Utente:Cescatinus/Sandbox

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Cavallo dello Jutland[modifica | modifica wikitesto]

cavalla "Dagmar", nata nel 1895
Cavalli dello Jutland

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia e soprattutto l'origine della razza non sono completamente documentate, tuttavia si presume che gli antenati di questo cavallo fossero utilizzati dai Vichinghi intorno agli inizi del IX secolo. Alcune delle fonti mostrano delle immagini in cui sono rappresentati dei vichinghi a cavallo di quelli che potrebbero essere gli antenati dei moderni Jutland, in quanto molto simili nell'aspetto. Alcuni di questi cavalli, infatti, potrebbero aver contribuito alla nascita del ceppo base Suffolk Punch.

Durante il Medioevo[1] i cavalli dello Jutland si diffusero molto in Inghilterra, Germania e Francia dove erano frequentemente utilizzati dai cavalieri durante le tipiche giostre.[2] Il cavallo dello Jutland viene menzionato per la prima volta nel XII secolo, infatti esistono dei documenti in cui vengono descritti come cavalli da guerra di grande utilità. Questa razza divenne pure il protagonista di una ballata danese chiamata "Svend Felding's Kamp med Risen" in cui l'eroico Svend, durante un pellegrinaggio a Roma, si trova ad affrontare un gigante. In questa situazione nessun cavallo si dimostrò abbastanza coraggioso da permettere a Svend di affrontarlo, fino a quando non ottenne un maestoso e forte cavallo dello Jutland, talmente potente da poter trasportare 15 skippund. In sella a questo cavallo, Svend riuscì a sconfiggere il gigante[3].

Un altra razza danese che ha avuto particolare influenza sullo Jutland è il cavallo Frederiksborg, durante il 18° secolo venne ampiamento utilizzato in incroci con lo Jutland per renderlo più reattivo.[4] Solo verso il 1850 iniziarono i programmi di selezione per la razza Jutland moderna, in questa occasione vennero incrociati cavalli della razza Suffolk Punch e cavalli delle Ardenne.[1] Successivamento, intorno al 19° secolo, furono inclusi negli incroci anche razze quali il Cleveland Bay e lo Yorkshire Coach Horse.[4] Ma la razza che più di tutti ha influenzato la nascita dello Jutland moderno deriva senza dubbio dall'incrocio con uno stallone di nome Oppenheim LXII, questo cavallo venne importato dalla Danimarca nel 1862 e non ci è certi della razza a cui apparteneva (alcuni pensano si tratti di un Suffolk Punch puro, altri di un ibrido tra Suffolk/Shire). Dopo ben sei generazioni, nacque il discendente di Oppenheim, Aldrup Munkedal, che divenne ufficialmente lo stallone fondatore della razza Jutland moderna. La maggior parte dei cavalli di razza Jutland che vediamo ancora oggi discendono da 2 dei figli del famoso Aldrup: Hovding e Prins af Jylland[1][4]. Sul piano estetico lo Jutland è molto simile allo Schleswig, razza da tiro pesante le cui origini sono state influenzate sempre da Oppenheim e da i sui discendenti.[1][4] Per certi aspetti potrebbe somigliare pure al Suffolk Punch.[5]

l primo libro genealogico fu creato nel 1881, tra allora e il 2007 furono registrati 22.000 cavalli. Nel 1887, fu formata la prima associazione di allevatori. Lo stesso anno in cui nacque l'associazione Cooperativa di Allevamento dello Jutland (1888) furono valutati anche i primi stalloni sulla base degli standard di razza.[6] Nel 1898, in Fionia, nacquero le "Società Federate di Allevamento del Cavallo di Fionia", che si occupava dello sviluppo dell'allevamento del cavallo dello Jutland e di altre razze da tiro pesanti.[7] ( Da ricordare che negli anni '50, la popolazione dello Jutland contava più di 15.000 esemplari e solo in Danimarca si contavano circa 405 allevamenti dedicati a questa razza, ma poi il numero delle popolazioni è diminuito.[4] Nonostante il calo di esemplari, da uno studiofatto nel 2008 ha rivelato che esiste un rischio minimo dell'estinzione del cavallo dello Jutland a causa di fenomeni come inbreeding e bassa variabilità genetica. Questo studio includeva circa 716 cavalli dello Jutland e anche cavallii delle razze Knabstrupper e Fredericksborg, e ipotizzava che questi cavalli si sarebbero presto estinti, a causa della perdita di variabilità genetica e della sua distanza genetica dalle altre due razze native. Il livello di diversità genetica delle tre razze danesi è molto simile a quello di altre razze europee.[8] Dal partire dal 2011 si contano circa 1000 esemplari di Jutland (dati dell'organizzazione danese per la conservazione delle razze).[9][10]



La storia e soprattutto l'origine della razza non sono completamente documentate, tuttavia si presume che gli antenati di questo cavallo fossero utilizzati dai Vichinghi intorno agli inizi del IX secolo. Alcune delle fonti mostrano delle immagini in cui sono rappresentati dei vichinghi a cavallo di quelli che potrebbero essere gli antenati dei moderni Jutland, in quanto molto simili nell'aspetto. Alcuni di questi cavalli, infatti, potrebbero aver contribuito alla nascita del ceppo base Suffolk Punch. [11]

