Utente:CiviltàOrientali/Sandbox (1)

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Origines et catégorisation[modifica | modifica wikitesto]

Falun Gong

Il Falun è il simbolo
Nome Cinese
Cinese Tradizionale法輪功
Cinese Semplificato法轮功
Traduzione LetteraleMetodo della Ruota della Legge

Organisation, structure et démographie[modifica | modifica wikitesto]

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

La pratique de Falun Gong à très grande échelle était une scène quotidienne en Chine avant la persécution lancée en 1999, comme ici à Guangzhou.

Gli insegnamenti del Falun Gong includono un punto fondamentale: il Falun Gong è destinato ad essere «senza forma», e a non avere un organizzazione ben strutturata [1],[2],[3]. Non esistono liste o registri con i nomi dei praticanti; questi ultimi sono liberi di partecipare alla pratica e di seguire gli insegnamenti al proprio ritmo. I praticanti non devono imporre agli altri in cosa credere o come comportarsi[4],[5],[6]. Il fondatore del Falun Gong, Li Hongzhi, non interviene nella vita personale dei praticanti, i quali non hanno pressoche nessun contatto con lui, se non attraverso lo studio dei suoi insegnamenti[4],[7].

Secondo Craig Burgdoffm professore di teologia, non esistono gerarchie nel Falun Gong, e non è una disciplina dogmatica, la sola cosa che viene enfatizzata è la necessita di un comportamento morale elevato[7]. L'organizzazione è decentralizzata con delle associazioni regionali, dei club universitari e delle reti di «assistenti» o «contatti locali» presenti in oltre settanta paesi al di fuori della Cina continentale[8]. Questi «contatti locali» sono dei volontari che non beneficiano di alcun privilegio, autorità o titolo, indipendentemente da quando hanno iniziato a praticare[9],[7].

Nella maggior parte delle medie e grandi città , i praticanti organizzano appuntamenti regolari per fare insieme gli esercizi e la meditazione o per dedicarsi allo “studio della Fa” durante il quale a volte si praticano anche gli esercizi. Gli appuntamenti per fare gli esercizi e la meditazione sono descritti come gruppi informali di praticanti che di solito si incontrano nei parchi per una o due ore.[4],[2],[10]. Le sessioni di studio di gruppo si tengono generalmente di sera in abitazioni private, nelle aule universitarie o nelle scuole. Durante queste sessioni i praticanti leggono, discutono il contenuto delle lezioni e scambiano le proprie esperienze [11]. Gli individui che sono troppo occupati, isolati o che semplicemente preferiscono la solitudine possono scegliere di praticare da soli[12]. La partecipazione a tutte le attività del Falun Gong è gratuita. Quando ci sono delle spese significative da coprire - come per il noleggio di attrezzature o l'affitto di un auditorium per conferenze di grandi dimensioni - i costi vengono coperti di propria iniziativa da praticanti relativamente ricchi[10],[12].

L'assenza di una struttura gerarchica , viene compensata dall'utilizzo di Internet tramite il quale i praticanti si tengono in contatto tra di loro. In particolare, e soprattutto in seguito all'inizio della persecuzione in Cina, i mezzi di comunicazioni elettronici e i vari siti web sono diventati il mezzo principale di coordinamento e di diffusione degli insegnamenti di Li Hongzhi[13],[2],[14].

En Chine continentale [Note 1]Nel 1993 , la Società di Ricerca della Falun Dafa con sede a Pechino, è stata accettata come un ramo della Società di Ricerca Scientifica sul Qigong in Cina (SRQC) gestita dallo Stato. La quale stava supervisionando la gestione delle varie scuole di qigong nel paese, e ne patrocinava le attività e i seminari. Come richiesto dalla SRQC , il Falun Gong venne organizzato in una rete nazionale di centri di assistenza, "centri principali", "diramazioni", " centri di assistenza" e luoghi di pratica locali , riflettendo la struttura della SRQC o anche quella del partito comunista[15],[16]. Gli Assistenti del Falun Gong sono stati selezionati tra i volontari che insegnavano gli esercizi , organizzavano corsi e diffondevano gli scritti di Li Hongzhi. La Società di Ricerca della Falun Dafa dava consigli agli studenti sulle tecniche di meditazione, forniva servizi di traduzione e coordinava le cose a livello nazionale. [15].

I tentativi da parte delle autorità cinesi di rafforzare il controllo sul Falun Gong causarono l' effetto contrario. Dopo aver lasciato il SRQC nel 1996 , il Falun Gong rimase fuori dai regolamenti governativi[17]. Trovandosi sotto stretta sorveglianza da parte delle autorità, reaggi adottando una struttura organizzativa più decentrata e flessibile[4]. Nel 1997 , la Società di Ricerca della Falun Dafa venne ufficialmente sciolta cosi come «i principali centri di assistenza» regionali[18],[19]. Tuttavia, i praticanti continuarono ad organizzarsi a livello locale, rimanendo in contatto tramite mezzi di comunicazione elettronica, relazioni personali e i siti di pratica degli esercizi[4]. Sia le fonti del Falun Gong che quelle del governo cinese, hanno affermato che c'erano circa 1900 centri di assistenza e 28.263 siti locali di pratica degli esercizi del Falun Gong nel paese fino 1999[20].

A partire dal luglio 1999, conseguentemente alla repressione, il Falun Gong è stato costretto alla clandestinità in Cina. La struttura organizzativa divenne ancora più informale e internet è diventato un mezzo importante per la comunicazione trai praticanti [21]. Le autorità cinesi hanno cercato di ritrarre il Falun Gong come una organizzazzione con una struttura gerarchica e ben finanziata. James Tong, professore presso l'Università del Michigan, ha scritto che era nell'interesse del governo ritrarla cosi al fine di giustificare la sua repressione: «Più facevano apparire il Falun Gong come organizzato, più la repressione del regime in nome dell'ordine sociale era giustificata»[22]. Ha poi concluso dicendo che le affermazioni del Partito mancano di «prove sostanziali sia interne che esterne» e che nonostante gli arresti e la sorveglianza le autorità non hanno mai «risposto in maniera credibile alle confutazioni del Falun Gong»[23].

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

Non possiamo valutare con esatezza il numero dei praticanti del Falun Gong , perché non esiste nessuna iscrizione, e quindi non ci sono «registri»[24]. Al di fuori della Cina , il Falun Gong è praticato da centinaia di migliaia, forse milioni di persone in tutto il mondo [25]. Le comunità più grandi si trovano a Taiwan e nelle città del Nord America. Indagini demografiche condotte da Palmer e Ownby hanno mostrato che l'età media dei praticanti è di circa 40 anni[26]. Di coloro che hanno partecipato al sondaggio , il 56% erano donne e il 44 % uomini. L'80% erano sposati. Le indagini hanno rivelato che gli intervistati possedevano un alto livello d'istruzione: il 9 % aveva un dottorato di ricerca, il 34% aveva conseguito una laurea quinquennale e il 24% una laurea triennale [26].

