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Battaglia di Cascina
File:Inserire immagine.jpg
Battaglia di Cascina (copia del cartone di Michelangelo eseguita dall'allievo Aristotele da Sangallo nel 1542 e conservata presso la Holkham Hall di Norfolk in Inghilterra
Data28 luglio 1364
LuogoCascina (PI), Italia
EsitoVittoria fiorentina
Schieramenti
Comandanti
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" (…) Messer Galeotto Malatesta capitano de' Fiorentini, movendo la notte dinanzi campo Peccioli, la mattina s'accampò ne' borghi di Cascina presso Pisa… e infra il giorno per lo smisurato caldo le tre parti e più dell'oste… si bagnava in Arno, quale si sciorinava al meriggio, e chi disarmandosi e in altro modo prendea rinfrescamento."
(Filippo Villani, Cronica, libro XI, cap. XCVII)

Tra il 1362 e il 1364 ci furono forti attriti tra Pisa e Firenze che si conclusero con in conflitto “che apparve secondario nell’infuriare di lotte di tanta maggiore eco nell’Italia settentrionale e nelle terre pontifice, ma che per la storia Toscana fu probabilmente decisivo” (M. Luzzati).

Cascina(pronuncia: Càscina) è un comune italiano di 44.133 abitanti della provincia di Pisa. È costeggiato dal fiume Arno che ne delimita il confine con i comuni di Vicopisano e San Giuliano Terme. Il comune ha una tradizione contadina e di artigiani del legno; ospita numerosi mobilifici e un Istituto Statale d'Arte che prevede un curriculum scolastico in Arte del Legno. Come attestato da più documenti del XII - XIII secolo, dopo il Mille Cascina assume un ruolo di rilievo nei rapporti con Pisa sia dal punto di vista economico che strategico. Il borgo ricoprirà la funzione di avamposto fortificato in direzione di Firenze, concepito non solo in senso militare, ma soprattutto come struttura di protezione del territorio agricolo.

Fortificazione

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L'impianto della città è desumibile dalla ricostruzione di quattordici rettangoli disposti su due file, orientati nord-sud e ortogonali al letto dell'Arno. La simmetria delle parti è rigorosa: i rettangoli meridionali misurano m. 37.50 x 106 e quelli settentrionali m. 37.50 x 120. La loro disposizione è lungo l'asse viario est-ovest, l'attuale via Garibaldi, per un certo periodo di tempo strada principale del borgo. La prima menzione di una cinta muraria risale al 1269, ed è da mettere in connessione con la parte del sistema difensivo del territorio più vicino alla città. Sulla base di documenti d'archivio sappiamo che nel 1142 il borgo di Cascina, probabilmente già suddiviso in zone militari, si munisce di un castello e di una torre militare. È da presupporre che a presidio di esse, in particolare in corrispondenza degli sbocchi delle strade perpendicolari all'asse viario est-ovest, fossero previste strutture che, in un primo momento di materiale poco consistente (legno), furono progressivamente rinsaldate. La notizia del 1269 deve riferissi ad una prima struttura muraria, non molto elevata, a limite e difesa di tutto il borgo. In essa, come nella precedente fortificazione, dovevano essere state previste delle torri.

Agli inizi del XIV secolo risalire lo spostamento della via principale verso sud con la costruzione di una strada più ampia che taglia in due gli isolati meridionali. Negli stessi anni si rafforzano le mura, si consolidano le torri, si apre la piazza d'armi nella zona sud ovest della città; nello stesso luogo si costruisce la rocca, secondo le usanze militari del tempo che ne prevedevano l'edificazione nella parte del borgo più prossima alla città da cui esso dipendeva (Pisa). Tutto ciò come conseguenza delle devastazioni subite da Cascina nel 1292, anno in cui le truppe fiorentine lasciarono in piedi solo la pieve e parte della vecchia torre militare. Da questo momento Cascina assume l'attuale reticolo urbanistico che resterà pressoché intatto fino ai tempi moderni.

Nel 1364 la battaglia di Cascina, nel 1370 le scorrerie di Giovanni Acuto e nel 1385 la notizia di altre incursioni delle compagnie di ventura, fanno sì che si decida di riprendere i lavori di ristrutturazione della difesa di Cascina, dando vita ad un sistema difensivo molto avanzato per l'epoca. Si rialzano le mura fino al livello attuale, si rinforza la rocca, si ristrutturano le torri dando loro dislocazione e forma esistenti, si definiscono le due porte: A) porta fiorentina, ad est, a due fornici, ricavata alla base del torrione costruito per proteggere l'accesso alla città; B) porta pisana, ad ovest, ha una collocazione originaria più problematica. Da foto di fine ottocento, infatti, essa appare a fianco della torre civica, ma durante il restauro di quest'ultima tracce di un possente arco alla sua base, hanno fatto presupporre che la collocazione originaria della porta fosse del tutto analoga a quella fiorentina.

Nelle parti migliormente conservate del perimetro difensivo possono individuarsi tre fasce, anche se non uniformi per tutto il tracciato. Ciò a testimonianza che le mura furono il frutto di un processo costruttivo non certo breve e lineare. Le fondamenta e la prima fascia, alta circa due metri da terra, sono di verrucano sommariamente sbozzato. La seconda fascia alta circa m. 3.50 (5.50 da terra) è di materiale eterogeneo: le pietre sono di dimensioni minori e vi appaiono inserimenti, talora cospicui, di mattoni. La terza fascia di circa due metri è composta di materiale frammentario e di dimensioni minori. L'orlo superiore è segnato da una cornice di mattoni aggettanti che serviva per aumentare l'ampiezza del camminamento. Le torri sono di mattoni.

La dinamica della giornata viene riportata nella cronaca di Filippo Villani.
Il 28 luglio 1364 le armate fiorentine sotto il comando di Galeotto I Malatesta si presentano alle porte di Cascina a poche miglia da Pisa. Era un giorno caldo e torrido, i guerrieri muniti di armature molti se ne liberano per bagnarsi nell'Arno, oltre a loro cè il Capitano,anziano e convalescente dalle febbri terzane e si abbandona ad un riposo pomeridiano, lasciando l'accampamento disorganizzato e sguarnito di difesa. Le spie pisane riferiscono la situazione a John Hawkwood (Giovanni l'Acuto).

La Battaglia di Cascina, affresco di Michelangelo Buonarroti si colloca nel "Salone dei Cinquecento" di Palazzo Vecchio, a Firenze.
Venne realizzato solo un perduto cartone nel 1505-1506 circa, conosciuto da studi e copie antiche, tra cui la migliore è quella di Aristotile da Sangallo, databile al 1542 circa e conservata nelle collezioni private del conte di Leicester, a Holkham Hall, nel Norfolk.
Michelangelo preparò i suoi cartoni in una stanza dell'ospedale dei Tintori di Sant'Onofrio dietro corresponsione di un salario mensile. Il soggetto è la battaglia del 1364 e più precisamente il momento i cui i soldati fiorentini, intenti a fare il bagno nel fiume Arno, odono la tromba che li avverte dell'imminente attacco pisano. Su queste scene il Buonarroti ha di che sbizzarrirsi disegnando una moltitudine di corpi nudi.Purtroppo anche il cartone del dipinto è andato perduto, diversamente da quello di Leonardo per la Battaglia di Anghiari.

File:Battaglia cascina.jpg
Copia cartone di nascita di Michelangelo Buonarroti, 1505-1506
File:Atto nascitamichelangelo
Atto uffiile di nascita di Michelangelo Buonarroti, 06 Marzo 1474


Michelangelo Buonarroti (Caprese Michelangelo, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano.

Voci correlate

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