Utente:Arecchi93/Sandbox

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I 17 Obiettivi[modifica | modifica wikitesto]

Esistono 169 target per i 17 obiettivi. Ciascun target possiede da 1 a 3 indicatori che servono a misurare il progresso verso il pieno raggiungimento degli stessi per un totale di 304 indicatori. [1] Al Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo è stato richiesto di fornire liste di target, dati e cifre facilmente comprensibili per ciascuno dei 17 obiettivi del programma sullo sviluppo sostenibile. [2] I 17 obiettivi elencati di seguito utilizzano come sottotitoli frasi da 2 a 4 parole per identificare ciascuno scopo. Ciascuno di essi è seguito dalla formulazione esatta dell’oggetto, fra virgolette, in una sola frase. I paragrafi che seguono contengono diverse informazioni circa alcuni target ed indicatori relativi ad ogni obiettivo.

Obiettivo n.1 : Povertà Zero[modifica | modifica wikitesto]

“Porre fine alla povertà nel mondo in tutte le sue forme”[3][modifica | modifica wikitesto]

La povertà estrema è stata dimezzata già a partire dagli anni ’90. Tuttavia, più di una persona su cinque vive con meno del valore indicativo di $1,25 dollari al giorno. Ciò nonostante, tale valore potrebbe non essere adeguato alla sussistenza umana. Sarebbe indispensabile aumentare la soglia della povertà fino a $5 dollari al giorno. [4] La povertà non corrisponde solo alla mancanza di reddito o risorse. Si può dire che la gente vive nella miseria quando mancano i servizi basilari quali assistenza sanitaria, sicurezza ed istruzione. Le persone soffrono anche per la fame, la discriminazione sociale e l’esclusione dai processi decisionali.

I bambini corrispondono alla maggior parte – più della metà – di coloro che vivono in condizioni di massima povertà. Nel 2013, secondo quanto stimato, 385 milioni di bambini sopravvivevano con meno di $1,90 dollari al giorno. [5] Tuttavia queste cifre non sono completamente affidabili a causa di notevoli lacune nei dati circa lo condizione dei bambini in tutto il mondo. In media, il 97% dei paesi possiede dati insufficienti per determinare lo stato dei bambini poveri e per proiettarsi verso il primo obiettivo di sviluppo sostenibile, mentre il 63% delle nazioni non possono nemmeno fornire alcun dato circa la povertà infantile. [6]

La disuguaglianza di genere gioca un ruolo significativo nel perpetuare la povertà ed i suoi rischi.[senza fonte] Le donne affrontano rischi potenzialmente mortali dovuti a gravidanze precoci o frequenti. Ciò può indurre alla perdita di ogni speranza verso un’educazione ed un maggior reddito.[senza fonte] La povertà affligge diversamente le fasce d’età, con conseguenze peggiori riservate ai bambini. Essa incide sul loro livello di istruzione, sulla salute, la nutrizione e la sicurezza, influendo così sul loro sviluppo emotivo e spirituale. Il conseguimento del primo obiettivo viene ostacolato dalla crescente disuguaglianza, dalla condizione sempre più debole dello stato e dagli impatti del Cambiamento climatico. [7]

Obiettivo n.2 : Fame Zero[modifica | modifica wikitesto]

“Mettere fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare ed una migliore nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile[8][modifica | modifica wikitesto]

Le finalità dell’obiettivo n.2 dichiarano che entro il 2030 dovremmo essere in grado di porre fine alla fame ed a tutte le forme di malnutrizione. Ciò si otterrebbe duplicando la produttività agricola e le entrate dei piccoli produttori (in particolare donne e popolazioni indigene), garantendo sistemi di produzione alimentare sostenibili e migliorando progressivamente la qualità dei terreni e del suolo. L’agricoltura rappresenta il più grande datore di lavoro nel mondo, fornendo i mezzi di sussistenza al 40% della popolazione globale. E’ la più grande fonte di reddito per le povere famiglie rurali. Circa il 43% della forza lavoro agricola nei paesi in via di sviluppo è costituito da donne e oltre il 50% in parti dell’Asia e Africa. Tuttavia, le donne possiedono solo il 20% dei terreni.

Altri obiettivi si occupano di salvaguardare la diversità genetica delle sementi, incrementare l’accesso alla terra, prevenire le restrizioni commerciali e le distorsioni nei mercati agricoli mondiali al fine di limitare l’estrema variabilità dei prezzi alimentari, eliminare gli sprechi con l’aiuto della coalizione internazionale per la lotta agli sprechi alimentari (International Food Waste Coalition), ed abbattere la malnutrizione e la denutrizione dei bambini.