In Cina continentale
Secondo fonti occidentali , il governo cinese, prima del luglio 1999, aveva stimato il numero di praticanti del Falun Gong intorno a 60 o 70 milioni, una cifra che rivaleggia con il numero dei membri del Partito Comunista[27],[28],[29],[30],[31]. Al momento della repressione nel luglio 1999 , la maggior parte dei membri del governo cinese dichiararono che il numero dei praticanti era di circa 2 o 3 millioni di persone[19],[32], sebbene alcune pubblicazioni fissavano la cifra intorno ai 40 millioni[15],[33]. La maggior parte delle stime provenienti dal Falun Gong, a proposito dello stesso periodo, stimavano il numero totale dei praticanti in Cina tra i 70 e gli 80 millioni[34],[15],[35]. Altre fonti hanno stimato che il numero di praticanti del Falun Gong in Cina avesse raggiunto un picco compreso tra i 10 ei 60 milioni di praticanti [36].

Le inchieste demografiche condotte in Cina nel 1998 hanno stabilito che i praticanti erano per lo più donne e che erano in buona parte persone anziane[37]. Il Falun Gong superò le barriere etniche e sociali e attirò diversi tipi di persone, dai giovani studenti, ai burocrati, agli intellettuali fino ai funzionari del partito communista[38]. Le inchieste condotte in Cina negli anni 90' hanno rivelato che tra il 23 % e il 40 % dei praticanti erano in possesso di un titolo universitario o di un diploma di studi di alto livello. Queste percentuali sono molto superiori rispetto a quelle della popolazione in generale[4].

A partire da luglio 1999, data che segna l'inizio della persecuzione del Falun Gong da parte delle autorità, il numero dei praticanti in Cina è ancora più difficile da valutare, tuttavia alcune fonti stimano che milioni di persone continuino a praticare in privato[39].

Ragioni per praticare il Falun Gong[modifica | modifica wikitesto]

Le inchieste condotte tra i praticanti del Falun Gong in Nord America rivelano che le motivazioni più comuni che gli hanno spinti ad iniziare a praticare sono: gli insegnamenti, i benefici per la salute e gli effeti rilassanti ed energetici degli esercizi. Secondo una ricerca condotta da David Ownby, l'interesse per il Falun Gong è suscitato innanzitutto dal suo contenuto intellettuale, dalla possibilità di una crescita spirituale, dai benefici per la salute e dagli esercizi[40]. L'inchiesta condotta da Scott Lowe ha constatato che gli insegnamenti spirituali del Falun Gong e la possibilità di acquisire una buona salute sono state le motivazioni più comuni per iniziare a praticare il Falun Gong. Diversi intervistati hanno affermato che altre forme di qigong «mancano di profondità, sono esoteriche e superficiali», mentre hanno definito il Falun Gong come «la più completa, efficace e universale coltivazione spirituale»[34].

Historique en Chine[modifica | modifica wikitesto]

Création et essor du Falun Gong[modifica | modifica wikitesto]

Le Falun Gong est présenté au public par Li Hongzhi au printemps 1992. C'est alors la fin du « boom du qigong », une période pendant laquelle des milliers de disciplines spirituelles ont proliféré à travers la Chine. Entre mai 1992 et décembre 1995, Li Hongzhi organise des conférences et des séminaires d'une durée de huit à dix jours dans toute la Chine à des prix relativement modestes[41]. Le 13 mars 1995, à l'invitation de l'ambassade de Chine en France, Li Hongzhi donne un séminaire de sept jours à Paris, suivi en avril d'une série de conférences en Suède[42],[43].

À l'époque, la Société de recherche scientifique sur le qigong de Chine (SRQC)[Note 1], organisme géré par l'État et administré par de hauts fonctionnaires du Parti communiste et du gouvernement, encadre la pratique, la diffusion et la recherche sur les différents qigong[44]. Ces derniers comptent parfois jusqu'à plusieurs millions de pratiquants[11],[45]. Le 30 juillet 1992, la Société de recherche de Falun Xiulian Dafa est établie comme succursale de la SRQC[46], et Li Hongzhi est autorisé à enseigner dans toute la Chine[47]. Le mois suivant, la SRQC transmet à Li Hongzhi une lettre émanant d'une organisation rattachée au Ministère de la santé, le remerciant pour les enseignements donnés aux policiers blessés pendant l'exercice de leurs fonctions[48],[42].

D'après David Ownby, professeur d'histoire et membre du Centre d'études de l'Asie de l'est à l'université de Montréal, Li Hongzhi est rapidement devenu une « star du mouvement de qigong[49] » et le gouvernement perçoit dans le Falun Gong un moyen efficace de réduire les frais de dépenses médicales, de promouvoir la culture chinoise et d'améliorer la moralité des Chinois. En 1992, l'organisateur du Salon d'Orient de la santé déclare que le Falun Gong et Li Hongzhi « ont reçu le plus d'éloges [de toutes les écoles de qigong] présentes et ont réussi à obtenir de très bons résultats thérapeutiques »[42].

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Récompenses décernées en 1993, au Salon d'Orient de la Santé.

Au Salon d'Orient de la santé de 1993, Li Hongzhi reçoit le titre de « Maître de qigong le plus acclamé », et le Falun Gong se voit décerner le « Prix d’or spécial » et le prix pour « Faire avancer les frontières de la science »[48]. En août 1993, la discipline obtient la reconnaissance de la SRQC[50], et une publication du Ministère de la sécurité publique remercia Li Hongzhi pour « promouvoir les traditions non-violentes du peuple chinois, préserver l'ordre social et la sécurité publique, et promouvoir la moralité dans la société »[51]. Devenue désormais l'une des plus importantes écoles de qigong en Chine, le Falun Gong compte fin 1994, selon différentes estimations, entre 2 et 60 millions de pratiquants[52]. Ces derniers sont issus de toutes les couches sociales et beaucoup sont fonctionnaires du Parti communiste chinois[34],[53]. Par la suite, des journaux publieront des reportages sur le succès du Falun Gong et les bienfaits de ses méthodes thérapeutiques[48],[41].

Le coût des stages, conférences, livres et cassettes d’enseignements du Falun Gong étaient plus bas que d'autres écoles de qigong, et en 1994, Li Hongzhi introduit la gratuité de l'enseignement de sa méthode[54],[42].

