Utente:Giovanni Nuti/Sandbox

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"Glenda is unpredictable and soft, a strange creature who reads me like an open book: when she calls me by name it seems she is pronouncing a prophecy." (Streets at night, p. 3, inedito, 1952)

Eva Mallory (Pittsburgh 1918 - Los Angeles 1954) è stata una scrittrice statunitense.

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Di origini gallesi, fu unica figlia di una coppia di operai dell'industria siderurgica di Pittsburgh, visse nella povertà e nella durezza della Steel City (città d'acciaio). Studiò antropologia allo Smithsonian Institution di Washington DC e divenne una delle prime studiose della cultura dei nativi d'America.

Alla fine degli anni quaranta si trasferì a Los Angeles dove iniziò il suo impegno politico come femminista radicale e sviluppò il proprio talento letterario. Morì a soli 36 anni in un incidente stradale.

J. D. Salinger la definì la prima scrittrice americana. La sua opera fu permeata dallo studio e dall'amore per la cultura degli Indiani d'America: certamente il concetto di "recinto", che caratterizza il suo unico romanzo, risente della storia di "deportazione interna" subita dalla popolazione nativa nelle riserve indiane.

Rese pubblico il romanzo "Streets at night" nel 1952, ma lo diffuse in modo autarchico con copie ciclostilate o letture gratuite durante le assemblee e gli eventi culturali del movimento femminista. Questo fu il motivo fondamentale perché nessun editore pubblicò il romanzo, ma anche il suo stile minimalista, la sua avversione per la distinzione dei generi letterari contribuì a rendere marginale la sua opera, che resta tuttora inedita.

  • The american fence (Il recinto americano) - raccolta di brevi conferenze, commenti, poesie e letture per il movimento femminista americano (Carnegie Library of Pittsburgh).
    Eva Mallory - 1952