Torre Pighin

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Torre Pighin
Vista della Torre Pighin dalla parte interna delle mura cittadine.
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
CittàRovigo
IndirizzoVia Renato Pighin
Coordinate45°04′07.56″N 11°47′27.79″E / 45.068766°N 11.791053°E45.068766; 11.791053
Mappa di localizzazione: Italia
Torre Pighin
Informazioni generali
Altezzacirca 23 m
Inizio costruzione1138
Materialemattoni
Condizione attualebuone
Visitabilesì ma con permesso
Informazioni militari
Funzione strategicaDifensiva
Termine funzione strategicaXVIII secolo
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Torre Pighin, o più correttamente torre di via Pighin, è una delle tre torri sopravvissute, e l'unica della cinta muraria, di Rovigo, centro abitato del Veneto meridionale. Pur avendo subito alcune ristrutturazioni che ne hanno riguardato essenzialmente la struttura interna, dove venne ricavato un edificio a uso abitativo, la struttura risulta ben conservata e ripropone l'aspetto delle diverse altre torri a funzione di difesa presenti in città.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La torre vista dall'esterno delle vecchie mura (dall'attuale via Tiziano Vecellio).

La torre, eretta nel 1138, sorse su volontà del vescovo di Adria Florio I che intendeva migliorare ulteriormente le capacità difensive della cinta muraria che si stava costruendo a Rovigo in quel periodo.

Di pianta quadrata e realizzata interamente in muratura, la struttura si differenziava dalle diverse torrette, proiettate verso l'esterno e di altezza modesta, per protendersi in altezza e verso l'interno delle mura cittadine raggiungendo un'altezza di circa 23 metri, consentendo così alle guardie l'avvistamento di eventuali aggressori da una maggiore distanza e garantendo maggior tempo per organizzare una reazione di difesa. Condividendo l'architettura tipica delle torri con finalità esclusivamente di difesa, la struttura non aveva alcuna funzione abitativa risultando aperta verso l'interno della città, con la parte interna suddivisa da più piani, realizzati in legno e collegati tra loro con scale a pioli, dei quali rimangono ben visibili ancora oggi le intersezioni con i muri portanti.

Persa oramai ogni funzione militare, nel corso del XVIII secolo venne eretta la parete mancante e ricavato all'interno della struttura un'abitazione privata. Le alterne vicende dei proprietari che si successero nei secoli seguenti non mutarono l'aspetto dell'edificio il quale, dopo un periodo di abbandono di qualche decennio nel corso del XX secolo venne recuperato e grazie a un restauro conservativo, nuovamente adatto ad essere abitato.

Note[modifica | modifica wikitesto]


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Stocco, Rovigo e la sua Storia, Rovigo, Minelliana, 1974, ISBN non esistente.
  • Leobaldo Traniello, L'origine di Rovigo. Contributo alla storia urbanistica della città per servire come contributo dell'urbanistica alla storia, Rovigo, Minelliana, 1975, ISBN non esistente.
  • Leobaldo Traniello, Andreina Milan, Rovigo: ritratto di una città, Rovigo, Edizione Minelliana, 1988, ISBN non esistente.

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