Inizio delle tensioni con il governo[modifica | modifica wikitesto]

Le tensioni con la SRQC iniziarono nel 1995, quando le autorità cinesi tentarono di aumentare la loro influenza sul Falun Gong e avere un ruolo nella sua organizzazione[4]. Il Ministero della sanità pubblica, la Commissione Nazionale dello Sport e la SRQC cercarono di convincere Li Hongzhi a fondare insieme una associazione del Falun Gong. Offerta che il maestro della pratica rifiutò. Secondo David Palmer, nel 1996 la SRQC emanò una nuova direttiva, che imponeva a tutte le pratiche di qigong di creare delle succursali del partito comunista all'interno della loro organizzazione[11],[55];  anche questa richiesta venne respinta da Li Hongzhi. Inoltre, secondo Danny Schechter , a causa della popolarità del Falun Gong, del costo molto basso dei seminari e della gratuiticità dell' insegnamento, alcuni maestri di qigong accusarono Li Hongzhi di privarli del loro reddito; quindi la SRQC richiese a quest'ultimo di risolvere questa situazione[56].

In seguito il Falun Gong si ritirò dalla SRQC perché «non stava cercando di comprendere il qigong, ma piuttosto di ottenere un guadagno economico»[55],[57]. Pertanto il Falun Gong rimase fuori dall’ambiente delle relazioni personali ed economiche della SRQC, tramite cui i maestri e le loro organizzazioni di qigong potevano trovare una collocazione nel sistema statale, assieme alle tutele che da ciò derivavano[57].

Fonti del Falun Gong hanno affermato che da quel momento i membri della SRQC cominciarono a diffondere dicerie su Li Hongzhi e il Falun Gong tra le autorità, esortandole a prendere provvedimenti per limitare la grande diffusione della pratica.[58]. Alcuni articoli che mostravano un certo scetticismo nei confronti della pratica iniziarono ad apparire nei media di stato.[59].

Il 17 giugno , il Guangming Daily, un influente giornale governativo, pubblico un articolo polemico nei confronti del Falun Gong, il cui libro centrale, Zhuan Falun veniva descritto come un esempio di “superstizione feudale”.[42],[59]. Fino ad allora, il Falun Gong era riuscito a ritagliarsi uno spazio tra la scienza e la tradizione nel corso del suo insegnamento pubblico, e ad evitare ogni ipotesi di superstizione[60].A quest’articolo ne seguirono almeno venti sui giornali dell’intera nazione. Poco dopo, il 24 luglio, il Dipartimento Centrale della Propaganda vietò la pubblicazione di tutti i libri del Falun Gong (tuttavia il divieto non venne applicato in maniera categorica)[59],[61].

Questi eventi furono una grande sfida per il Falun Gong, e i praticanti non la presero con leggerezza[62]. Migliaia di praticanti del Falun Gong scrissero al Guangming Daily e alla CQRS e reclamarono per i provvedimenti presi, affermando che erano in contraddizione con la direttiva del “Triplice no”, emanata nel 1982 da Hu Yaobang, la quale proibiva ai media di sostenere o criticare le pratiche di qigong.[59]. Tra il 1996 e il 1999 hanno avuto luogo circa trecento manifestazioni pacifiche in segno di protesta per l'ingiusta posizione dei media nei confronti della pratica. Queste proteste non vennero ne condannate, ne proibite e la maggior parte dei media si scusarono per il malinteso e ritornarono sulle loro posizioni.[63],[18].

Manifestazioni a Tianjin e Zhonganhai[modifica | modifica wikitesto]

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Manifestazione pacifica di fronte a Zhongnanhai, 25 aprile 1999.

Nel maggio del 1998, He Zuoxiu, membro dell'Accademia cinese delle scienze e delegato della “conferenza politica consultiva del popolo cinese”, denigro il Falun Gong durante un talk show ritrasmesso dalla televisione di Pechino. In risposta i praticanti del Falun Gong si riunirono davanti alla stazione televisiva e manifestarono silenziosamente richiedendo una ritrattazione. Il giornalista responsabile del programma venne, a quanto sembra, licenziato, e un programma positivo nei confronti del Falun Gong fu trasmesso alcuni giorni dopo [64],[65],[66].

Nel frattempo, sebbene le critiche nei confronti del qigong e del Falun Gong s'intensificarono in alcuni ambienti, la pratica continuo ad avere un certo numero di sostenitori di alto livello all’interno del governo. Nel 1998, Qiao Shi, che da poco si era ritirato dal ruolo di Presidente del Comitato Centrale del Congresso Nazionale del Popolo, avvio una propria indagine sul Falun Gong. Dopo mesi di ricerche, il suo gruppo concluse che «Il Falun Gong aveva portato centinaia di benefici alla popolazione cinese e non aveva avuto un solo effetto negativo».[67]. A maggio dello stesso anno, la Commissione Nazionale dello Sport in Cina iniziò a raccogliere informazioni sul Falun Gong. Basandosi su oltre 12.000 interviste rilasciate dai praticanti della provincia di Guangdong, nelle quali il 97,2% disse che il Falun Gong aveva migliorato la loro salute[68], il responsabile dell'inchiesta ha dichiarato : «Siamo convinti che gli esercizi e gli effetti del Falun Gong siano eccellenti. Inoltre la pratica ha ampiamente contribuito ad elevare la stabilità e la moralità della società. Ciò dovrebbe essere ampiamente riconosciuto»[51].

Una anno dopo, l'11 aprile 1999, He Zuoiu pubblico sulla rivista dell'universita di Tianjin un articolo che criticava il Falun Gong come una superstizione potenzialmente pericolosa per i giovani[69].Seimila praticanti si riunirono allora presso l'universita di Tianjin, davanti alla sede della rivista, chiedendo che essa publicasse un disconoscimento dell'articolo. Il caso si concluse questa volta con l'arrivo della polizia antisommossa, alcuni praticanti sono stati picchiati e quaranticinque arrestati.[70],[71].

Il 25 aprile 1999, in seguito agli arresti, dieci mila praticanti protestarono tranquillamente davanti all'ufficio centrale degli appelli vicino al quartiere governativo di Zhongnanhai a Pechino. La protesta durò 13 ore, senza slogan o striscioni, i manifestatanti richiedevano la scarcerazione degli arrestati e il riconoscimento del loro diritto di praticare liberamente [72]. Una delegazione venne ricevuta dal primo ministro Zhu Rongji che assicurò ai praticanti che i prigionieri sarebbero stati rilasciati e che nessuno sarebbe stato molestato[73]. In seguito, David Ownby vedra in questa manifestazione un punto di svolta per la politica del partito comunista cinese nei confronti del Falun Gong[74][75].

Il segretario generale del partito, Jiang Zemin, venne informato della manifestazione da Luo Gan (membro del Politburo),[32],si arrabbio molto per l'audacia della manifestazione - la più grande dalla protesta di Piazza Tiananmen del 1989. Jiang richiese di un azione risoluta per sopprimere il gruppo,[19],e criticò il Premier Zhu per essere stato "troppo soft" nel gestire la situazione.[56]. Quella sera, Jiang scrisse una lettera che palesava il suo desiderio di vedere il Falun Gong "distrutto". Nella lettera Jiang espresse preoccupazioni riguardo la diffusione e la popolarità del Falun Gong, e in particolare riguardo il grande numero di membri del Partito Comunista che stavano praticando questa disciplina di coltivazione[76].Ha dichiarato anche che la filosofia morale del Falun Gong si trovava all'opposto dei valori atei Marxisti-Leninisti, e quindi costituiva una forma di competizione ideologica estremamente pericolosa.[77].

