Utente:DPepeOstuni/Sandbox

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Olga Theodora Anastasia Anne Marie Von Ertingen-Okolicsanyi d’Okolica Leutrum nacque nel 1880 a Utrecht. Figlia di Olga Labanoff de Rostoff (appartenente a una famiglia di nobili origini russe) e di Alexander Von Okolicsanyi, autore di Macht und Willkür. Ein Synthetischer versuch (pubblicato nel 1880 da Alfred Hölder Wien).

Nel 1906 si sposò all’Aja con Rudolf Anton Emanuel Leutrum Von Ehrenheim, nato nel 1856 figlio del barone tedesco Rudolf Emanuel Ludwing Leutrum e da Schytra Von Ehrenheim (della nobiltà sveve). Olga, dopo la morte del padre, avvenuta nel 1918, si trasferì a Venezia con il marito, qui conobbe il pittore Philip Zilcken, che così la descriveva in una lettera dell’11 dicembre 1917 conservata nel museo di Di Rijks:

“Perle unique…

Ou l’âme doucement s’enlise.

Ou le soleil couchant irise

Un brouillard qui tamise

Une lunière d’opale…”

Nel Settimanale letterario “De Kroniek” nel febbraio 1918 di cui Zilcken è editore si scriveva di lei: “Circa dodici anni fa tutti a L'Aia conoscevano, almeno di vista, le signorine Okolicsanyi, le due giovani sorelle che ogni mattina, insieme al padre, facevano una passeggiata a cavallo attraverso l'Haase Bos e i cui profili affascinanti mostravano un contrasto così vivace, uno puro nel rigore greco-romano, l'altro moderno, mobile e giocoso”.

Nel 1918 pubblicò Court & diplomacy in Austria and Germany: what I know (London, Fisher Unwin, Adelphi Terrace), nel quale criticava l’atteggiamento degli Alleati nei confronti degli Imperi Centrali. Il libro venne recensito nel 1919 su “Revue d’Historique” nel 1919. Di Olga Lentrum si conservano anche due lettere, conservate nella biblioteca Marucelliana, nel 1923 e 1924 a Carlo Placci (1861-1941) romanziere e interventista. Nel suo epistolario arrivato per donazione alla biblioteca arcivescovile di Brindisi, si rivelano le sue capacità linguistiche:

“Ma preferisco restare chimera, e come le chimere svanire in un giorno di primavera.

“Quello che è stato, ora non c’è più”.

In una cosa devi capirmi, è anche del vostro sangue “La vendetta”. In una natura forte e violenta, l’amore è troppo vicino al dolore! Vorrei evitarlo. Dio mi guardi dal doverti disprezzare, come chi corre un giorno dietro una donna e un giorno dietro l’altra”

  • Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo” Brindisi, Fondo Lubelli, Lettere di Olga Lentrum

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