A livello mondiale, una persona su nove è denutrita, e vive maggiormente nei paesi in via di sviluppo. La denutrizione provoca il grave deperimento di 52 milioni di bambini nel mondo,[9] e contribuisce a circa la metà (45%) dei decessi nei bambini sotto i cinque anni – 3,1 milioni di bambini all’anno.[10] La malnutrizione cronica, la quale compromette all’incirca 155 milioni di bambini in tutto il mondo, limita anche la loro crescita celebrale e fisica, esponendoli ad ulteriori rischi di morte, malattie in età adulta. [11] A partire dal 2017, solo 26 dei 202 paesi membri delle Nazioni Unite sono sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile con lo scopo di eliminare la denutrizione e malnutrizione, mentre il 20% non ha fatto alcun passo avanti e quasi il 70% non ha dati a sufficienza per determinare i propri progressi. [12]

Un rapporto dell' Istituto Internazionale di Ricerca sulla Politica Alimentare (IFPRI) del 2013 ha dichiarato che l’enfasi dei progetti per lo sviluppo sostenibile non dovrebbe riguardare la fine della povertà entro il 2030, ma dovrebbe puntare all’eliminazione della fame e la malnutrizione entro il 2025.[13] Tale asserzione si basa su un’analisi delle esperienza in Cina, Vietnam, Brasile e Thailandia. Sono tre i percorsi riconosciuti per raggiungere questo obiettivo: 1) guida all’agricoltura; 2) guida alla protezione sociale e all’intervento nutrizionale; 3) una combinazione di entrambi questi approcci. [14]

Obiettivo n.3 : Buona salute e benessere per le persone[modifica | modifica wikitesto]

“Garantire la salute ed il benessere per tutti a tutte le età”[15][modifica | modifica wikitesto]

Si sono ottenuti progressi significativi nel miglioramento dell’aspettativa di vita e nella diminuzione di alcune fra le malattie comuni associate alla mortalità infantile e materna. Tra il 2000 ed il 2016, il tasso di mortalità infantile sotto i cinque anni è calato del 47% (da 78 a 41 decessi ogni 1000 nati vivi). [16] Ciò nonostante, il numero di bambini che muoiono al di sotto dei cinque anni è estremamente alto: solo nel 2016 ne sono morti 5,6 milioni.[17] I neonati costituiscono in numero crescente questi decessi e i bambini più poveri sono esposti ad un rischio maggiore di mortalità sotto i cinque anni per svariati motivi.[18] Il terzo obiettivo del programma per lo sviluppo sostenibile è finalizzato a ridurre la mortalità sotto i cinque anni ad almeno 25 bambini per ogni 1000 nati vivi. Ma se l’attuale stile di vita continuerà a sussistere, più di 60 paesi falliranno nello scopo dello sviluppo sostenibile per il 2030 riguardante la mortalità neonatale. Circa la metà di questi paesi non raggiungerebbe il traguardo nemmeno per il 2050.[19]

Il terzo obiettivo mira anche a ridurre la mortalità materna a meno di 70 decessi ogni 100.000 nati vivi.[20] Sebbene il tasso di mortalità materna sia diminuito del 37% tra il 2000 ed il 2015, solo in quest’ultimo anno ci sono stati all’incirca 303.000 decessi materni a livello mondiale, con la maggior parte delle cause prevenibili.[21] Nel 2015, le condizioni di salute materna sono state anche il motivo principale di morte fra le ragazze fra i 15 ed i 19 anni.[22] I dati relativi alle giovani della fascia di età più preoccupante _ quella fra i 10 e i 14 anni - non sono attualmente disponibili. Le strategie chiave per realizzare il terzo progetto dello sviluppo sostenibile saranno quelle di evitare la gravidanza adolescenziale (la quale è fortemente legata all’uguaglianza di genere), fornire maggiori informazioni per tutte le donne e ragazze, ed ottenere la copertura universale da parte di personale ostetrico competente.[23]

Analogamente sono stati compiuti dei progressi nel favorire l'accesso all'acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari e nel contenere la malaria, la tubercolosi, la polio e la diffusione dell'HIV/AIDS. Nel periodo 2000-2016, le nuove infezioni da HIV sono diminuite del 66% nei bambini sotto ai 15 anni, e del 45% negli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni. [24] Ad ogni modo, i trend attuali indicano che ¼ degli stati non perseguirà ancora gli OSS per porre fine all’AIDS nei bambini sotto i 5 anni, e i ¾ degli stati non perseguirà ancora gli OSS per porre fine all’AIDS negli adolescenti. [25] Inoltre, solo metà delle donne nei paesi in via di sviluppo ha ricevuto l’assistenza sanitaria di cui necessita, e il bisogno di una limitazione demografica cresce esponenzialmente con l’aumento della popolazione. Mentre i bisogni vengono gradualmente affrontati, più di 225 milioni di donne necessitano ancora di contraccezione.