Durante il Medioevo[1] furono impigati nei tornei dando prova di forte costituzione sapendo sostenere il peso del cavaliere con relativa armatura ed erano frequentemente utilizzati durante le tipiche giostre.[2] Il cavallo dello Jutland viene menzionato per la prima volta nel XII secolo; infatti esistono dei documenti in cui vengono descritti come cavalli da guerra di grande utilità. Questa razza divenne pure protagonista di una ballata danese chiamata "Svend Felding's Kamp med Risen" in cui l'eroico Svend, durante un pellegrinaggio a Roma, si trovò ad affrontare un gigante. In questa situazione nessun cavallo si dimostrò abbastanza coraggioso da permettere a Svend di affrontarlo, fino a quando non ottenne un maestoso e forte cavallo dello Jutland, talmente potente da poter trasportare 15 skippund. In sella a questo cavallo, Svend riuscì a sconfiggere il gigante.[3]

Il cavallo dello Jutland è un cavallo da lavoro pesante che ha le sue origini nell'antica guerra danese e nei cavalli contadini, discendenti dalla razza equina dell'età del bronzo. Nel 18° secolo, si tentò di migliorare la razza incrociando i cavalli della scuderia reale del castello di Frederiksborg[4], ma il risultato furono cavalli troppo leggeri.  Solo verso il 1850 iniziarono i programmi di selezione per la razza Jutland moderna. In questa occasione vennero incrociati cavalli della razza Suffolk Punch e cavalli delle Ardenne.[1] Successivamente, intorno al 19° secolo, furono inclusi negli incroci anche razze quali il Cleveland Bay e lo Yorkshire Coach Horse[12][4]. il soggetto, però, che più contribuì alla nascita dello Jutland fu uno stallone di nome Oppenheim LXII, importato in Danimarca nel 1862, di cui non si è certi della razza di appartenenza (alcuni pensano si tratti di un Suffolk Punch puro, altri di un ibrido tra Suffolk/Shire).Nonostante la sua breve vita, fu il capostipite di molte generazioni di puledri. Si conta che abbia generato circa 1500 figli, di cui 454 iscritti al libro genealogico.[1][4][13][14]

Riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Maurizio Bongianni, Simon & Schuster's guide to horses & ponies of the world, Simon & Schuster, 1988, ISBN 0-671-66067-5, OCLC 16755485. URL consultato il 5 aprile 2022.
  2. ^ a b Maurizio Bongianni, Simon & Schuster's guide to horses & ponies of the world, Simon & Schuster, 1988, ISBN 0-671-66067-5, OCLC 16755485. URL consultato il 5 aprile 2022.
  3. ^ a b Thorpe Benjamin, Northern Mythology : Comprising the Principal, Popular Traditions and Superstitions of Scandinavia, North Germany, and the Netherlands., Forgotten Books, ISBN 978-0-243-84244-5, OCLC 1147837964. URL consultato il 5 aprile 2022.
  4. ^ a b c d e f g h Elwyn Hartley Edwards, The encyclopedia of the horse, 1st American ed, Dorling Kindersley, 1994, ISBN 1-56458-614-6, OCLC 29670649. URL consultato il 5 aprile 2022.
  5. ^ Debby Sly, Sarah Muir e Kit Houghton, Complete book of horses and riding : a practical training course on how to ride, with step-by-step photographs and a complete encyclopedia of horse breeds, Barnes & Noble Books, 2003, ISBN 0-7607-4949-3, OCLC 53367916. URL consultato il 5 aprile 2022.
  6. ^ Bonnie L. Hendricks, International encyclopedia of horse breeds, Pbk. ed, University of Oklahoma Press, 2007, ISBN 978-0-8061-3884-8, OCLC 154690199. URL consultato il 12 aprile 2022.
  7. ^ Faber, Harald (1931)., Co-operation in Danish agriculture. Longmans, Green and Co. pp. 97–104..
  8. ^ J. P. Thirstrup, C. Pertoldi e V. Loeschcke, Genetic analysis, breed assignment and conservation priorities of three native Danish horse breeds, in Animal Genetics, vol. 39, n. 5, 2008-10, pp. 496–505, DOI:10.1111/j.1365-2052.2008.01767.x. URL consultato il 12 aprile 2022.
  9. ^ Jutland Horse, su en.wikipedia.org.
  10. ^ Breeding Association of the Jutland Horse, su denjydskehest.dk.
  11. ^ Maurizio Bongianni, Cavalli : le razze di tutto il mondo, Mondadori, 1987, ISBN 88-04-30349-2, OCLC 797097126. URL consultato il 26 aprile 2022.
  12. ^ Alberto Soldi, Cavalli : conoscere, riconoscere e allevare tutte le razze più note al mondo, 2. ed, Istituto geografico De Agostini, 2012, ISBN 978-88-418-7284-0, OCLC 898542089. URL consultato il 26 aprile 2022.
  13. ^ Jutland 1, su historie-online.dk.
  14. ^ Jutland 2, su denjydskehest.dk.