Utente:Gianreali/prova 20

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Teologia[modifica | modifica wikitesto]

«Tolstoj non seppe o non volle essere pensatore sistematico: Affidò il suo pensiero a decine decine di lettere, opuscoli e saggi più o meno brevi,...»

Peraltro, nel tempo, molti pensieri ebbero una evoluzione per cui spesso è difficile orientarsi.
Grandissima fu comunque l'attenzione che lui pose sull'etica, come peraltro lo stesso sottotitolo della suddetta opera chiarisce:

«Il regno di Dio è in voi, ovvero il Cristianesimo dato non come una dottrina mistica, ma come una morale nuova.»

Dio[modifica | modifica wikitesto]

L'idea di Dio cresce nel tempo nell'animo di Tolstoj. Egli parla inizialmente di Dio come di quel bene misterioso, di quel principio di vita, a cui la parte più vera dell'uomo – desiderando la felicità di ogni creatura a lui prossima – tende ed anela: «Il desiderio del bene per tutto ciò che esiste è l'inizio di ogni nuova vita, è l'amore, è Dio.»[1]

Dio è «quell'infinito Tutto, di cui l'uomo diviene consapevole d'essere una parte finita. Esiste veramente soltanto Dio. L'uomo è una Sua manifestazione nella materia, nel tempo e nello spazio.»[2]

Dio non è (solo) Tutto, ma il Tutto, come ogni creatura che vi fa parte è una Sua manifestazione: «Il mondo degli esseri viventi è un solo organismo. La stessa vita generale di questo organismo non è Dio, ma è solo una delle Sue manifestazioni»[3]

Non per contraddire, ma per completare l'affermazione «Dio è amore» (1Gv 4,16), Tolstoj sostiene (Diari, 30/10/1910) che Dio non è (solo) amore, ma l'amore è ciò che manifesta l'infinitezza di Dio nella finitezza dell'uomo:

««Dio non è amore, ma quanto più grande è l'amore, tanto più l'uomo manifesta Dio, e tanto più esiste veramente.»»

[4]

ed ancora

«"Ogni essere è separato dall'intero e parte dell'intero. La particolarità è il contrario della partecipazione. Questa separazione esiste per il velo di ignoranza che è sia creato da noi tramite l'alienazione dalle nostre fonti, sia imposto dalla autorità ecclesiastica. Ma quando le finestre sono aperte e quindi si mescolano e si compenetrano, uno stato particolare soggiorna il Tutto. Tale è il momento della esperienza della "vera vita".»

[5] oppure in altre parole, Dio è l'esistenza vera, ma Dio non è (solo) la vita, bensì il principio di ogni vita: «Dio respira per mezzo delle nostre vite.»[6] Quindi amare Dio significa prima di tutto rispettare la vita di ogni creatura e desiderarne la felicità, cioè sviluppare in sé «l'obbligo morale non solo di non distruggere la vita degli esseri, ma di servire ad essa.»[7]

In questa articolazione coesistono due concetti nel dogma di fede di Tolstoj, Dio e l'Amore, Di quest'ultima la quintessenza è il Sermone della Montagna. Capire un concetto è capire l'altro e solo abbracciando uno può abbracciare l'altro e quindi ottenere la felicità nella vita.[5]

Fede[modifica | modifica wikitesto]

Per Tolstoj bisogna recuperare l'originaria pistis, cioè «quella fede di cui parlava Gesù: l'interiore inevitabilità d'un convincimento, che diviene fondamento della vita.»[8] Invece il clero ha insegnato a pensare la fede come uno «sforzo della volontà» che il credente – dando grande importanza ai miracoli – deve esercitare su di sé per aderire ad una dottrina dogmatica.[9] Il risveglio di Tolstoj ha principalmente una connotazione etica e di aderenza alle sacre scritture, che lui cercherà di leggerle, al di là di tutti i condizionamento di quasi 2000 anni di intrepretazione.
Cercherà quindi i fondamenti nella scrittura del Cristianesimo e principalmente si dedicherà alla lettura dei Vangeli, rifiutando in parte le scrittture del nuovo e del vecchio testamento.[10]

«“Non voglio offrire una interpretazione della dottrina di Cristo [...]Non voglio fornire una interpretazione, vorrei una sola cosa: proibire di interpretare.»