L’obiettivo 3 mira a raggiungere una copertura sanitaria universale che includa l’accesso ai medicinali di base e ai vaccini.[26] Entro il 2030, l’obiettivo 3 propone di porre fine ai decessi prevenibili di neonati e bambini sotto i 5 anni e di porre fine a epidemie come per esempio AIDS, tubercolosi, malaria e malattie trasmesse attraverso l’acqua.[27] Le percentuali del 2016 riguardanti la terza dose del vaccino contro la pertosse (DTP3) e la prima dose del vaccino contro il morbillo (MCV1) hanno raggiunto rispettivamente l’86% e l’85%: ancora circa 20 milioni di bambini non sono stati sottoposti al DTP3 e circa 21 milioni di bambini non sono stati sottoposti al MCV1.[28] Circa 2 paesi su 5 dovranno necessariamente accelerare il progresso al fine di raggiungere gli OSS per l’immunizzazione. [29]

L’attenzione alla salute e al benessere prevede anche gli obiettivi legati alla prevenzione e al trattamento dell’abuso di sostanze stupefacenti, decessi e danni causati da incidenti stradali e prodotti chimici pericolosi, nonché inquinamento e la contaminazione dell’aria, dell’acqua e del suolo. [30]

  1. ^ "Technical report by the Bureau of the United Nations Statistical Commission (UNSC) on the process of the development of an indicator framework for the goals and targets of the post-2015 development agenda – working draft" (PDF). marzo 2015. Consultato 1 Maggio 2015
  2. ^ "United Nations General Assembly Draft outcome document of the United Nations summit for the adoption of the post-2015 development agenda". UN. Retrieved 25 September 2015.
  3. ^ "Goal 1: No poverty". UNDP. Retrieved 13 April 2017
  4. ^ "The Problem with Saving the World | Jacobin". www.jacobinmag.com. Retrieved 2016-02-19.
  5. ^ "Progress For Every Child in the SDG Era" (PDF). Retrieved 2 April 2018. Jump up ^
  6. ^ "Progress For Every Child in the SDG Era" (PDF). Retrieved 2 April 2018. Jump up ^
  7. ^ Jörn Geisselmann (29 April 2017). "Programmes for the poorest of the poor". D+C, development and cooperation. Retrieved 14 June 2017.
  8. ^ "Goal 2: Zero hunger". UNDP. Retrieved 13 April 2017. ^ Jump up to: a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab
  9. ^ "Progress for Every Child in the SDG Era" (PDF). UNICEF. Retrieved 2 April 2018. Jump up ^
  10. ^ From Promise to Impact: Ending malnutrition by 2030" (PDF). UNICEF. Retrieved 2 April 2018
  11. ^ From Promise to Impact: Ending malnutrition by 2030" (PDF). UNICEF. Retrieved 2 April 2018
  12. ^ "Progress for Every Child in the SDG Era" (PDF). UNICEF. Retrieved 2 April 2018. Jump up ^
  13. ^ Fan, Shenggen and Polman, Paul. 2014. An ambitious development goal: Ending hunger and undernutrition by 2025. In 2013 Global food policy report. Eds. Marble, Andrew and Fritschel, Heidi. Chapter 2. Pp 15-28. Washington, D.C.: International Food Policy Research Institute (IFPRI). Jump up ^
  14. ^ Fan, Shenggen and Polman, Paul. 2014. An ambitious development goal: Ending hunger and undernutrition by 2025. In 2013 Global food policy report. Eds. Marble, Andrew and Fritschel, Heidi. Chapter 2. Pp 15-28. Washington, D.C.: International Food Policy Research Institute (IFPRI). Jump up ^
  15. ^ "Goal 3: Good health and well-being". UNDP. Retrieved 13 April 2017. ^ Jump up to: a b c d
  16. ^ "Progress for Every Child in the SDG Era" (PDF). UNICEF. Retrieved 2 April 2018. Jump up ^
  17. ^ "Progress for Every Child in the SDG Era" (PDF). UNICEF. Retrieved 2 April 2018. Jump up ^
  18. ^ "Progress for Every Child in the SDG Era" (PDF). UNICEF. Retrieved 2 April 2018. Jump up ^
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  20. ^ http://www.who.int/mediacentre/events/meetings/2015/un-sustainable-development-summit/en/ Jump up ^
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