Messa al bando e repressione da parte del regime cinese[modifica | modifica wikitesto]

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Praticante arrestata dalla polizia in piazza Tiananmen

Le 20, Jiang Zemin, le Secrétaire général du Parti communiste chinois d'alors, décide d'éradiquer le Falun Gong et lance une campagne de répression à l'échelle nationale, affirmant que le Falun Gong menace la stabilité sociale et politique de la Chine[78]. Il 19 luglio 1999, durante una Conferenza del Comitato Centrale del Partito, Jiang Zemin ha ufficializzato la sua decisione di sopprimere il Falun Gong, e ha diffuso le tre linee guida dell'operazione: «Rovinare la loro reputazione [dei praticanti del Falun Gong], distruggerli finanziariamente e distruggerli fisicamente»[79]. Due giorni piu tardi, sotto la guida di Jiang, il Ministero degli Affari Civili ha bandito la Società di Ricerca della Falun Dafa. E il Ministero della Pubblica Sicurezza ha emanato un decreto che proibiva ai cittadini di praticare la Falun Dafa in gruppo, di possedere i libri della Falun Dafa, di esporre striscioni a favore della Falun Dafa, o di contestare i divieti stessi.[80].

Centinaia di migliaia di praticanti sono stati arrestati presso le loro abitazioni e inviati nei centri di detenzione, nei campi di lavoro o nei centri di «rieducazione» per il lavaggio del cervello[81]. In questi luoghi le autorità carcerarie hanno il compito di «riformare» i praticanti utilizzando qualsiasi mezzo[19] ; i resoconti parlano di «torture sistematiche», lavori forzati, imprigionamenti illegali, trattamenti psichiatrici e prelievi forzati di organi.[82],[83]. Jiang Zemin, mandante della persecuzione, ha dichiarato:«nessun mezzo è troppo estremo»[84].

A detta del giornalista Ian Johnson, tutti i settori della società sono stati mobilitati contro il Falun Gong, compreso l’apparato mediatico, le forze di polizia, l’esercito, il sistema scolastico, le aziende e le famiglie[84]. L' Ufficio 610[85], un organo extra-giuridico creato un mese prima, accrebbe rapidamente la sua influenza in tutto il paese. Gli è stato affidato il compito di cordinare la propaganda anti-Falun Gong, di raccogliere informazioni, di punire e di «rieducare» i praticanti; l'Ufficio 610 è strettamente associato all'onnipotente Comitato degli affari politici e amministrativi, diretto da Luo Gan e in seguito da Zhou Yongkang, entrambi fedelissimi di Jiang Zemin. Dipartimenti locali dell'Ufficio 610 sono stati istituiti a tutti i livelli (provincie, distretti, municipi e quartieri). Questo ufficio, con il suo status al di fuori della legge, non può non ricordare il «Comitato centrale della rivoluzione culturale». Dal momento che nelle sue funzioni bypassa la legislazione e la costituzione cinese, le autorità hanno per lungo tempo negato la sua esistenza. [86].

Le denunce all'interno delle famiglie, dei quartieri, delle aziende, ecc. sono state incoraggiate e ricompensate. In una settimana, secondo l'agenzia di stampa Xinhua, due milioni di libri del Falun Gong sono stati confiscati e distrutti con rulli compressori o bruciati pubblicamente.[87],[17],[81].

Campagna nei media[modifica | modifica wikitesto]

E' stata lanciata una campagna di propaganda a livello nazionale al fine di mettere l'opinione pubblica contro la pratica[88], ), che da allora viene definita xiejiao, un termine cinese che significa “insegnamento perverso”, spesso tradotto in inglese come «culto malvagio»[89]. Questo antico termine storicamente designava le religioni non confunciane. Nel contesto della cina comunista, è usato dalla propaganda ufficiale per definire tutte le pratiche spirituali che non si sottomettono all'autorità del Partito Comunista. [90],[91]. Secondo gli specialisti della Cina Daniel Wright e Joseph Fewsmith, quella del governo è «un operazione premeditata di demonizzazione totale» [92].  Nel 2001 il Beijing Daily ha scritto:«Il Falun Gong può essere paragonato ad un topo che attraversa la strada. Nel vederlo, tutti urlano e vorrebbero vederlo schiacciato»[93].

Struttura e organizzazione dell'ufficio 610

La campagna di propaganda si basa principalmente sull'affermazione che il Falun Gong è un “culto malvagio” che diffonde superstizioni, è «anti-scientifico», e incompatibile con l'etica sociale marxista e mina la stabilità sociale[42],[94]. Questa campagna è stata sostenuta su ampia scala dalla televisione, dalla stampa, dalla radio e tramite internet[15],[95]. Il primo mese della repressione, da 300 a 400 articoli che criticavano il Falun Gong sono apparsi in tutti i principali quotidiani gestiti dallo stato[96]. Secondo Elizabeth J. Perry, professoressa alla Harvard University e direttrice dell'Istituto Harvard-Yenching, i reportage anti-Falun Gong inondavano letteralmente i telegiornali della sera: «Per settimane, ogni sera venivano trasmesse immagini di libri del Falun Gong che erano stati consegnati volontariamente o confiscati dalla polizia nelle librerie e nelle case editrici (è interessante notare che alcuni erano stati pubblicati dalla casa editrice dell' esercito di liberazione popolare). Alcuni venivano accatastati e bruciati, altri riciclati». I reportage dei media si focalizzavano sulle dichiarazioni dei parenti delle “vittime” del Falun Gong che parlavano della «terribile tragedia» che si era abbattuta sui loro cari, ex praticanti che avevano confessato «di essere stati truffati da Li Hongzhi e dicevano che ora si pentivano di essere stati cosi ingenui», e con «immagini felici di coloro che avevano abbandonato il Falun Gong» e trovato delle «alternative sane» come il badminton, la danza, il bowling, etc[97]

Elizabeth Perry sottolinea che la forma di questa campagna mediatica di Stato è molto simile a quelle viste nel paese durante le campagne di reppressione dei decenni precedenti. Come le «campagna anti-destra degli 50' o la campagna contro l'inquinamento spirituale degli anni 80'»[97]. Tornando alla “Rivoluzione Culturale”, il Partito ha organizzato manifestazioni per le strade, e il lavoro nelle aziende e nelle strutture scolastiche di tutto il paese veniva interrotto per far spazio a comizi che denunciavano la pratica. Sono state organizzate petizioni di massa contro il Falun Gong[81], une propagande anti-Falun Gong est incorporée dans les manuels des lycées, collèges et écoles primaires[98], la propaganda anti-Falun Gong è stata integrata nei libri di liceo, delle medie e delle elementari ecc.[99] L'agenzia di stampa Xinhua ha pubblicato un editoriale in cui affermava che gli ufficiali dell'esercito popolare di liberazione e della polizia che dichiaravano il loro sostegno al Falun Gong erano il frutto degli «sforzi delle forze occidentali ostili che vogliono distruggere la Cina», mentre che in tutte le unità gli ufficiali giuravano di fare del loro meglio per difendere il governo centrale e «garantire la sicurezza nazionale e mantenere la stabilità sociale» 

L'incidente di piazza Tiananmen[modifica | modifica wikitesto]

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Estratto di "False Fire", un documentario sulle numerose falle e incoerenze presenti nella versione dei fatti rilasciata dal governo cinese.

