Utente:Andreja Marta/Ocna Șugatag

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Ocna Șugatag (in ungherese Aknasugatag; forma colloquiale Șugatag) è il villaggio residenziale del comune omonimo, nella provincia di Maramureș, in Transilvania, Romania.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Etimologia del nome della località: Da Ocna (<sost. Ocna "mina; salina" <sl. Okno "finestra" <sl. Oko "occhio") + Șugatag (<ungh. Sóvágó "tagliatore di sale"). [1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel villaggio sono presenti miniere di sale conosciute sin dall'antichità.[2]

La località viene documentata ufficialmente per la prima volta nel 1355 (fodinae salium)[3], mentre le altre (Breb, Hoteni, Sat-Șugatag) soltanto nel 1360. La loro storia è strettamente correlata allo sfruttamento del sale. In un documento del 1355 si menziona l'esistenza, ai margini di Ocna Șugatag, del villaggio di Giulești. Nello stesso documento, inoltre, si parla di una strada che portava alle miniere, e che veniva utilizzata dagli abitanti di Maramureș per andare a rifornirsi di sale. Scoperte archeologiche e altri documenti storici attestano lo sfruttamento di sale nella zona fin dall'antichità.

Fino al 1948, il villaggio è stato, da un punto di vista amministrativo, il centro del distretto provinciale, e ha quindi conosciuto un reale sviluppo economico e sociale.

Posizione geografica[modifica | modifica wikitesto]

La località è situata nella Depressione di Maramureș, ai piedi dei monti Țibleș e Gutin (giovani monti vulcanici), nei pressi dell'autostrada DN 18, verso Baia Mare. Ocna Șugatag si trova a una distanza di 20 km dal comune di Sighet e a un'altitudine di 490 m.

Dati geologici[modifica | modifica wikitesto]

Il microrilievo presente nelle zone di scavo certifica l'antico sfruttamento del sale in superficie, con fosse profonde fino ai 10 m, e con diametri compresi tra i 4 e i 15 m. La zona ad oggi è caratterizzata da smottamenti, zone paludose e stagni, e da una vegetazione alofitica.


I risultati del recente studio geologico e geotecnico sulla località sono presentati nel documento "Dati sulle prime miniere di sale in Maramureș"[4].

Salina di Ocna Șugatag[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine del XIV secolo si passa a uno sfruttamento permanente del sale nelle miniere organizzate dalla "Camera Reale del Sale". Nel 1489 viene attestata l'esistenza della miniera Paul Silvestru e del complesso minerario Ana-Iuliana ed Elisabeta, che apparteneva al demanio regio. Miniere di sale vere e proprie sono apparse a partire dal 1777. Per via dello sviluppo dell'industria mineraria salina, lo stato asburgico introdusse nel villaggio minatori specializzati tedeschi, polacchi, ungheresi e cechi.

I documenti attestano l'attività della miniera di Bogdan tra il 1799 e il 1822, della miniera di Mihai (dove il sale era più pulito) tra il 1802 e il 1853 e della miniera di Dragoș dal 1921.

Nel 1896 erano tre le miniere aperte (attive o inattive) a Ocna Șugatag[5].

Nel 1950, a causa delle massicce infiltrazioni di acqua dolce, le miniere vennero chiuse. Al loro posto si sono formati, nel corso del tempo dei laghi salati.

L'antica tecnica di apertura delle miniere di sale[modifica | modifica wikitesto]