Nel cercare il cardine dell'insegnamento di Cristo egli scorgerà l'insegnamento del come vivere agli uomini, ed in particolare il "Discorso della montagna". ed all'interno del discorso della Montagna sottolineerà in modo particolare le cosiddette Antitesi, ovvero:(raccolte secondo il pensiero di Tolstoj)

  • Primo precetto (Matteo, V, 21-26). L'uomo non solo non deve uccidere l'uomo, ma nemmeno adirarsi contro di lui, suo fratello; non deve disprezzarlo né considerarlo 'stupido'. Se avrà questionato con qualcuno dovrà riconciliarsi con lui prima di offrire i suoi doni al Signore, vale a dire prima di accostarsi a Dio con la preghiera.
  • Secondo precetto (Matteo, V, 27-32). L'uomo non solo non deve commettere adulterio, ma neppure servirsi della bellezza della donna per il proprio piacere; e se sposa una donna, deve restarle fedele per tutta la vita. (nella tradizione cattolica corrente sono qui unificate la seconda e terza antitesi)
  • Terzo precetto (Matteo, V, 33-37). L'uomo non deve impegnarsi in niente, sotto giuramento.
  • Quarto precetto (Matteo, V, 38-42). L'uomo non solo non deve rendere occhio per occhio, ma quando qualcuno lo percuote su una guancia, deve porgergli l'altra; deve perdonare le offese, sopportarle con rassegnazione e non rifiutare nulla di ciò che gli venga chiesto.
  • Quinto precetto (Matteo, quinto, 43-48). L'uomo non solo non deve odiare i suoi nemici e combatterli, ma deve amarli, aiutarli e servirli.

[11]

Questi precetti tratti da Matteo, unificando i due relativi alla vita sessuale (la seconda e terza antitesi sono infatti "contratte" nel secondo precetto) sono presenti anche in testi narrativi come Resurrezione o o nel racconto Il divino e l'umano,



E' quindi soprattutto nella dimensione etica che si superano le divisioni tra le varie fedi cristiane, che invece nei contenuti di fede rimangono separate.[10]

Per Tolstoj, la fede, nel Vangelo, è da intendersi come aderenza nel profondo: Gesù suscitava nelle persone, con la saggezza e la bontà dei suoi discorsi, una conversione etica razionale e spontanea, e non un'adesione timorosa a delle norme puramente formali come quelle dei farisei; la fede autentica è quella che rigenera l'esistenza dell'individuo trasformandola in un gioioso servizio d'amore verso Dio e il prossimo.[12]

Tensione esistenziale[modifica | modifica wikitesto]

Tolstoj credeva fermamente che la rinascita morale potesse inverarsi solo a partire dall'animo dell'uomo – non attraverso le rivoluzioni sociali – e che l'autentica vita interiore fosse quella vissuta dalle masse popolari,[13] dalle cui mani egli aveva raccolto l'originaria religiosità "naturale":

«Il mužik [...] Sebbene per abitudine abbia compiuto riti cristiani, la sua religione è la natura con la quale egli ha vissuto.[14]»

Per quanto concerne la tensione etica ed esistenziale, si può stilare una somiglianza ed un parallelo tra Tolstoj e Kierkegaard.
In entrambi troviamo:

  • ansia di perfezione
  • contestazione aspra della chiesa ufficiale
  • visione della libertà possibile solo all'interno della soggettività del singolo

Li differenzia fondamentalmente :

  • la ricerca del principio:

per Kirkegaard il principio assoluto è l'incarnazione di Cristo,
per Tolstoj il principio non è ben definito, è impalpabile sino ad identificarsi con una tensione fortissima verso la perfezione.

  • effetto della scelta:

Ancora per Kierkegaard la scelta dell'Assoluto fa divenire liberi,
Tolstoj invece non riesce in concreto a generare una vera filosofia della Salvazione, bensì la sua salvezza si dipana su contenuti prettamente etici fortemente ispirati all'amore universale. [15]
Può essre utile ricordare come Tolstoj sia vissuto circa 50 anni dopo Kierkegaard, e che quindi abbia visto in prima persona:
-il passaggio dal mondo feudale a quello moderno in Russia
-la nascita dei grandi movimenti anarchico e comunista (ben evidenziato nel suo noto racconto "Il divino e l’umano").
Da queste idee, risulta comprensibile la sua solidarietà verso alcune comunità cristiane – come i Doukhobors – considerate eretiche dalla chiesa ortodossa, che predicavano un'etica di fratellanza e di rifiuto della guerra.[16] Direttamente ispirata al pensiero di Tolstoj, nacque inoltre la corrente – anch'essa bollata come eretica – del tolstoismo.

