Utente:Benedetta Maurizi/Sandbox

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I mestieri[modifica | modifica wikitesto]

Le lavandaie nel maceratese

Tra il XVIII - XIX sec. erano tantissime le donne che nel maceratese svolgevano il lavoro di lavandaie. Molte di queste generazioni di donne vivevano nel Borgo di Ficana. Si iniziava a lavorare da molto piccole, intorno ai 6 anni di età, così da essere avviate ad uno dei pochi lavori che permetteva di guadagnare e sostenere la propria famiglia. In città molte erano le famiglie benestanti che davano biancheria da lavare, oltre agli ospedali, le suore e le caserme. Ad inizio settimana, con piccoli carretti di legno trainati a mano, andavano a ritirare la biancheria e gli indumenti a domicilio per riportarli poi il sabato. Ogni famiglia distingueva il bucato con un filo colorato che si manteneva fino alla riconsegna.

I panni venivano lavati a mano sopra una banchetta di legno e normalmente si usava il sapone, fatto in casa o comprato in negozio. Per le macchie più difficili, il bucato veniva fatto con l'utilizzo della liscivia attraverso l'uso di teli e di secchi molto grandi. Dopo aver effettuato i passaggi per la pulitura e aver sfregato almeno per tre volte, i panni venivano sciacquati nel fiume. Per riportare la biancheria occorreva risalire in città e quando i carretti si facevano troppo pesanti o nevicava, ci si rivolgeva ai carrettieri che li trainavano con un cavallo su strade imbrecciate e dissestate, poi con le ceste in bilico sulla testa la preziosa biancheria veniva riconsegnata ai proprietari.

Durante il periodo estivo, le donne che andavano a lavorare indossavano un semplice vestito, con davanti un lenzuolo o una pannella e si andava scalze dentro l'acqua. Per evitare un'esposizione duratura al sole, la testa veniva coperta da un fazzoletto legato dietro oppure da un cappellaccio da uomo. D'inverno le gambe venivano avvolte con un panno per non sentire freddo e si preferivano le sorgenti con acqua abbastanza calda rispetto al fiume. Inoltre, il momento del lavoro era un'occasione per cantare, scherzare e pregare insieme.

Dopo la guerra, e soprattutto verso la metà degli anni cinquanta, il lavoro di lavandaia finì e con l'arrivo delle lavatrici ognuno iniziò a lavare la biancheria per conto proprio. In assenza di questa occupazione, molte donne non andarono a cercare altri lavori come domestiche o donne a ore e si misero a lavorare per la famiglia.


Inserire nella bibliografia della pagian il libro "Villa Potenza. Il fiume. La fatica. Scuola Elementare Statale "Anna Frank" Villa Potenza" di Maria Svampa, Blandina Svampa, Pacifico Giardili e Giuseppe Molini. 1998. Villa Potenza (MC)