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Chiesa di San Bernardino da Siena
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBernalda, MT
Religionecattolica di rito romano

La Chiesa di San Bernardino da Siena (XIV sec.) a Bernalda, un paese in provincia di Matera, è un edificio di proprietà dell'Ente Ecclesiastico della Diocesi di Matera-Irsina, situata nel centro dell'omonima piazza di fronte al castello. E' dedicata al santo patrono della cittadina: San Bernardino da Siena e venne costruita per volontà del fondatore di Bernalda, il duca Bernardino de Bernaudo.

Il più antico documento riguardante la chiesa risale al 1544. Si tratta di una visita pastorale compiuta dall'Arcivescovo Giovanni Michele Saraceno datata 12 maggio, probabilmente uno dei primi che ne attesta l'esistenza. Nel documento si fa riferimanto infatti, alla visita realizzata in questo luogo, alla presenza di un altare maggiore, uno dedicato a Santa Maria Maddalena e uno all'Annunciata ma non ci sono notizie di nessun altro elemento architettonico, nè della cupola e neanche del campanile facendo supporre che fosse a pianta centrale con un'unica navata.[1]

Di detta chiesa non si hanno più notizie fino al 1726 quando monsignor Giuseppe Maria Positano, vescovo di Matera, ordina che venga redatto "l'inventario di tutti i beni mobili, stabili e semoventi, frutti, rendite, ragioni, attioni e pesi di qualsivoglia sorte della chiesa sotto il titolo di San Bernardino da Siena, parrocchia della terra di Bernalda, diocesi di Matera".

Detto inventario contiene anche una dettagliata descrizione della sua collocazione e degli edifici confinanti e se ne desumono trasformazioni avvenute in un secondo momento come, l'allocazione della sacrestia che era spostata verso destra e l'attuale navata di destra ricavata dai locali dell'ex sacrestia; l'inventario fa inoltre menzione di due porte d'accesso. La descrizione molto dettaglliata ci permette inoltre, di sapere che l’edificio si componeva di un campanile con due campane, sette cappelle e otto altari, un reliquiario con la veste di S. Bernardino, una reliquia di san Donato, ossa di San Faustino Martire e il cranio di san Vito.

Inoltre la Chiesa aveva due cimiteri, uno, riservato ai sacerdoti, corrispondente all'attuale spazio occupato dall'altare di san Bernardino, l'altro, forse sotto il battistero, riservato ai bambini battezzati deceduti entro il settimo anno di vita.[2]

Un più rilevante intervento fu commissionato da don Pietro Stigliano negli anni '20 del secolo corrente, quando il parroco predispose l'arretramento dell'altare sotto l'arcata del coro e la costruzione della balaustra che segnava la delimitazione del presbiterio. Lo stesso Stigliano ordinò al pittore locale Sampietro un pannello con un dipinto che sarebbe stato posto nell'abside a coprire un più antico nonché originale affresco, sicuramente già in cattivo stato e che comunque ancora visibile sulla parete di fondo dell'abside.

L'ultimo intervento di ampliamento che interessò l'edificio fu realizzato negli anni 1950 che interessarono principalmente la parte esterna della Chiesa Madre.[3]

La chiesa è a due navate: una centrale, a cui si accede da una porta maggiore e, una laterale dotata di un altro ingresso secondario più piccolo. Il tetto è a due falde con manto di copertura a coppi. La muratura portante è in pietra, intonacata all'interno e lasciata a vista all'esterno[4]. L’interno conserva diverse opere tra le quali: un pulpito in legno intagliato dorato, un organo a canne di nove registi (XVIII-XIX secolo), l’acquasantiera (datata 1607), una cantoria in legno del XVIII secolo in cui sono rappresentate le virtù e scorci paesaggistici.

La parete di fondo dell’altare maggiore, in tutta la sua ampiezza, nascose per tanto tempo un dipinto raffigurante San Bernardino con due santi che risale probabilmente all’antica costruzione della chiesa, diviso in due registri così come il volto della Vergine a destra della navata principale (XIV).

Tra le altre opere un fonte battesimale (XVI-XVII secolo) e sculture lignee e in cartapesta del XVIII e XIX secolo. Tra le opere pittoriche sono da menzionare quelle del pittore Cosimo Damiano Sampietro[5] del XIX secolo.

Voci Correlate

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Castello di Bernalda

Annotazioni

  1. ^ F. Armento, Bernalda: Chiesa e Clero del XVIII Secolo, 1982, p. 26.
  2. ^ F. Armento, Bernalda: Chiese e Clero nel XVIII Secolo, 1982, p. 30.
  3. ^ Franca Digiorgio, Chiese di Bernalda, Chiesa di San Bernardino da Siena, su bernalda.net.
  4. ^ Edifici censiti nel territorio dell'Ente Ecclesiastico, scheda Chiesa di San Bernardino da Siena <Bernalda>, su chieseitaliane.chiesacattolica.it.
  5. ^ Dino D'Angella, Storia di Camarda e di Bernalda, 1983, p. 225-226.

Collegamenti esterni

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