Utente:GabriCount/Sandbox

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Villa Carmignani
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPoggio Pallone
IndirizzoVia Garibaldi
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVIII secolo
Realizzazione
CommittenteGiovanni Carmignani


Con Villa Carmignani si intende il terreno di oltre dieci ettari e il complesso delle costruzioni, situata a Poggio Pallone, frazione del comune di Collesalvetti. Attualmente sotto proprietà della Cassa Nazionale Forense a seguito della donazione fatta dall’avvocatessa Giuliana Carmignani.

L’edificio viene nominato per la prima volta nella mappa catastale del 1817. La Villa venne inizialmente concepita come podere da caccia, da uno dei personaggi più noti della famiglia , ovvero Giovanni Carmignani.


È proprio grazie a questa figura se la famiglia di tradizione agricola sia riuscita a nobilitarsi. Quello che crea problemi è la mancanza di documenti diretti, poiché il palazzo della famiglia a Pisa venne bombardato, e quindi si suppone che fu Giovanni a volere la costruzione della Villa, mentre il fratello Vincenzo, medico e naturalista, fece costruire la Limonaia e la Cappella. La casa colonica venne costruita agli inizi del Novecento.

Storia della Villa[modifica | modifica wikitesto]

Durante il XIX secolo, Giovanni inizio a svolgere alcune attività sulle proprietà di famiglia, ma si interessò sopratutto al podere situato a Collesalvetti. Nonostante la costruzione della Cappella e qualche innovazione, Giovanni spese gli ultimi anni della sua vita nella città di Pisa dove era situato il palazzo della famiglia. I successori di Giovanni utilizzarono la Villa come residenza di campagna, per trascorrere i mesi estivi. Ma fu l'ultima esponente della famiglia, ovvero Giuliana Carmignani, che riuscì a valorizzare la Villa. Nata il 1918, figlia dell' ingegnere Giovanni Carmignani (1870-1921) e della piemontese Adele Sella.

Questo però accadde solamente dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Infatti la famiglia, compresa Giuliana, nel biennio del 1943-44 si dovette trasferire a Collesalvetti a causa dei bombardamenti che uccisero anche la madre Adele e distrussero il palazzo Carmignani situato sul Lungarno di Pisa. Giuliana visse questi drammi a Collesalvetti, mentre osptiva nella villa altri sfollati appartenenti ad altri rami della famiglia. Ma il 19 giugno 1943 la Villa venne requisita per potervi trasferire la Regia Conservatoria delle ipoteche di Livorno, per poter evitare che questo ufficio fosse distrutto dalle incursioni nemiche. Giuliana così prestò servizio come crocerossina all'ospedale Carità di Pisa, e si laureò il 9 dicembre con una tesi intitolata "Alcuni ritocchi al codice penale". Dopo l'armistizio, i tedeschi occuparono la villa il 23 novembre, utilizzata come stazione per la posta militare. Solo il 18 luglio 1943 la Villa venne liberata dagli alleati, e l'anno dopo la lasciarono. La Villa, durante l'anno di occupazione da parte degli alleati, venne trasformata in un campo militare, infatti la loro permanenza provocò diversi dalla alla propietà, finestre rotte, impianti elettrici scomparsi, diversi lecci tagliati per favorire le comunicazioni e per riscaldare la truppa. Nel 1948 la prorpietaria riuscì ad ottenere un risarcimento, ma faticò per poter restituire alla Villa la dignità perduta, la quale ormai simboleggiava la decadenza di una famiglia e allo stesso tempo l'unico ricordo della nobile dinastia. L'avvocatessa non ebbe figli e si spense nel 1979, la Villa fu così donata alla Cassa Nazionale Forense, con progetto di traformarla in una casa di riposo per anziani ma così non fu. Infatti solo nel 1999 la Cassa ha iniziato un percorso di recupero della Vila, il quale consisteva nel recupero e nella restaurazione, ma sopratutto nella messa a norma della struttura. Questo intervento è riuscito a ripistrinare la struttura senza perdere lo stile caratteristico della camapagna toscana.


La Casa Padronale[modifica | modifica wikitesto]

È nel corso della prima metà del XIX secolo, che Giovanni Carmignani si interessa al podere e insieme a suo fratello Vincenzo. Decidono così di attuare qualche modifica costruendo quella che oggi è definita la Villa. La casa si presenta come un edificio a tre piani, con un corpo secondario di lato con solo due piani, con uno stile tipico della campagna toscana. L’edificio principale è costituito da un ingresso che conduce poi all’uscita posteriore sul giardino, ai lati dell’ingresso è situato il soggiorno e altri ambienti di passaggio, con una scala che conduce ai piani superiori, dove si trova la cucina e il resto dell’ambiente è organizzato come un appartamento. L’ambiente minore è costituito da quattro stanze separate su entrambi i piani, con una scala che collega quest’ultimi. Al primo piano il bagno è collegato con una camera dell’edificio a tre piani, infatti prima i due ambienti dovevano essere collegati per formarne uno, ma è stato costruito un tramezzo che separa i due e una scala di legno che li collega. Le infiltrazioni che si sono verificate all’interno della villa, hanno causato il distacco di intonaci in alcuni punti della casa, mentre le tinteggiatura sui soffitti sono in parte scomparse del tutto. All’interno della casa sono anche presenti tre camini, due molto antichi e uno più moderno. Nel 1998 l'intera struttura della Villa viene sottoposta a un percorso di recupero grazie all'aiuto della Cassa Forense che è riusciuta a restaurare la struttura senza perdere la sua originale bellezza e modernizzandola, rendendo la Villa così come la vediamo oggi.

