Triangolo d'oro (Parigi)

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L'avenue Montaigne, che delimita il triangolo d'oro

Il triangolo d'oro[1] è una parte del quartiere Champs-Élysées dell'VIII arrondissement di Parigi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Triangle d'or, Paris
L'avenue George V

Il triangolo d'oro è delimitato dall'avenue Montaigne, dell'avenue des Champs-Élysées e dall'avenue George V, ed è abitato da famiglie benestanti, da imprese e da negozi di lusso. In particolare vi si trovano hotel come il Plaza Athénée (avenue Montaigne) e il Fouquet's Barrière (avenue George-V); Artcurial alla rotonda Champs-Élysées-Marcel-Dassault e al cabaret Crazy Horse sull'avenue George-V. La sede sociale del LVMH si trova nel triangolo d'oro, al 22 di avenue Montaigne[2].

Il quartiere si estende su una dozzina di ettari. Il prezzo degli immobili al metro quadro va da 20 000 a 30 000 Euro[3].

A sud-est dell'avenue Montaigne si estende il «piccolo triangolo d'oro», articolato attorno alla piazza Francesco I ed è delimitato a sud dalla Senna e dal Corso Alberto I, a nord dalla rotonda Champs-Élysées-Marcel-Dassault e a est dall'avenue Franklin-D.-Roosevelt. Il prezzo degli immobili è qui leggermente superiore a quello del suo vicino facendo di questa zona una delle più costose di Parigi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'avenue Franklin-Roosevelt, già avenue d'Antin

La rivoluzione del 1848 spinse i Parigini fortunati a lasciare la place des Vosges per investire nell'VIII arrondissement allora in sviluppo. Nel 1909, il couturier[4] Paul Poiret installò la sua attività al 26 di avenue d'Antin (oggi, avenue Franklin-Roosevelt); egli si trascinò dietro numerose case di moda, facendo a poco a poco del quartiere l'epicentro dell'eleganza parigina a detrimento del quartiere della place Vendôme, altro luogo della moda durante un mezzo secolo[5].

Nel 1928, il Fouquet's apre una boutique al 22 di Rue François-Ier[6].

La loro attuale presenza comincia a configurarsi dopo la seconda guerra mondiale. La popolarizzazione recente dei Champs-Élysées ha provocato una tendenza quasi generale dei couturier[4] verso il triangolo d'oro[7].

Nel 2001 la parte delle residenze occasionali e secondarie oltrepassa il 20 % nel triangolo d'oro[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Michel Pinçon e Monique Pinçon-Charlot, Triangle d'or (Paris), in Encyclopædia Universalis..
  2. ^ (FR) François Lamarre, Siège social de LVMH: une façade comme emballage, su lesechos.fr, 23 gennaio 1997. URL consultato il 12 febbraio 2020..
  3. ^ (FR) Le Triangle d'Or, cœur du Quartier Central des Affaires de Paris, su bnppre.fr, 2 maggio 2017. URL consultato il 12 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2018)..
  4. ^ a b Sarto di alta moda
  5. ^ (FR) Palazzo Galliera, Museo Carnavalet, Jacqueline Dumaine e Charlotte Lacour-Veyranne et al., Couturiers et autres métiers de la mode, in Roman d'une garde-robe, Parigi, Paris Musées, 2013, p. 101, ISBN 978-2-7596-0229-2..
  6. ^ (FR) Notre histoire de 1852 à 2015, su fouquet.fr. URL consultato il 12 febbraio 2020..
  7. ^ (FR) La haute-couture, un élément du rayonnement mondial de Paris, su ori-nuxeo.univ.lille1.fr, 1990. URL consultato il 12 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2020)..
  8. ^ (FR) Paris et ses quartiers : état des lieux, éléments pour un diagnostic urbain (PDF), su apur.org, ottobre 2011. URL consultato il 20 febbraio 2020..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Michel Pinçon e Monique Pinçon-Charlot, Quartiers bourgeois, quartiers d'affaires, Payot, 1992.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Magazine du Triangle d'Or, su paris-triangle-d-or.com. URL consultato il 10 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2018)..
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