Utente:Elitre/wp20

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Il 15 gennaio 2021 Wikipedia ha compiuto 20 anni. Questa è la mia storia qui. Puoi anche ascoltarla come podcast dell'intervista realizzata da Iolanda Pensa, presidente di Wikimedia Italia.


Sono Erica, nota anche come Utente:Elitre. La mia prima interazione su Wikipedia risale a fine 2004, e non molto tempo dopo ho registrato il mio account. Dal 2013 inoltre lavoro per la Wikimedia Foundation, dirigendo uno dei tanti team che più si interfacciano con le comunità, ovvero i m:Community Relations Specialists. Sono stata per diversi anni amministratrice (sia su itwiki che su Commons), occupandomi quasi esclusivamente delle potenziali violazioni di copyright, e sono stata molto attiva sul sistema OTRS, cioè gli indirizzi email attraverso i quali il pubblico, i lettori ci raggiungono con le loro richieste di informazioni. Ho avuto anche il piacere di lavorare nel settore GLAM (ossia le partnership con istituzioni culturali) con Moleskine Foundation prima e la scuola universitaria svizzera SUPSI poi, e mi sono data molto da fare anche nell'associazione Wikimedia Italia per diversi anni, principalmente tramite presentazioni e organizzazione di eventi in Sud Italia. Attualmente la mia presenza nel movimento passa principalmente tramite il mio lavoro - con il mio team ci assicuriamo di mantenere un adeguato flusso di comunicazione dalla Foundation alle comunità e viceversa, soprattutto per far conoscere i vari progetti software sviluppati dalla Foundation e per migliorarli nel tempo recependo le indicazioni di quanti li usano. Non sono esattamente una scrittrice prolifica. Ho fatto qualcosina, anche su altri progetti come Wikinews, ma tendenzialmente quello che mi è sempre piaciuto davvero fare è permettere agli altri di avvicinarsi ai nostri siti, di capirli e di poter contribuire al meglio. Mi è sempre piaciuto provare a far passare, in termini semplici, il messaggio dell'unicità di Wikipedia. Ci sono altri siti che sono un'enciclopedia, che hanno un punto di vista neutrale, che sono liberi (soprattutto dal punto di vista del copyright), che hanno un codice di condotta e che non hanno delle regole immutabili al di fuori dei principi ai quali si ispirano: ma nessuno di questi è queste cinque cose contemporaneamente, a parte Wikipedia appunto, e secondo me questo è il messaggio ancora attuale 20 anni dopo e che auspicabilmente resterà tale in quelli a venire.

«...Mi è sempre piaciuto provare a far passare, in termini semplici, il messaggio dell'unicità di Wikipedia.»

Se c'è una cosa che mi rende orgogliosa è riconoscere quanto nel tempo la mia esperienza del e nel mondo Wikimedia abbia cambiato il mio modo di intendere molte cose, e tra queste sicuramente la mia visione del movimento. E' abbastanza banale in realtà: la visione di Wikimedia parla di un mondo in cui ogni singolo essere umano può condividere conoscenze. Non parla invece di un sito specifico tramite il quale ottenere questo obiettivo, nemmeno la dichiarazione della missione accenna da nessuna parte al nome "Wikipedia". Che piaccia o no, il focus è tutto sulle persone, non sui contenuti. E io sento che è proprio questo permettere a più persone possibile, cercando di aggirare i vari ostacoli sociali, economici e tecnologici, dicevo - questo permettere non solo di usufruire di ottimi contenuti ma di capire che tutti sono chiamati a crearne e ad appartenere a questo mondo, questo è in sostanza il filo che mi tiene legata al ns movimento (e mi sento senz'altro privilegiata per il fatto che posso perseguire questa direzione anche nel mio lavoro). Io voglio distanziarmi nettamente dagli elitisti, da chi ancora sta a misurare il valore della partecipazione al movimento in termini di numero di modifiche effettuate, da chi pensa a Wikipedia e ai siti fratelli come a strumenti ai quali servono strutture e regole rigidissime per funzionare, e soprattutto da chi pensa che la salvezza di simili risorse collaborative passi necessariamente tramite qualche decina di piccolo borghesi annoiati che non vogliono mai alterare lo status quo, che poi il loro giocattolo preferito si rompe. Per fortuna basta consultare un qualunque sito di statistiche per capire demografia e geografia di chi davvero sta dando forma all'Internet di oggi e avrà un ruolo predominante nel deciderne l'aspetto futuro.

«Che piaccia o no, il focus è tutto sulle persone, non sui contenuti.»