Il 23 gennaio 2001, durante i festeggiamenti per il capodanno cinese, si è verificato un grave incidente che è rimasto impresso nelle menti del popolo cinese. Sette persone hanno tentato di darsi fuoco in piazza Tiananmen. I media del governo cinese hanno dichiarato che queste persone erano praticanti del Falun Gong. Fonti del Falun Gong contestano questa affermazione facendo notare che gli insegnamenti del Falun Gong proibiscono la violenza o il suicidio.[100]. Diversi giornalisti e studiosi occidentali hanno notato incoerenze nel rapporto ufficiale dell'incidente, il che ha condotto molti di loro a credere che sia stata una messa in scena del governo cinese per screditare il Falun Gong e rivoltare l'opinione pubblica contro questa pratica.[101],[102],[103]. In particolare Ian Johnson del Wall Street Journal, Danny Schechter e David Ownby hanno fatto notare che l'agenzia di stampa Xinhua ha rilasciato un comunicato stampa in lingua inglese appena due ore dopo l'incidente[104]. Il che è molto insolito per questo genere di comunicati che normalmente devono essere approvati da diversi organi burocratici, e suggerisce che le autorità cinesi erano già pronte a riportare l'evento[105]. Philip Pan del Washington Post ha condotto delle indagini tra i conoscenti di due degli auto-immolati e ha scoperto che nessuno li aveva mai visti praticare il Falun Gong[106]. Ha anche fatto notare che il governo cinese ha proibito ai giornalisti stranieri di intervistare i sopravvissuti all'incidente.[107].

La campagna di propaganda di Stato che è seguita all'evento ha portato a un cambiamento dell'opinione, tutto sommato positiva, di cui ancora godeva il Falun Gong tra la popolazione. Come riportato dalla rivista “Time”, molti Cinesi ritenevano che il Falun Gong non rappresentasse realmente una minaccia e che la repressione dello stato si era spinta troppo in la [108]. Sono state diffuse tra la popolazione quantita incalcolabili di poster, volantini e video che riportavano i presunti effetti nocivi del Falun Gong, e lezioni regolari anti-Falun Gong sono state inserite nei programmi scolastici[109]. La CNN ha paragonato questa campagna di propaganda dello Stato cinese alle campagne del passato, come quelle condotte durante la guerra di Corea o durante la Rivoluzione Culturale[110]. Le autorità cinesi hanno poi iniziato a «usare sistematicamente la violenza» per eliminare il Falun Gong[111]. L'anno dopo l'incidente, i casi documentati di detenzione, tortura e morte dei praticanti del Falun Gong sono aumentati considerevolmente[112].

Reazioni del movimento alla persecuzione[modifica | modifica wikitesto]

Sin dall'inizio della persecuzione nel 1999, la resistenza dei praticanti del Falun Gong è stata pacifica ma ampia e costante e i praticanti hanno spesso utilizzato i moderni mezzi di comunicazione. In Cina, nei primi anni 2000, i praticanti si recavano regolarmente in Piazza Tiananmen per dispiegare striscioni o distribuire volantini che denunciavano la repressione o mostravano i tre principi del Falun Gong [113].

Nel marzo del 2002, le trasmissioni di diverse tv via cavo nella città di Changchun sono state interrotte da video non governativi sulla repressione [114], tra cui il documentario “False Fire”[115] che analizza le incongruenze presenti nei resoconti ufficiali riguardo l'incidente di piazza Tiananmen. Le autorità cinesi hanno reagito in modo rapido e hanno arrestato i responsabili dell'interruzione e altri praticanti[116]. Almeno sette di loro sono morti in seguito alle torture subite e altri 15 sono stati condannati dai 4 ai 20 anni di reclusione[117],[118]. Si sono verificati anche altri casi di di dirottamento dei canali televisivi e i responsabili hanno subito la stessa sorte[118].

Il 21 novembre 2001, oltre 30 praticanti occidentali provenienti da 12 paesi si sono riuniti in piazza Tiananmen a Pechino, per fare un appello pacifico in favore del Falun Gong

Dopo il 1999 i praticanti del Falun Gong fuori dalla Cina continentale hanno iniziato ad organizzare manifestazioni, raduni e appelli per denunciare la persecuzione in Cina. In particolare organizzano marce di protesta, manifestazioni e veglie per celebrare le ricorrenze piu importanti. Organizzano spesso sit-in davanti alle ambasciate e ai consolati cinesi di tutto il mondo. Un caso esemplare è il sit-in davanti al consolato Cinese di Vancouver, in Canada, che è andato avanti ininterrottamente per oltre 2700 giorni[119].

I praticanti del Falun Gong in una dozzina di paesi hanno sporto querela contro Jiang Zemin, Luo Guan e Li Lanqing (leader dell'Ufficio 610) per «genocidio e crimini contro l'umanità». Chen Zhili, ministro dell'educazione tra il 1998 e il 2002 e membro del Consiglio degli affari di Stato cinese, è stata denunciata da alcuni praticanti del Falun Gong e durante la sua visita in Tanzania nel luglio 2004 è stata chiamata a presentarsi davanti al tribunale di questo paese. (da vedere, forse meglio mettere qualcos altro)[120].

Nel Gennaio 2006, Gao Zhisheng, un avvocato cinese per i diritti umani, ha pubblicato tre lettere aperte dirette a Hu Jintao ed al suo primo ministro, denunciando la repressione. Le autorità cinesi hanno in seguito chiuso il suo studio legale e imprigionato Gao Zhisheng [121].

Motivi della persecuzione[modifica | modifica wikitesto]

Ci sono diversi pensieri circa i motivi che hanno spinto le autorità a rivoltarsi contro il Falun Gong. Alcuni osservatori fanno riferimento all'ossessione personale di Jiang Zemin; i praticanti del Falun Gong lo ritengono personalmente responsabile della persecuzione [122],[123]. Dean Peerman sospetta che l'ex segretario generale fosse guidato da motivi strettamente personali, come ad esempio la gelosia per la popolarità di Li Hongzhi, e parla anche del suo temperamento irrascibile e bellicoso.[122].

