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Giuseppe Poddigue

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Giuseppe Poddigue (Tortolì, 2 novembre 1859Torino, 9 gennaio 1935) è stato un avvocato penalista italiano.

Discendente da un'antica e nobile famiglia originaria di Scano[1], figlio di Giovanni Maria, pretore in vari mandamenti della Sardegna, e di Anna Maria Massidda, possidente originaria di Bosa, migra, poco più che ventenne, prima a Genova e poi a Torino, dove, una volta laureato, degli anni novanta del XIX secolo esercita la professione di avvocato.

Nel primo periodo della sua attività forense, il suo nome compare spesso quale difensore di militanti socialisti e radicali, come il futuro deputato Fabrizio Maffi nei processi che vedono questi imputato tra il 1895 e il 1898[2]. Più estesamente, l'impegno di Giuseppe Poddigue si connota per una convinta difesa delle libertà fondamentali degli individui, oltre che per una fprte attenzione alla solidarietàe alla difesa delle persone più deboli. Significativa in tal senso è la sua difesa, nel 1892, del pastore evangelico Felice Pasquali, portato a giudizio per avere tenuto una pubblica conferenza fuori dai luoghi preposti al culto[3][4].


  1. ^ Vittorio Prunas Tola, Dizionario Storico-Feudale, su araldicasardegna.org.
  2. ^ Francesco Rigazio, Le origini del Partito socialista vercellese. Appunti per una storia (1892-1898) (PDF), su impegno.istorbive.it.
  3. ^ La civiltà evangelica. Sveglia contemporanea. Periodico mensuale del movimeno religioso in Italia. N. 10, su google.it, 1893, p. 75.
  4. ^ La liberta dei culti alla Pretura di Moncalieri, su archiviolastampa.it, La Stampa, 24 novembre 1893, p. 2.