Utente:Apiovesan/Sandbox

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Miche[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Mica.

Le miche, in natura, possono trovarsi in qualsiasi tipo di roccia (metamorfiche, magmatiche e sedimentarie) nelle quali forma spesso lamine.

Mica

Tutte le miche hanno una stessa organizzazione spaziale degli atomi, questo fa si che le loro caratteristiche (come la perfetta sfaldatura) siano comuni a tutto il gruppo. La formula chimica generale è la stessa per le diverse varietà: X2Y4-6Z8O20(OH,F)4. Dove X può essere costituito da potassio, sodio, calcio o più raramente da bario, rubidio o cesio; Y può rappresentare alluminio, litio, ferro, zinco, magnesio o meno frequentemente manganese, cromo, titanio, vanadio; Z può rappresentare silicio o alluminio o anche ferro, titanio, berillio o boro.[1]

Le miche nascono quando nelle strutture parte del Si nei siti tetraedrici viene sostituito da Al, generando cariche libere sulla superficie dei pacchetti T-O-T; questo provoca l'ingresso di cationi negli interstrati, con il risultato di rinforzare i legami di van der Waals con legami ionici. Tipicamente, il catione interstrato è il potassio. Risultato macroscopicamente osservabile di questo è la maggior durezza delle miche rispetto agli altri fillosilicati. A seconda della struttura, esistono miche diottaedriche, come la muscovite, e triottaedriche, come la flogopite.

Esiste, inoltre, una sottofamiglia di miche fragili, che si formano quando metà del Si viene sostituito da Al: in tal modo, sono disponibili due cariche elettriche, che attirano cationi bivalenti, specialmente calcio e bario; questi costituiscono legami ionici più resistenti, con la conseguenza di una durezza ancora maggiore e di una perdita di definizione della sfaldatura. Anche qui, esistono miche fragili diottaedriche (margarite) e triottaedriche (clintonite).

Le miche solitamente cristallizzano nel sistema monoclino, anche se può non essere evidente dato che l'angolo ß ha valori vicini a 90°. L'abito maggiormente presente in natura è quello tabulare secondo il piano basale [001][2]. Rispetto a questo piano la sfaldatura è perfetta e crea delle lamine o scaglie estremamente sottili, elastiche, di colore chiaro e lucentezza madreperlacea. I cristalli delle miche hanno forma esagonale o a diamante, con evidenti piani basali[3].

Miche particolarmente diffuse in natura sono la muscovite e bioite che partecipano alla costituzione, per esempio, del granito. In italia troviamo giacimenti in toscana, a San Pietro in campo, Isola d'Elba[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Martuscello, Eliana., Cristalli e minerali, Giunti, 2012, ISBN 9788809766617, OCLC 898703252. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  2. ^ MICHE in "Enciclopedia Italiana", su www.treccani.it. URL consultato il 18 dicembre 2018.
  3. ^ Klein, Cornelis., Mineralogia, 1. ed. italiana condotta sulla 22. ed. americana, Zanichelli, 2004, p. 496, ISBN 880807689X, OCLC 849452792. URL consultato l'11 dicembre 2018.
  4. ^ Lieber, Werner., Atlante dei minerali : guida fotografica a colori, 2. ed, Muzzio, 1990, ISBN 887021270X, OCLC 797841383. URL consultato il 19 dicembre 2018.