Foto Villa Carmignani


La Cappella Gentilizia[modifica | modifica wikitesto]

Questa cappella fu voluta da entrambi i fratelli, con funzione di cimitero per poter seppellire i parenti visto l’impossibilità di seppellirli nell’oratorio di San Pietro in Castello. Questa funzione venne approvata dalle autorità francesi nel 1813, poiché la legislazione straniera prevedeva che si dovessero seppellire i defunti fuori dai centri abitati. La chiesa collegata al complesso di Villa Carmignani, è intitolata a San Giovanni Evangelista, e si colloca sul lato est, sulla strada che collega Collesalvetti a Fauglia. Purtroppo oggi la cappella rimane chiusa al pubblico, poiché l’edificio è pericolante. La costruzione risale al 1845 e venne consacrata nel 1851. Dall’esterno possiamo notare che la pianta è a croce latina con un'unica navata. Il portale di ingresso è sovrastato dallo stemma della famiglia Carmignani , e la tinteggiatura esterna è di un color rosa cipria. Sempre dall’esterno notiamo le quattro finestre, che si sviluppano lungo la navata, ma due sono tamponate.

La Cappella Gentilizia


La Limonaia[modifica | modifica wikitesto]

Questo edificio, nonostante avesse come scopo quello di essere una serra per agrumi, si presenta con elementi di buona fattura e uno stile molto elegante, il quale lo caratterizza rendendola singolare. La piccola costruzione è posta ad est del fabbricato principale, dotata di ampie portefinestre e con un solo pian terreno, gli archi che si formano attorno a queste porte sono fatti di cemento. La ristrutturazione ha reso questo edificio una sede per convegni, infatti gli archi sono stati adibiti come porte, e la stanza interna presenta sedie e un tavolo fornito di microfoni. Salendo sul tetto della limonaia grazie ad una scala a chiocciola è possibile vedere dall'alto tutto il terreno appartenente alla Villa.

La Limonaia

La Casa Colonica[modifica | modifica wikitesto]

Questo fabbricato venne costruito, tra il 1925 e il 1930, per scopi agricoli, caratterizzato da una costruzione semplice ed essenziale, posto ad est della zona edificata, su due piani. Costituito principalmente da materiali come pietrame e mattoni e poi rimodernato tramite gli interventi effettuati nel 1998. Al pian terreno troviamo tutte le stanze che in precedenza erano adibite per la conservazione e lavorazione dei vari prodotti agricoli, ma anche per riparare gli attrezzi e per ricoverare il bestiame quando era necessario. All’interno precedentemente erano collocati la cantina, la tinaia il garage e la stalla, mentre al primo piano troviamo due appartamenti, uno di quattro stanze e l’altro di due, i quali comprendono cucina e bagno. Oggi questa struttura viene utilizzata per le mostre d'arte e per alcuni convegni, infatti all'entrata troviamo un salone molto ampio per poter allestire eventi, mentre ai piani superiori era collocato il proiettore per cinema all'aperto che si svolgeva durante il periodo estivo.

Casa Colonica

Arena Cinema di Villa Carmignani[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1998 alla Villa fu aggiunto uno spazio adibito per il cinema e per il teatro all'aperto. Questo spazio comprende un palco, dotato di un impianto per sostenere il telo dove poter proiettare i film e 100 posti a sedere per la visione degli spettacoli. L'Arena è compresa tra la Villa, la Casa Padronale e la Cappella, ed è un ottimo esempio di come riutilizzare una struttura storica e renderla disponibile per l'intrattenimento. L'arena è stata utilizzata per concerti, spettacoli di danza e sopratutto per le proiezioni cinematografiche durante il perido estivo.

Arena Cinema Villa carmignani

La Villa Carmignani oggi[modifica | modifica wikitesto]

Ad oggi la Villa rimane chiusa al pubblico, e solo tramite permesso si può visitare l'esterno e l'interno della struttura e tutto il resto delle strutture adiacenti. Inoltre l'ala a due piani della Villa è oggi abitata. Purtroppo non sono state più fatte iniziative all'interno del complesso della Carmignani, nonostante le strutture siano tutte in ottime condizioni e agibili, ma visto il grande spazio all'aperto della Villa è probabile che nel periodo estivo qualche iniziativa possa essere portata avanti.

Come arrivarci[modifica | modifica wikitesto]

Nel caso si voglia arrivare a visitare la Villa anche solo esternamente, senza entrare nel terreno di proprietà privata, è possibile raggiungerla sia dal paese di Collesalvetti sia dal paese di Fauglia, entrambi questi peasi facilmente raggiungibili da Pisa e Livorno

Fonti Biblografiche[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Frediani, "Per una storia della dinastia dei Carmignani, Roma, Tipografia Continental, 1998
  • Felice Bocci,Le colline inferiori pisane, Pisa, Vallini editore, 1976