Il Washington Post ha scritto che gli altri membri del Comitato permanente del Politburo non condividevano le opinioni di Jiang circa la necessità di sradicare il Falun Gong. Altri analisti hanno ipotizzato che Jiang «ha utilizzato quello che credeva essere un bersaglio facile» per ristabilire e consolidare l'autorità della sua leadership, soprattutto dopo aver appreso che alcune persone nel suo entourage praticavano il Falun Gong[124],[125]. Secondo James Tong, non c'è stata tuttavia alcuna forte resistenza da parte del Politburo[126].

Un altro motivo citato è la scarsa popolarità di cui godeva l'ex Segretario generale. Secondo Tony Saich, professore di Harvard, la campagna di repressione su scala nazionale è stata una prova di fedelta nei confronti dell'autorità di Jiang Zemin [123]. Un ipotesi confermata da un veterano del partito, che ha dichiarato che «Innescando un movimento in stile maoista (contro il Falun Gong), Jiang ha costretto le piu alte cariche a giurare fedeltà alla sua linea»[127].

La persecuzione del Falun Gong può anche essere collegata direttamente a motivi ideologici [128],[76] e all'intolleranza generale del regime comunista nei confronti di tutto ciò che non è conforme alla linea del partito[129]. Secondo David Palmer, il Partito comunista ha cercato di creare delle sezioni del partito in tutte le pratiche di qigong[11], il che non è stato accettato dal Falun Gong che si affermava come una scuola di qigong autonoma e indipendente. I quotidiani canadesi “The Globe” e “Mail” hanno riferito che la reazione «isterica» del regime di fronte a un inoffensivo gruppo spirituale mostra due aspetti spiacevoli del regime. In primo luogo «è ancora un regime totalitario incapace di tollerare qualsiasi “competizione”, esigendo l'esclusiva della fedeltà del popolo... ogni gruppo deve sottomettersi al controllo del partito comunista e qualsiasi gruppo non lo faccia viene percepito come una minaccia». In secondo luogo il fatto che il Partito soffre di insicurezza, in particolare dopo gli avvenimenti di piazza Tiananmen nel 1989 «i leader vivono con il terrore del popolo cinese. Solo un regime intriso di paura può avere una tale reazione di panico nei confronti di un gruppo di persone di mezza età che si riuniscono nei parchi per praticare la meditazione»[130].

File:Old man appeal for Falun Gong.jpg
Praticante anziano medita in Piazza Tiananmen

Vivienne Shue sostiene che i leader cinesi hanno storicamente leggitamato il proprio potere sostenendo di possedere la «verità»[131]. Nella Cina imperiale, questa verità si basava sugli insegnamenti confuciani e taoisti. Nella Cina attuale si basa interamente sulla linea ufficiale stabilità dal Parito Comunista, che poi viene reiterata dai media. L'agenzia di stampa Xinhua, portavoce del partito comunista, ha detto che «la verità, la compassione e la tolleranza, i principi sostenuti da Li Hongzhi, non hanno nulla in comune con il progresso etico e culturale socialista che noi ci stiamo sforzando di portare avanti» e ha sostenuto che era necessario schiacciare il Falun Gong, al fine di preservare «la purezza» e «il ruolo di avanguardia» del Partito Comunista[132]. Questa posizione è stata ripresa da numerosi giornali.

Altri osservatori condividono l'opinione di Vivienne Shue[133],[134]. Secondo Stephen Chan, affermando che la vita umana è in qualche modo connessa con l'universo, il Falun Gong, in un certo senso si oppone all'ideologia comunista e materialista dello stato cinese. Pensa che questa opposizione ideologica sia una delle cause della persecuzione e sottolinea che il Falun Gong non costituisce una minaccia politica per il regime cinese, e non vi è alcun programma politico nei suoi insegnamenti. Tuttavia Stephen Chan ha concluso che il Falun Gong è stato bandito non a causa dei suoi insegnamenti, ma semplicemente perche non era una parte del “dispositivo” comunista.[135].

Forme di persecuzione[modifica | modifica wikitesto]

In un rapporto presso le Nazioni Unite (2006), Manfred Nowak ha riferito che i praticanti del Falun Gong sono le vittime del 66% dei casi di tortura documentati in Cina [136]. Secondo il rapporto del 2007 del Dipartimento di Stato Americano, questi ultimi rappresentano almeno la meta dei detenuti sottoposti alla rieducazione attraverso il lavoro[137]. Secondo Amnesty International, mediamente, un terzo della popolazione dei laogai erano praticanti del Falun Gong e in alcuni campi si arrivava al 100%[138].

I praticanti arrestati subiscono spesso torture e sono sottoposti a un «programma di trasformazione» definito dall'autorità carceraria[139]. I praticanti sono stati anche adoperati come mano d'opera all'interno dei Laogai (campi di rieducazione attraverso il lavoro o di lavoro forzato) e anche in altri centri di detenzione per la produzione di prodotti destinati all'esportazione; inoltre numerose indagini indicano che il regime sta utilizzando i praticanti come una «riserva viventi di organi» destinati ai trapianti[140],[141].

Detenzioni, programma di trasformazione, torture e trattamente malvagi[modifica | modifica wikitesto]

La praticante del Falun Gong Tang Yongjie è stata torturata dalle guardie della prigione, che le hanno messo dei tizzoni ardenti sulle gambe, durante un tentativo di forzarla a abiurare le sue credenze.
Gao Rongrong, una praticante cinese del Falun Gong, che è stata torturata a morte durante la detenzione nel 2005[142].

Secondo James Tong, gli obbiettivi del regime cinese erano bloccare la diffusione del Falun Gong e «trasformare» i praticanti[143]. Nel 2000 il Partito ha intensificato la campagna condannando i praticanti a lunghe pene detentive e alla “rieducazione attraverso il lavoro,” nel tentativo di forzarli ad abbandonare il loro credo e “riformare” il loro pensiero[65]. Anche i capi di accusa sono aumentati e alcuni praticanti sono stati condannati per «disturbo dell'ordine sociale», «attentato alla sicurezezza nazionale» o «sovversione del sistema socialista»[144]. Secondo Robert Bejesky, professore dell'univeristà del Michigan, la stragrande maggioranza dei praticanti del Falun Gong condannati a lunghe pene, sono stati detenuti all'interno dei campi di rieducazione attraverso il lavoro invece che nelle strutture carerarie ordinarie. Al termine del periodo di “rieducazione tramite il lavoro” i praticanti che si rifiutavano di “abiurare” vedevano la propria pena prolungarsi illegalmente, oppure venivano trasferiti nei centri di lavaggio del cervello, spesso chiamati «centri di educazione alla legalità» specializzati nella «trasformazione della mente»[144],[145]. Dopo la chiusura ufficiale dei campi di rieducazione attraverso il lavoro nel dicembre del 2013, i detenuti sono stati semplicemente dirottati verso un altra forma di detenzione illegale -centri di lavaggio del cervello, istituti psichiatrici e altri[146],[147],[148]. Secondo il rapporto di Amnesty International «Cambiare la zuppa ma non la medicina?», la pratica di «sottoporre le persone a la rieducazione tramite il lavoro come punizione per aver pacificamente esercitato i propri diritti fondamentali non è fondamentalmente cambiata: al contrario... I praticanti del Falun Gong continuano ad essere condannati e inviati nei centri di lavaggio del cervello o in altri centri di detenzione illegale»[149].