Conclusione[modifica | modifica wikitesto]

L'excipit dell'opera "Il regno di Dio è in voi", fornisce una successivo tassello all'inquadramento della sua dottrina

«...Questa potenza ci chiede ciò che solo è ragionevole, certo e possibile; servire il regno di Dio, cioè concorrere allo stabilimento della più grande unione tra tutti gli esseri viventi..."Anzi cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia; e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte (S. Matteo VI, 33). L'unico senso della vita è di servire l'umanità, concorrendo allo stabilimento del regno di Dio, cosa che non può farsi se ciascuno degli uomini non riconosce e non professa la verità. "Il regno di Dio non verrà in maniera che si possa osservare E non dirà: Eccolo qui, od eccolo là, perché ecco il regno di Dio è in voi" (S.Luca XVII,20).»


da The Orthodox Church vs. Tolstoy Tolstoy’s Critique of the Perceived Infallibility and the Superfluousness of the Orthodox Church In Light of the Dialect of Separation and Belonging Tamer B Shabaneh Russian Literature 36 Tolstoy and the Question of Death Professor Lev Loseff 08/23/05

Nel diario di Tolstoj, (pare datato 30/10/1910, dato da controllare) si può trovare la più concisa concezione di Dio. Solo Dio esiste. "L'uomo è una manifestazione di Lui in sostanza, spazio e tempo. Più la manifestazione di Dio nell'uomo (la vita) si unisce con la manifestazioni (la vita) di altri esseri, più Egli esiste. La unione di questa vita del singolo con la vita degli altri è ottenuta attraverso l'amore. Dio non è amore, ma più amore c'è, più l'uomo scopre Dio. Tutto ciò essenziale nella critica di Tolstoj alla chiesa ortodossa. Egli concepisce l'universo morale, nelle parole Richard Gustafson, come "Creata come una dialettica di separazione e di appartenenza. Ogni essere è separato dall'intero e parte dell'intero. La particolarità è il contrario della partecipazione." Questa separazione esiste per il velo di ignoranza che è sia creato da noi tramite l'alienazione dalle nostre fonti, sia imposto dalla autorità ecclesiastica. Ma quando le finestre sono aperte e quindi si mescolano e si compenetrano, uno stato particolare soggiorna il Tutto. Tale è il momento della esperienza della "vera vita". Da questa articolazione coesistono due concetti dal dogma di fede di Tolsoj, Dio e l'Amore, Quest'ultimo è la quintessenza del Sermone della Montagna. Capire un concetto è capire l'altro e solo abbrracciando uno può abbracciare l'altro e quindi ottenere la felicità nella vita. Per Tolstoj ogni superstizione o dogma che ostacola lo sforzo per ottenere quella unione con l'infinito Tutto è soggetto non solo a critiche ma anche ad una completa rinuncia. Visto in questa ottica l'edificio di T. di critica teologica e la sua definitiva rinuncia alla chiesa ortodossa, dovrebbe essere capito ed analizzato entro i perimetri della dialettica della separazione ed appartenenza, dello sforzo per per unire e la chiesa ostacolant eche causa la battaglia umana per ottebere la reunione con l'intero.

  1. ^ Lev Tolstoj, La vera vita, Manca Editrice, Genova.
  2. ^ Lev Tolstoj, citato in Igor Sibaldi, Cronologia, in Lev Tolstoj, Tutti i racconti, volume primo, Mondadori, Milano 1991, pp. CXIX-CXX
  3. ^ Lev Tolstoj, Diario (1904), in Contro la caccia e il mangiar carne, a cura di Gino Ditali, Isonomia editrice, 1994.
  4. ^ Lev Tolstoj, citato in Igor Sibaldi, Cronologia, op. cit. , pp. CXIX-CXX.
  5. ^ a b Tamer B Shabaneh, The Orthodox Church vs. Tolstoy, Tolstoy’s Critique of the Perceived Infallibility and the Superfluousness of the Orthodox Church In "Light of the Dialect of Separation and Belonging", Russian Literature 36, Tolstoy and the Question of Death Professor Lev Loseff,[1] 08/23/05
  6. ^ Lev Tolstoj, Diario (1904), op. cit.
  7. ^ Ibidem.
  8. ^ Lev Tolstoj, Traduzione e concordanza dei quattro evangeli, Conclusione, citata in Tolstoj, Il vangelo spiegato ai giovani, op. cit. , p. 127.
  9. ^ Cfr. ibidem.
  10. ^ a b c tesi di laurea:"i fondamenti biblici dell'etica cristiana":l'orizzonte ortodosso slavo, relatore: ch.mo prof. Aleksander Naumow, candidato: Marco Scarpa, anno accademico 2005-2006
  11. ^ da Tolstoj, Resurrezione
  12. ^ Cfr. Tolstoj, Il vangelo spiegato ai giovani, a cura di Igor Sibaldi, Guanda, Parma 1995.
  13. ^ Cfr. Boris Ejchenbaum, Tolstoj e la storia, pg. 72.
  14. ^ Storia delle religioni, Leonard, Storia del protestantesimo, vol II e III, pg. 282, 285.
  15. ^ Cfr. Cornelio Fabro, Dialettica di necessità. Libertà nella storia di Tolstoj e Kierkegaard, Venezia, 1978
  16. ^ Cfr. Anna Borgia, Nel cuore di Tolstoj. Alla ricerca della verità, Libreria Editrice Fiorentina