Prima dell'apertura di una nuova miniera di sale in Transilvania e Maramureș [6], di solito venivano effettuate delle perforazioni esplorative. Se il sale non veniva intercettato fino ad una profondità di 36 m (18 Klafter = 18 stanjeni - unità di misura antica corrispondente a circa 2 m), il sito veniva abbandonato. Idealmente, il terreno doveva avere una profondità di massimo 10-12 m (5-6 stanjeni). Se la prima perforazione andava a buon fine si procedeva con una seconda, a distanza di 6 m (3 stanjeni) dalla prima, per stabilire l'esatto spessore dello strato di copertura del secondo pozzo. Si preferiva posizionare il secondo pozzo alla stessa profondità del primo, o comunque arrivando un dislivello massimo di 4-6 m. Un pozzo era riservato all'entrata e all'uscita dei minatori (che adoperavano corde di canapa) dalle miniere, e l'altro all'estrazione del sale dal sottosuolo. I pozzi venivano scavati seguendo un profilo quadrato, con lati di 2,8 m (9 passi; 1 passo = 0,3 m), fino a una profondità di 4 m (2 stanjeni) che segnava il punto di contatto con lo strato di sale sterile, per poi allargarsi nei successivi 4 m (2 stanjeni) seguendo sempre un profilo quadrato. Qui venivano realizzate le cosiddette “fondamenta”, con travi di legno incastrate nel sale, su cui poggiava tutto il pozzo. La fase successiva consisteva nel rinforzare il pozzo, dal basso verso l'alto, prima con un miscuglio di argilla, scarti vegetali e lana di pecora (per impermeabilizzare i muri), poi con travi di legno. Lo spessore del rinforzo era di 0,3 m (1 passo), così la parte agibile del pozzo si riduceva da 2,8 m x 2,8 m a 2,5 m x 2,5 m. Dal punto di contatto col sale sterile in poi, le pareti delle miniere venivano ricoperte con pelle di bufalo per impedire il contatto diretto dell'acqua col sale. L'acqua che gocciolava, nonostante le precauzioni, nella miniera, veniva raccolta e portata in superficie. Sotto le fondamenta si scavava una cavità conica allargata che univa i due pozzi adiacenti dopo circa 8 m (4 stanjeni). La miniera diventava quindi conica-ogivale, il più possibile circolare (forma raramente realizzata). La miniera veniva dichiarata agibile e pronta all'apertura solo in seguito all'ispezione di un agente amministrativo, che, mettendosi al centro della miniera in piedi su un blocco di sale, verificava che tenendo un martello in mano questo non toccasse il soffitto. Dopo l'ispezione la paga dei minatori scendeva da 4,5 Kreuzer (1 kreuzer = 0,82 €) a blocco, a 1,5 Kreuzer. La miniera veniva infine aperta e riceveva un nome ufficiale. I costi di apertura di una miniera di sale si aggiravano intorno ai 5000 fiorini d'argento.

Stabilimento balneare[modifica | modifica wikitesto]

Grazie alle sorgenti minerali clorosodiche e al lago salato (formatosi grazie al crollo di una vecchia miniera, Ocna Sugatag è anche una località balneare.

Attrazioni turistiche[modifica | modifica wikitesto]

  • La riserva naturale “Pădurea Crăiasa”, con una superficie di 44 ettari, si trova ad un'altitudine di 485 m. Qui si trovano alcuni degli esemplari più impressionanti di quercia sessile del paese (appartenenti alla sottospecie di Quercia di Ronișoara) e di larice, una conifera con foglie cadenti.

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

Al censimento del 1930 erano registrati 1.568 abitanti, di cui 890 ungheresi, 480 rumeni, 169 ebrei, 18 tedeschi, 10 polacchi e 1 ruteno.[7] Da un punto di vista religioso, la popolazione era composta da 933 romano-cattolici, 436 greco-cattolici, 160 giudei, 17 ortodossi, 12 riformati e 1 luterano. [8]

Personalità locali[modifica | modifica wikitesto]

  • Marga Barbu (1929-2009), attrice teatrale e cinematografica (nelle serie Haiducii, Il povero Ioanide, Il Tesoro dei Carpazi, ecc. ).
  • Marin Slujeru (nato nel 1954), poeta. Vol. Reading break (1999), Trembling (2002), Late in June (2003) ecc.
  • Iuliu Ardelean (1888 - ?), deputato alla Grande Assemblea Nazionale di Alba Iulia 1918

Galleria di immagini[modifica | modifica wikitesto]

Link esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dorin Ștef, Dicționar etimologic al localităților din județul Maramureș, Editura Ethnologica, Baia Mare, 2016.
  2. ^ http://www.cimec.ro/Arheologie/sarea/02-LiviuDraganescu.pdf Sarea gemă din extra- și intracarpaticul României
  3. ^ Coriolan Suciu, Dicționar istoric al localităților din Transilvania, București, Editura Academiei, 1967-1968.
  4. ^ http://www.cimec.ro/Arheologie/sarea/15-CarolKacso.pdf
  5. ^ http://epa.oszk.hu/02000/02000/00004/pdf/EPA02000_magyar_banya-kalauz_1896_119-120.pdf Magyar királyi sóbányák - Kön.Ung.Salzbergwerke (1896)
  6. ^ Sursă: „Beitrag zur Mineralgeschichte von Siebenbürgen“ de Johann Fichtel (1780)
  7. ^ Recensământul populației României din 29 Decemvrie 1930, vol. II, pag. 276.
  8. ^ Idem, pag. 659.

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