Gran parte del programma di “trasformazione” deriva da tecniche utilizzate ai tempi di Mao, si basa sull'indottrinamento e la «riforma del pensiero». I praticanti del Falun Gong vengono costretti a guardare filmati anti-Falun Gong e a partecipare a sessioni di studio di marxismo «tradizionale» e di materialismo[150]. Inoltre i resoconti dei praticanti del Falun Gong descrivono metodi coercitivi «inquietanti e sinistri»[151] (Secondo fonti del Falun Gong, fino a giugno del 2007, attivisti per i diritti umani hanno documentato 63.000 casi di torture di vario genere nei confronti dei praticanti)[152]. Le testimonianze raccontano di: gravi percosse, torture psicologiche, torture fisiche e lavori pesanti e intensi. Sono stati segnalati anche casi di isolamento in condizioni disumane; di «trattamenti termici», dalla combustione al congelamento e di scosse elettriche dirette ai punti sensibili del corpo, in piu detenuti vengono spesso costretti a mantenere per lungo tempo posizioni dolorose.[151].

File:2004-6-6-bamboo stick.jpg
Schegge di bambu piantate sotto le unghia (dipinto).

Le testimonianze includono numerosi episodi di alimentazione forzata attraverso un tubo (con soluzioni saline); di bastoncini di bambù piantati sotto le unghie; di privazione del cibo, del sonno e della possibilità di usare il bagno; di stupro, stupro di gruppo e molto altro ancora.[151].

I casi riportati nei resoconti dei sembrano essere verificabili, poiché in gran parte includono le generalità (1) nome del praticante, età, professione, residenza; (2) l'ora e il luogo della presunta aggressione, e spesso il nome specifico dell'istituto penitenziario e (3) i nomi e i gradi degli autori delle presunte aggressioni. Molti di questi rapporti comprendono elenchi di testimoni e le descrizioni della lesioni , come sottolineato da James Tong[151].

Al di fuori dalle strutture carcerarie i praticanti hanno frequentemente subito minacce, l'estromissione dal lavoro, la confisca arbitraria di denaro o oggetti di valore e la privazione dello stato di studente. (fonte)(da valutare)

Decessi[modifica | modifica wikitesto]

A causa delle difficoltà nell'accertare i presunti casi di morte causati dalle torture in Cina, le stime sul numero dei praticanti del Falun Gong che sono morti durante la persecuzione variano notevolmente. Nel 2009, il NewYork Times ha riferito che, secondo i gruppi per la tutela dei diritti umani, la repressione aveva ucciso «almeno 2000 persone» [153]. Amnesty International ha denunciato 100 casi di praticanti del Falun Gong morti durante la detenzione o poco dopo il loro rilascio nel corso del 2008 [154]. Fonti del Falun Gong hanno riferito che a meta del 2007 erano stati documentati oltre 3000 casi di decesso in seguito alle torture e ai maltrattamenti della polizia; il che suggeriva che il numero effettivo dei morti fosse nell'ordine delle decine di migliaia [152]. Il giornalista Ethan Gutmann della “Fondazione per la Difesa della Democrazia” ha stimato il numero effettivo delle vittime intorno alle 65.000 persone, basandosi anche sulle testimonianze dei rifugiati[155],[156],[157],[158],  David Kilgour e David Matas hanno dichiarato che i praticanti del Falun Gong sono stati la principale fonte di organi di 41.500 trapianti “inspiegabili” eseguiti tra il 2000 e il 2005 in Cina[159]. Le autorità cinesi non hanno reso pubblico alcun dato circa i praticanti del Falun Gong morti a causa della repressione. Tuttavia, in alcuni casi, hanno negato che i decessi avvenuti in carcere siano stati causati da maltrattamenti[160].

Prelievo forzato di organi[modifica | modifica wikitesto]

Manifestazione anti-tortura volta a informare il pubblico del prelievo forzato di organi, Berlino 2007.

Sono state condotte diverse indagini circa il prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong in Cina. Nel maggio del 2006, il vice presidente del Parlamento Europeo, Edward McMillan-Scott si è recato in Cina e ha raccolto una testimonianza riguardo il prelievo forzato di organi dai prigionieri del Falun Gong. A partire dal 2006, è stata condotta un indagine dall'avvocato per i diritti umani David Matas e dall'ex segretario dello Stato del Canada (per la regione Asia-Pacifico) e avvocato della corona David Kilgour. Hanno pubblicato due rapporti che accusano il governo di Pechino di prelevare organi dai praticanti del Falun Gong contro la loro volontà. Analizzando i dati ufficiali hanno scoperto che la fonte degli organi di almeno 41.500 trapianti è sconosciuta e non è spiegabile neanche con l'ipotesi del prelievo di organi dai prigionieri condannati a morte. [161]. Nonostante le smentite del governo cinese[162] et l'enquête de Harry Wu qui n’a pas pu obtenir de preuves en 2006[163], altre indagini indipendenti hanno confermato le accuse[155],[164],[165],[166],[167]. Nel dicembre del 2013 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che condanna il prelievo forzato di organi, una pratica sistematica e tollerata dallo Stato cinese che colpisce in particolare i praticanti del Falun Gong[141]. En juillet 2014, les médias Nel luglio del 2014, i media statali cinesi hanno parlato di “abusi nel settore dei trapianti d'organi”, menzionando in particolare il nome di un alto funzionario del ministero della medicina, già noto agli inquirenti internazionali per essere coinvolto nel prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong[168]. Il 13 giugno 2016 la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha adottato all'unanimità la risoluzione 343 che richiede al regime cinese di fermare immediatamente il prelievo forzato di organi dai prigionieri di coscienza, che sono in gran parte praticanti del Falun Gong. La risoluzione richiede anche la fine immediata della persecuzione del Falun Gong da parte del governo cinese e il rilascio di tutti i praticanti del Falun Gong e degli altri prigionieri di coscienza[169].

Exposition de cadavres[modifica | modifica wikitesto]

Reazioni internazionali alla persecuzione[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1999, le massicce violazioni dei diritti umani nella repressione del Falun Gong sono state denunciate dal Parlamento europeo[170],dai relatori specializzati delle Nazioni Unite, dalle organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International[82],[171], Human Rights Watch[81], Reporter senza frontiere[172], il MRAP[173], la Laogai Research Foundation e altre ONG, oltre che da governi e personalità di tutto il mondo.