Ci sono alcuni aneddoti che secondo me sono indicativi di situazioni che verosimilmente e auspicabilmente appartengono al passato, ma che mi riguardano e mi piace raccontare. Il primo è che per moltissimi anni dalla mia pagina utente, dal mio profilo, io non ho mai lasciato trapelare di essere una donna. Chiunque non avesse mai interagito con me nella cosiddetta vita reale mi parlava e trattava de facto come se non lo fossi (del resto c'è anche la famosa vecchia regola di Internet, no?, che dice "non ci sono ragazze su internet"!). Non solo io non facevo nulla per correggerli, ma a guardare bene il mio era un comportamento maschile da "manuale" di stereotipi - ero aggressiva, sarcastica, andavo al sodo nelle questioni senza troppi convenevoli, avevo sempre da ridire - e questo essere un po' stronzetta sembrava funzionare bene con la cricca del tempo. Per molto tempo ho pensato che il mio fosse un tentativo di voler appartenere a un gruppo, perché a questo gruppo andava più che bene questo comportamento e certo non lo scoraggiava, e c'è senz'altro un fondo di verità in questo, ma credo anche di aver voluto consciamente evitare di ricevere un trattamento diverso, magari condiscendente, sperando di essere "giudicata" invece solo per il valore dei miei contributi.

E' anche vero che i miei esordi non sono stati esattamente rose e fiori. Io ricordo distintamente che tra i vari, primissimi tentativi di identificare un'attività che mi si addicesse, ho avuto una "fase" in cui non facevo altro che apporre una dicitura alle nuove voci che le segnalava come "da categorizzare". Questa è una delle tante sfumature del cosiddetto "lavoro sporco", solo che io proprio mettevo queste diciture in serie, come se stessi timbrando un foglio dietro l'altro. Qualcuno ebbe da ridire lamentando che alla fine della fiera categorizzare non è poi così difficile per cui facevo prima a farlo che a segnalare la voce, - "eh insomma, quante persone devono passare dopo di te a completare il lavoro, così crei più lavoro per gli altri di quanto non ne sbrighi". Io ricordo molto bene come mi sono sentita all'epoca. Al giorno d'oggi, francamente, da adulta che è dolorosamente conscia del valore del proprio tempo, io lascerei perdere e andrei a dedicarmi a qualcos'altro. Ma illo tempore Frieda, che è stata un po' la "mamma" sia di Wikipedia in italiano che del capitolo italiano, intervenne come una leonessa a ribadire che un contributo è un contributo, io avevo tutto il diritto di stare lì e di trovare la mia strada. Se qualcuno non avesse preso le mie difese, quella sarebbe stata la pietra tombale del mio wikicammino.

Ecco, per me it.wiki sono le persone come lei, sono tutti quelli che mi hanno aperto le loro case permettendomi di partecipare ai tanti raduni ed eventi, inclusa tu, quelli che mi hanno scarrozzato su e giù per l'Italia, come Sbisolo, o come il caro Cotton che non c'è più ma non possiamo mai dimenticare, e poi c'è il mio attuale compagno, vallo a spiegare alla gente di questi due nerd che si sono conosciuti sul canale IRC di Wikipedia in italiano e che hanno passato in questo movimento così tanti anni della loro vita (peraltro queste wikifamiglie... sono una cosa più comune di quanto si pensi). Come in tutti i percorsi, anche nel mio ci sono stati alti e bassi, questi ultimi sono stati purtroppo veramente bassi, ma gli alti rimarranno con me per sempre, perché, lo ribadisco, i contenuti forse sono quelli che ci attirano, ma le persone sono il motivo per cui rimaniamo, per cui: buon ventesimo compleanno a Wikipedia ma anche tanti auguri a te, ai nostri compagni di viaggio, e anche a quelli che negli anni abbiamo scoraggiato e tenuto lontani - magari un giorno torneranno e troveranno un ambiente più idoneo, questo me lo auguro davvero. anche perché come mi piace sempre dire, da Wikipedia al massimo ci si prende una pausa, ma non la si abbandona mai davvero. Forse sarà sdolcinato finire con questa riflessione ma non credo esista un altro sito così utile e così amato, che lo senti o lo leggi nominato un po' ovunque e che ti dia questo senso di appagamento, del sapere che sei una tessera, unica, in uno dei puzzle più belli e letteralmente più importanti dell'umanità.

«...i contenuti forse sono quelli che ci attirano, ma le persone sono il motivo per cui rimaniamo...»