Utente:ClaraBottarini/Sandbox

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Cripta San Sepolcro[modifica | modifica wikitesto]

La Cripta di San Sepolcro a Milano, ha aperto al pubblico, dopo 50 anni di chiusura, il 19 marzo 2016 .

La Cripta si trova in Piazza San Sepolcro ed straordinario monumento artistico e archeologico nel cuore dell’antica Milano.

La Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel quadrilatero dove oggi sorge la Biblioteca Ambrosiana e la chiesa di San Sepolcro, in epoca romana, sorgeva il foro, il centro della città, con il tempio dedicato alla dea Moneta e la zecca. E in tale zona ancora in epoca medioevale continuava a esserci la zecca della città. Fu proprio un monetiere milanese, un maestro di zecca, di nome Rozzone, che attorno al 1030 fece costruire sull’antico foro romano una chiesa che l’arcivescovo Ariberto d’Intimiano consacrò solennemente dedicandola alla Santissima Trinità. Il documento di fondazione del 6 dicembre di quell’anno ci documenta che essa era costruita a forma di croce, con un nartece al cui fianco sorgevano due torri, e terminava con un coro a tre absidi; era inoltre articolata in sette santuari dedicati alla Passione e Risurrezione di Cristo. Soprattutto vi era una parte ipogea, una vera e propria chiesa sotterranea rispetto al piano stradale, ove era stata collocata una copia del sepolcro di Cristo.

Dopo la riconquista di Gerusalemme, l’allora arcivescovo di Milano, Anselmo IV da Bovisio, a memoria di questo evento, il 15 luglio 1100, cambiò la dedicazione della chiesa in Chiesa del Santo Sepolcro.

A rafforzare questa titolazione è la presenza, fin dalla fondazione, nella sua parte sotterranea, della copia del sepolcro di Cristo, realizzata da un maestro del primo Trecento, al cui interno, secondo la tradizione, venne posta la terra prelevata dai Crociati a Gerusalemme e altre reliquie provenienti dai luoghi santi. In quanto luogo molto importante, la Cripta, fu scelta da san Carlo Borromeo come luogo di preghiera personale.Per questo motivo, dopo la sua canonizzazione, venne posta una statua in terracotta secentesca di San Carlo inginocchiato davanti al sarcofago che rappresenta la copia del Santo Sepolcro.

In una delle nicchie è possibile ammirare una grande palma in rame, simbolo della sapienza, originariamente pensata come una fontana, fatta realizzare dal cardinale Federico Borromeo nel 1616 a Gian Andrea Biffi e Gerolamo Olivieri.

Cripta San Sepolcro

San Sepolcro è un luogo di devozione anche a santa Maria Maddalena che, secondo l’evangelista Giovanni, per prima scoprì, la mattina di pasqua, il sepolcro vuoto e ricevette la prima apparizione del Risorto. È infatti lei, in un affresco del 1300, purtroppo ormai evanescente, nel transetto di sinistra, a essere raffigurata a destra del Cristo trionfante, con il corpo velato dai lunghi capelli, mentre alla sinistra si nota una donna coronata, forse l’imperatrice Sant’Elena, madre di Costantino, che ritrovò sul Calvario la vera croce del Signore.

I Resti Romani[modifica | modifica wikitesto]

Il pavimento della Cripta fu costruito con delle pietre di pietre levigate che i costruttori avevano trovato sul posto, senza sapere che si trattava del lastricato dell’antico foro romano del IV secolo; e così il cuore della chiesa di San Sepolcro, cioè la cripta, racchiude ancor oggi una delle testimonianze più antiche della storia della città e il visitatore può ancor oggi camminare sulle stesse pietre che furono milleseicento anni fa calpestate da Sant’Ambrogio, da Sant’Agostino e dall’imperatore Teodosio e vedere i solchi lasciati dai carri che percorrevano il centro della Milano romana.

La Cripta e Leonardo Da Vinci[modifica | modifica wikitesto]

Tra i molti personaggi che passarono il loro tempo all'interno della Cripta di San Sepolcro, ci fu anche Leonardo Da Vinci.

Durante il suo soggiorno a Milano, alla fine del XV secolo, presso la corte del duca Ludovico il Moro, Leonardo visitò personalmente San Sepolcro e ne rimase affascinato al punto che asciò il disegno della pianta sia della chiesa superiore, sia della chiesa inferiore (la cripta). Il disegno di Leonardo era un tempo conservato presso la Biblioteca Ambrosiana, è stato poi spostato a Parigi. Grazie ad una antica pubblicazione risalente al 1930 e opera dell’allora Prefetto Giovanni Galbiati, è ora possibile ora prendere visione dell’antica mappa di Leonardo all'interno della Cripta.

All’Ambrosiana si conserva invece, all’interno del celebre Codice Atlantico, la mappa della città di Milano disegnata da Leonardo, sulla quale egli tracciò un quadratino che indicava proprio la chiesa di San Sepolcro e indicò quel punto come il «vero mezzo» di Milano, cioè il vero centro della città.