Stati Uniti e Canada[modifica | modifica wikitesto]

Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato diverse risoluzioni che chiedono la fine immediata della campagna di persecuzione contro i praticanti del Falun Gong in Cina e all'estero. La prima risoluzione è stata approvata nel novembre 1999[174].Nel luglio del 2002, all'interno della «House Concurrent Resolution 188», la Camera dei rappresentanti ha denunciato il «tristemente noto» ufficio 610 che dirige la persecuzione ricorrendo sistematicamente al «lavaggio del cervello, alla tortura e all'omicidio» e ha dichiarato che la propaganda dei media controllati dallo stato «ha inondato il pubblico nel tentativo di incitare odio e discriminazione». La risoluzione, approvata con 420 voti a favore e 0 contrari, richiedeva alla Cina di «fermare la persecuzione del Falun Gong e le molestie nei confronti dei praticanti del Falun Gong negli Stati Uniti; di rilasciare tutti i praticanti del Falun Gong e di porre fine alla tortura e agli altri trattamenti crudeli e disumani adoperati contro di loro, rispettando cosi il Patto internazionale sui diritti civili e politici e la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo»[175].

Il 16 marzo 2010, la Camera dei Rappresentanti ha votato la risoluzione 605 che chiede «la fine immediata della campagna di persecuzione, intimidazione, detenzione e di tortura dei praticanti del Falun Gong», condanna gli sforzi fatti dalle autorità cinesi per diffondere in tutto il mondo una «falsa propaganda» sulla pratica, e esprime sostegno ai praticanti del Falun Gong perseguitati e alle loro famiglie[176],[177].

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha affermato, nella sua relazione sui diritti umani del 2011, «i media nazionali e stranieri e gruppi per i diritti umani hanno continuato a denunciare casi di prelievi forzati di organi soprattutto da praticanti del Falun Gong e Uiguri»[178].

Nel maggio 2013, i sindaci di San Carlo, San Pietro, O'Fallon e Wentzville hanno proclamato il 13 maggio 2013 la «Giornata della Falun Dafa»[179].

Il 13 giugno 2016 la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha adottato all'unanimità la risoluzione 343 che chiede al regime comunista cinese di fermare immediatamente il prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong e da altri prigionieri di coscienza. La risoluzione chiede anche la fine immediata della persecuzione del Falun Gong, che è continuata per diciassette anni. Si chiede inoltre il rilascio di tutti i praticanti del Falun Gong e degli altri prigionieri di coscienza e l'apertura di un'indagine credibile, trasparente e indipendente sul sistema dei trapianti di organi in Cina[169].

Nel 2009, in Canada, è stata creata ad Ottawa l'associazione «Parlamentari amici del Falun Gong», da un gruppo di senatori di diversi partiti e da membri del Parlamento preoccupati per la situazione del Falun Gong in Cina[180].

Europa[modifica | modifica wikitesto]

Manifestazione a Parigi, il 6 ottobre 2013 che denuncia la repressione e il traffico di organi dei praticanti del Falun Gong in Cina.

Il 7 settembre 2006 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione parlamentare nell'ambito delle relazioni UE-Cina, che «condanna fermamente la detenzione e la tortura dei praticanti del Falun Gong nelle carceri, nei campi di rieducazione attraverso il lavoro, negli ospedali psichiatrici e negli «istituti di istruzione legale»; e esprime preoccupazione per le «notizie di praticanti del Falun Gong a cui sono stati rimossi gli organi e venduti agli ospedali. »[140].

Il 19 maggio 2010 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in seguito all'ordinanza della Commissione europea dal titolo «Piano d'azione per la donazione e il trapianto di organi (2009-2015)», in cui si menzionava la repressione del Falun Gong: «abbiamo preso atto del rapporto di David Matas e David Kilgour circa l'uccisione dei praticanti del Falun Gong per i loro organi, e chiediamo alla Commissione di presentare al Parlamento europeo e al Consiglio un rapporto sulle accuse e su altri casi dello stesso ordine»[181].

Il 16 dicembre 2010 il Parlamento europeo ha emesso il suo rapporto annuale del 2009 sui diritti umani nel mondo e sulla politica dell'UE in materia. Nella sezione «libertà di religione o di credo» condanna le autorità cinesi per la «persecuzione» del Falun Gong[182].

Il 12 dicembre 2013 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che condanna il prelievo forzato di organi, sistematico e tollerato dallo Stato cinese; una pratica che colpisce soprattutto i prigionieri del Falun Gong. La risoluzione chiede anche l'immediato rilascio di tutti i prigionieri di coscienza in Cina inclusi i praticanti del Falun Gong[141].

ONU[modifica | modifica wikitesto]

I relatori speciali delle Nazioni Unite sulla tortura, sulle esecuzioni extragiudiziali, sulla violenza contro le donne e sulla libertà di religione e di credo hanno pubblicato diversi rapporti che condannano la persecuzione del Falun Gong in Cina e hanno fornito alle autorità cinesi le documentazioni di centinaia di questi preoccupanti casi. Per esempio, nel 2003, il relatore speciale sulle esecuzioni extragiudiziali ha scritto che i resoconti provenienti dalla Cina «descrivono scene strazianti in cui i detenuti, molti dei quali sono seguaci del movimento Falun Gong, sono morti in seguito di abusi, negligenze o assenza di cure mediche. La crudeltà e la brutalità dei casi di tortura segnalati sono difficilmente descrivibili[183]».

Il 20 marzo 2007, in occasione dellla quarta sessione del Consiglio dei diritti umani, Manfred Nowak, relatore speciale delle Nazioni Unite, ha presentato una relazione sui casi precedenti al 2006 di «persecuzione, abusi e torture» ai danni dei cittadini cinesi, in gran parte praticanti del Falun Gong[136].

Nel novembre 2008, il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura ha sottolineato nella sua relazione sulla Cina di essere «profondamente preoccupato per i resoconti di torture mirate, di maltrattamenti e per le sparizioni tra minorità nazionali, etniche, religiose e altri gruppi vulnerabili, come i Tibetani, gli Uiguri e i praticanti del Falun Gong»[184].

Nel 2010, il relatore speciale sulla libertà di religione e di credo ha condannato la diffamazione contro i gruppi religiosi minoritari, dedicando particolare attenzione ai governi di Iran e Cina per il loro atteggiamento verso la Baha'i e il Falun Gong[185].

Durante l'Assembea generale delle Nazioni Unite del 19 maggio 2011, Gabriela Knaul, relatore speciale sull'indipendenza dei giudici e degli avvocati, ha scritto un rapporto mettendo in discussione l'indipendenza di queste categorie in Cina. Secondo il suo rapporto, i signori Tang Jitian e Lui Wei, che avevano cercato di difendere un praticante del Falun Gong, hanno subito pressioni, molestie e le minacce di vedersi revocata in maniera definitiva la licenza di avvocato [186].

Notes et références[modifica | modifica wikitesto]

Notes[modifica | modifica wikitesto]

Références[modifica | modifica wikitesto]

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Vedi anche[modifica | modifica wikitesto]

Link esterni[modifica | modifica wikitesto]

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Altri siti :

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