale Fiesolano, Fiesole 2002.
  • Comune di San Giovanni Valdarno, San Giovanni Valdarno città d'autore, San Giovanni Valdarno 2008.
  1. ^ ASF., Capitani di Parte Guelfa, numeri neri, 902 (Suppliche), c. 74r.