Utente:Cristina.peggion/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Il dipinto di Raffaello

Il Profeta Isaia è un affresco (250x155 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1511-1512 e conservato nella Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio a Roma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Storia antica[modifica | modifica wikitesto]

L'affresco venne commissionato dal protonotaro apostolico lussemburghese Johan Goritz (italianizzato in Giovanni Coricio), in un momento in cui la popolarità del Sanzio, ormai a Roma da tre-quattro anni, godeva di un primo picco dopo il completamento della Stanza della Segnatura. Come ricorda il Vasari nelle Vite, l'opera dovette essere completata tra il 1511 e il 1512, poco dopo il termine degli affreschi di Michelangelo Buonarroti alla volta della Cappella Sistina: Raffaello rifece i propri studi proprio per cercare di emulare il vigore dei Profeti michelangioleschi.

Pare che il Goritz ebbe modo di parlare con Michelangelo del prezzo pagato per l'affresco di Raffaello, da lui giudicato esorbitante. Il Buonarroti allora, dimostrando di aver apprezzato l'omaggio del Sanzio, avrebbe risposto che «Solo il ginocchio vale il suo prezzo». Le gambe di Isaia sembrano per altro riecheggiate nel Mosè, che il Buonarroti avviò circa un anno dopo.

L'affresco subì sorti alterne. Il Celio (Pitture... in Roma, 1638) ricorda come un sagrestano lo "lavò" rendendo necessario un restauro di Daniele da Volterra. Con l'ultimo restauro del 1960 si sono asportate antiche ridipinture a olio e rielaborazioni a tempera e acquarello del XIX secolo.

Se ne conoscono varie copie: una eseguita per il cardinale Federico Borromeo nella Pinacoteca Ambrosiana a Milano, una nella Galleria del Belvedere di Vienna attribuita ad Annibale Carracci e una assegnabile a Giovan Battista Casanova a Dresda. Una replica frammentaria del Putto reggifestone di sinistra, da alcuni attribuita a Raffaello stesso, è conservata nella Galleria dell'Accademia di San Luca a Roma.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]