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Con il termine calciomercato, o con l'espressione trasferimento dei calciatori, si indica il complesso delle trattative per il trasferimento, definitivo o temporaneo, di un giocatore di calcio da una società a un'altra.

Forme di trasferimento

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  • Trasferimento a titolo definitivo: la società acquista o vende definitivamente il diritto alle prestazioni sportive di un giocatore in cambio di soldi e/o cedendo il cartellino di uno o più giocatori in suo possesso.
  • Trasferimento a titolo temporaneo (o prestito): un calciatore si trasferisce da una squadra all'altra per un periodo determinato di tempo. La società di partenza continua a detenere il cartellino del giocatore che, in base agli accordi, può anche essere richiamato in caso di bisogno. Le società si possono accordare su un prezzo che la squadra che riceve il giocatore può pagare alla fine del periodo del prestito per acquistare l'intero cartellino (diritto di riscatto obbligatorio o meno). Il prestito può anche essere oneroso.
  • Compartecipazione (o comproprietà): la società acquista o vende la metà del cartellino del giocatore, con la possibilità di mettersi d'accordo per il prezzo con cui acquistare l'altra metà a fine stagione (diritto di riscatto). Se le due società non arrivano alla risoluzione della comproprietà (eventualità che si verifica nel caso in cui all'atto dell'acquisto non vi sia stato un accordo per il riscatto) la risoluzione viene operata mediante la presentazione di due offerte in buste chiuse: la squadra che ha offerto di più ottiene l'intero cartellino. La comproprietà può essere rinnovata ed esiste la possibilità di un controriscatto a favore della squadra cedente. Questo tipo di trasferimento è stato abolito in dalla FIGC nel maggio del 2014 con la possibilità di rinnovare solo le comproprietà già esistenti e non di crearne delle nuove. Il 25 giugno 2015 si è avuta l'ultima risoluzione delle compartecipazioni: da quel giorno non esiste più tale forma di trasferimento.

Effetti della sentenza Bosman sul calciomercato

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Nel 1995 il calciatore belga Jean-Marc Bosman, all'epoca militante nel Liegi, chiese di potersi trasferire al club francese del Dunkerque. Tuttavia la società belga rifiutò il trasferimento del calciatore non considerando sufficiente la cifra offerta. Nel frattempo il suo contratto era scaduto e Bosman finì fuori rosa a ingaggio ridotto.

Presentò quindi una causa alla Corte di giustizia dell'Unione europea per un caso di "restrizione al commercio" e alla "libera circolazione dei lavoratori" nell’Unione: la Corte gli diede ragione stabilendo che il sistema fino ad allora vigente rappresentava una restrizione alla libera circolazione dei lavoratori e ciò era proibito dall’articolo 39 del Trattato di Roma. Tutti i calciatori dell’Unione Europea potevano trasferirsi gratuitamente alla fine del loro contratto, nel caso di un trasferimento da un club appartenente a una federazione calcistica dell’Unione Europea a un club appartenente ad un’altra federazione calcistica, sempre dell’Unione Europea. Oltre a questo venne stabilito il diritto a firmare un pre-contratto con un altro club, sempre a parametro zero, negli ultimi sei mesi del proprio accordo con il precedente club.

La sentenza Bosman favorì, tra le altre cose, anche l'abolizione del tetto al numero di calciatori comunitari nelle rose, proprio per evitare discriminazioni.[1]

Sessioni del calciomercato

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Le società non possono effettuare operazioni di calciomercato al di fuori delle sessioni stabilite normativamente. Nonostante questo divieto, accade spesso che le società si accordino e firmino contratti anche al di fuori delle sessioni di calciomercato prestabilite; le operazioni diventano però effettive soltanto dopo che le società hanno depositato i contratti dei calciatori alla federazione calcistica del loro paese durante i termini concessi.

Trasferimenti più costosi

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Lo stesso argomento in dettaglio: Trasferimenti più costosi nella storia del calcio.
  1. ^ Cosa dice la sentenza Bosman, e cosa è cambiato 20 anni dopo, in calcioefinanza.it, 15 dicembre 2015. URL consultato il 5 gennaio 2017.

Collegamenti esterni

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