Utente:Davide.algeri/Sandbox
Dubbio patologico
[modifica | modifica wikitesto]Il dubbio patologico è un disturbo caratterizzato dalla presenza di domande alle quali la persona cerca di dare una risposta, senza però che ve ne sia una certa (es. faccio questo o quest'altro?), attraverso un ragionamento di tipo razionale.
Funzionamento del problema
[modifica | modifica wikitesto]Questo continuo cercare di ragionare, porta inevitabilmente la persona ad aumentare il numero delle possibilità domanda-risposta, cosa che genera una sequenza domanda-risposta-dubbio --> domanda-risposta-dubbio ..., sino al punto che ci si trova immobilizzati nella propria ragnatela di pensieri senza aver trovato una risposta soddisfacente.
In molti casi, infatti, il dubbio patologico è così invalidante che la persona rimane ore ed ore nel proprio labirinto di domande e risposte, pensando più volte al giorno, sempre alla stessa cosa.
Un tipico esempio di come funziona il dubbio patologico potrebbe essere il seguente:
La persona di fronte ad un problema psicologico potrebbe domandarsi: “forse sto impazzendo?” e rispondere, “no, non è possibile”, a quel punto potrebbe insinuarsi il dubbio: “e se invece fosse vero?”.
Ogni qual volta, infatti che si tenta di trovare una risposta, a questa si aggiunge il dubbio, che fa sorgere a sua volta un’altra domanda (forse è meglio l'altra?) e poi ancora un'altra risposta e un altro dubbio, un’altra domanda, un'altra risposta etc.. generando così un circolo vizioso "infinito".
Terapia Breve
[modifica | modifica wikitesto]La terapia strategica nacque nella Scuola di Palo Alto principalmente per opera di Paul Watzlawick; tra gli i maggiori sviluppatori vi è l'italiano Giorgio Nardone. Essa si ispira, oltre che alla terapia breve, alla strategia militare (L'arte della guerra di Sunzi), alla retorica sofista e ad altre culture come il buddhismo zen. Consiste nel far adottare nuovi modelli al paziente tramite l'uso di particolari prescrizioni e artifici linguistici.
In molti casi, per uscire da questo labirinto di domande e risposte, la persona usa come tentata soluzione quella di "cercare di non pensare", ritenendo che ciò possa contribuire a frenare il “loop”, ottenendo però l'effetto contrario, oppure, come già anticipato, prova a rispondere in modo razionale, alimentando anche qui la catena di dubbi.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Voci correlate
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